*Priolo Gargallo, Penisola Magnisi e Sito Archeologico di Thapsos; Resti della base anglo – americana di Magnisi (Resti delle batterie antiaeree – Caserma e Cappella – Masseria e Faro di Magnisi)

Ad est della Penisola Magnisi, seguendo il sentiero che all’area ex ES.PE.SI. conduce sulla punta nordorientale della penisola, arriviamo presso l’ex area militare di Magnisi utilizzata durante la seconda guerra mondiale prima dall’esercito italiano e poi da quello anglo – americano.


I ruderi della caserma militare della Penisola Magnisi con l’adiacente Cappella ormai crollata.

Della base rimangono solo i resti delle batterie antiaeree formate da cannoni collocati su basamenti circolari (che restano ancora intatti mentre i cannoni sono stati logicamente smontati) e vari capannoni di cui ora non resta più niente. Vi è solo un fabbricato di pietra con i resti di una Cappella votiva (ormai crollata) che si presume possa essere collocata nel luogo in cui sorgeva la chiese votiva posta nei pressi del luogo in cui si sarebbe incagliata la nave che trasportava la statua di “San Sebastiano di Melilli”. Dell’antica Chiesa non vi è più traccia mentre di questa piccola cappella (eretta all’interno della base militare) restano solo i ruderi poiché ha subito un rovinoso crollo nel Gennaio 2016. Era provvista di un largo quadriportico. In questa zona sono presenti anche dei bunker sotterranei utilizzati sia come magazzino per le scorte di cibo, armeria e rifugio antiaereo.

Seguendo la strada si arriva ad una masseria ormai diroccata posta sulla scogliera nordorientale della Penisola Magnisi (appartenente al Feudo Magnisi della famiglia nobiliare Romeo) in cui è posto un piccolo faro segnalatore appartenente alla Marina Militare.

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