*Rosolini, Area iblea e archeologica della “Cava Grande di Rosolini”; Area iblea di Contrada Commaldo Inferiore – Case Castellano

Homepage – RosoliniTerritorio ibleoCava Grande di RosoliniCommaldo Inf.

Rosolini

Area iblea e archeologica della “Cava Grande di Rosolini”
(Territori di Rosolini e Modica)

*Area iblea di Contrada Commaldo Inferiore – Case Castellano
(Villa Commaldo – Masseria Case Castellano – Necropoli di Contrada Commaldo Inferiore)

Dalla S.P. 27 “Rosolini – Sant’Alessadra – Grotticelli” per Modica, oltrepassiamo il bivio di Contrada Casazza con la S.B. 7 “Ristallo – Masicugno” per la SS 115 “Rosolini – Modica” percorrendo l’area nota come “Commaldo Inferiore”.

Si tratta di un’area iblea delimitata a nord dalla “Cava Grande di Rosolini”, presentandosi come un altopiano che si affaccia a meridione sulla Cava Scardina (affluente del Torrente Favara – Cava d’Ispica in territorio ispicese), confinante ad est con le Contrade Zacco Miccio e Casazza, a nord con la Contrada Cansisina e ad ovest con la Contrada Grotticelli (che a sua volta si affaccia sul tratto rosolinese della Cava d’Ispica).

Lungo la S.P. 27, alla nostra sinistra possiamo ammirare la “Villa Commaldo”, monumentale tenuta di campagna appartenente all’aristocratica famiglia Sipione posta all’interno di un giardino circondato da muri a secco.

La villa (di proprietà privata) è ad unico “piano” presentante accessi arcuati e finestre rettangolari con timpano triangolare di coronamento, avente una copertura spiovente; in adiacenza vi sono costruzioni rurali (stalle, magazzini, granai ecc…).

Ad ovest della villa è posta una mulattiera da cui possiamo raggiungere il sopracitato altopiano di Contrada Commaldo Inferiore, che si collega ad un’altra “Trazzera” il cui imbocco è raggiungibile dall’estremo tratto meridionale della Via Turati in Contrada Casazza (raggiungibile dalla S.P. 27 andando in direzione della “Villa Cupolette d’Oro” o dalla S.B. 7).

Poco più ad est della Villa Commaldo, troviamo le “Case Castellano”, raggiungibile da una mulattiera racchiusa da un cancello.

Si tratta di un complesso di caseggiati rurali comprendente ovviamente stalle e magazzini, posto all’interno della vera e propria “area archeologica” della Contrada Commaldo Inferiore, studiata dagli archeologi Giuseppe Agnello, Pietro Militello e Vittorio Rizzone.

Dalla sopracitata mulattiera posta ad est della Villa Commaldo raggiungiamo il retro delle Case Castellano e, proseguendo verso sudovest delle medesime, troviamo il proseguimento della medesima che conduce presso la Contrada Grotticelli.

In quest’area troviamo i resti di un’antica strada carraia con tracce di solchi, e di una piccola necropoli a fossa di epoca tardo romana – bizantina composta da loculi rettangolari scavati nella roccia.

Son si sa con precisione se essa fa parte dell’ormai inesistente tratto più a monte della strada detta di “Sant’Alessandra” (oggi ricalcata dalla “Traversa Cansisina” da cui si raggiunge il fondo della Cava Grande di Rosolini), che collegava l’Eremo di Croce Santa al sito rupestre di Contrada Grotticelli.


La strada carraia di Contrada Commaldo Inferiore.


Tomba a fossa posta in Contrada Commaldo Inferiore.

A meridione della Villa Commaldo e delle Case Castellano sarebbero stati localizzati i ruderi di un insediamento abitativo di epoca tardo romana – bizantina, i cui unici resti composti da blocchi megalitici sarebbero inglobati all’interno di costruzioni rurali limitrofe ai sopracitati edifici costruite con la tecnica dell’assemblaggio “a secco” (utilizzata per la costruzione dei tipici “muri” presenti sulle aree iblee di buona parte della Sicilia sudorientale).

Con molta probabilità questo insediamento era provvisto anche di un edificio sacro del medesimo periodo che doveva essere simile alle “basiliche” di San Pancrati (Cava d’Ispica) o San Focà (Priolo Gargallo). 

Costruzione “a secco” posta in Contrada Commaldo Inferiore.

Torna indietro

Torna alla pagina “Territorio ibleo rosolinese”

Torna alla pagina “Rosolini”

Torna all’homepage