*Zappulla, Area iblea di Contrada Turischedda – Graffetta

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Zappulla
(Frazione di Modica)

*Area iblea di Contrada Turischedda – Graffetta
(Turischedda – Graffetta Superiore e Inferiore – Mandra Vecchia – Cava Graffetta)

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Descrizione generale

L’area comprendente le vicine Contrade Turischedda e Graffetta, è posta nella cuspide sudorientale del territorio comunale di Modica, confinando con quelli limitrofi di Pozzallo e Ispica.

Da Modica, questa zona la si raggiunge dalla S.P. 45 “Modica – Pozzallo” (che imbocchiamo dalla SS 115 “Modica – Ispica”, o da Zappulla tramite la S.P. 86 “Zappulla – Scorrione – Ispica”, andando in direzione della città portuale pozzallese).

Proseguendo oltrepassando le Contrade Scorrione, Camardemi e Zimmardo, dalla S.P. 45 imbocchiamo alla nostra sinistra (venendo da Modica) la S.R. 47 “Graffetta – Graffalongo” (nota anche come “Via Teduschella Serrafigura”, strada che si collega alla S.P. 46 “Ispica – Pozzallo”), seguendo la segnaletica per la Contrada Graffetta (volendo si può anche raggiungere l’area dal tratto sud della S.P. 86 per Ispica, dirigendoci però verso sud).

L’imbocco di questa strada è posto a sud della monumentale “Villa Tantillo” (vedi link nella pagina precedente per saperne di più).

L’area occidentale di questa zona è denominata “Contrada Turischedda”, ed è contraddistinta da terrazzamenti coltivati ad oliveto, i quali sono ovviamente delimitati dagli onnipresenti muri a secco che contraddistinguono il paesaggio rurale modicano.

Proseguendo verso est, superiamo la struttura ricettiva “Kikki Village” entrando nell’area denominata “Graffetta”.

Questa zona risulta solcata dalla Cava Giovara, cavità meglio nota come “Cava Graffetta” in quanto prende il nome della limitrofa contrada iblea.

In questa zona raggiungibile dalla S.R. 47 (andando in direzione “Graffetta – Graffalonga”), i tre territori comunali di Modica (nord), Pozzallo (sud) e Ispica (est) confinano tra di loro.

Il tratto modicano, denominato “Graffetta Superiore” o “Mandra Vecchia”, è quello più a monte da dove si origina la suddetta cavità, nella quale non vi è scorrimento idrico se non in concomitanza di forti precipitazioni.

Esso comprende un breve rilievo, oltrepassato dalla A 18 “Siracusa – Gela” tramite la galleria denominata appunto “Mandra Vecchia”, a sudest del quale comincia a delinearsi la Cava Graffetta, che raggiungiamo dalla S.R. 47 andando in direzione della struttura ricettiva “Masseria Ciancio” lungo la S.C. “Santa Rosalia – Graffetta” (che si connette alla sopracitata S.P. 86 per Ispica scavalcando l’autostrada tramite un lungo cavalcavia).

L’altopiano di Mandra Vecchia, è sempre contraddistinto da varie aree agricole suddivise tra loro in appezzamenti delimitati da muri a secco, poste in adiacenza a casali e masserie rurali (molte delle quali divenute sede di strutture ricettive).

La S.R. 47, proseguendo verso est in località “Graffetta Superiore”, oltrepassa lo stretto tratto iniziale della cava, che man mano più a sud tende ad allargarsi confluendo in un altra limitrofa cavità presso la località denominata “Graffetta Inferiore”.

Quest’ultima è adiacente alla contrada pozzallese di Bosco Pisana, in cui è posta una necropoli romana del III secolo d.C. (201 – 300 d.C.).

Lungo la cavità, vi sarebbero anche altre rovine ancora non catalogate, perlopiù appartenenti ad insediamenti e strutture rurali.

La Cava Graffetta, dopo esser stata scavalcata dall’omonimo viadotto della S.P. 66 “Pozzallo – Sampieri” (che funge da circonvallazione per la limitrofa cittadina portuale), lambisce infine il territorio ad est di Pozzallo, terminando il suo corso ad oriente del “Lungomare Pietrenere”.

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