La festività portopalese consacrata a “Sant’Antonio Abate” si tiene il 17 Gennaio nel giorno consacrato al “Santo Eremita” ed è la prima vera “ricorrenza” dell’anno anche se non presenta grandi riti esterni come processioni o spettacoli, ma si tratta di una tradizione religiosa ben radicata all’interno della cittadina portopalese coincidente col periodo iniziale dell’anno.
Il culto portopalese a “Sant’Antonio Abate”
Il culto a “Sant’Antonio Abate” (per saperne di più sulla sua vita clicca qui) praticato a Portopalo di Capo Passero deriverebbe da un’antica forma di venerazione verso questo “Santo” che veniva molto probabilmente pregato in occasione dell’inizio dell’anno per favorire il lavoro dei pescatori portopalesi durante i rigidi mesi invernali. Oggigiorno il “Santo Eremita” viene ancora venerato presso la Chiesa di San Gaetano in cui è posto un simulacro che lo raffigura e in seguito alla sua festività vengono preparati i pani votivi noti come “Panuzzeddi ri Sant’Antoniu” che verranno benedetti in chiesa durante la festività liturgica. Rimane ancora diffusa l’usanza di preparare la “Cuccia”, una specie di semolino dolce a base di frumento, cereali o legumi vari, non del tutto dissimile a quella preparata a Siracusa per la festività in onore di “Santa Lucia”.
La Festa Liturgica di Sant’Antonio Abate i riti portopalesi in suo onore
I festeggiamenti liturgici in onore di “Sant’Antonio Abate” cominciano con un breve periodo preparatorio che precede la data del 17 Gennaio comprendente incontri di preghiera e Messe.
Arrivata la data del 17 Gennaio, presso la Chiesa di San Gaetano verranno celebrate solenni Messe di cui quella più importante è chiaramente quella serale celebrata verso le ore 18.00 venendo seguita da molti devoti. Durante la funzione verranno benedetti i tradizionali “Panuzzeddi ri Sant’Antoniu” che verranno poi distribuiti presso le famiglie portopalesi.
Rimane ancora in piedi l’usanza di preparare la “Cuccia” presso le famiglie portopalesi durante la sera del 17 Gennaio.