Rosolini, Area iblea e archeologica della Cava Grande di Rosolini; Eremo di Croce Santa

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Rosolini

Area iblea e archeologica della “Cava Grande di Rosolini”
(Territori di Rosolini e Modica)

Eremo di Croce Santa
(Chiesa di San Teodoro di Amasea – Grotta del Bove – Grotta dell’Eremita – Oratorio Bizantino – Necropoli rupestre e Scala di San Teodoro)


L’Eremo di Croce Santa, posto nel cuore della Cava Lazzaro.

Dalla S.P. 27 “Rosolini – Sant’Alessandra – Grotticelli”, seguendo le indicazioni per l’Eremo di Croce Santa e per il ristorante “A Cava”, imbocchiamo alla nostra destra (venendo dalla cittadina rosolinese) la “Traversa Cansisina” che ci conduce presso il tratto centrale della “Cava Grande di Rosolini”.

Dopo aver oltrepassato il monumentale Acquedotto Cansisina, arriviamo presso un grande spiazzale posto presso il fondo cava, in cui si affaccia appunto l’Eremo rupestre consacrato alla “Croce Santa”, che da il nome al limitrofo tratto della Cava Grande di Rosolini (noto appunto come “A Cava Santa” ).

Si tratta di un complesso rupestre posto ai piedi del rilievo noto come “Cozzo Cisterna”, utilizzato in precedenza come catacomba durante il periodo tardo romano – bizantino (corrispondente alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente avvenuta nel 476 d.C.).

Durante il periodo alto medievale, le caverne sepolcrali vennero abitate da eremiti che vivevano in ascetismo all’interno delle medesime.

Tra essi citiamo “Sant’Ilarione da Gaza” che dimorò anche nella vicina Cava d’Ispica dal 363 al 365 d.C. presso la cosiddetta “Grotta di Sant’Ilarione”.

Con molta probabilità all’interno di queste grotte artificiali poste presso il tratto della Cava Grande di Rosolini noto come “Cava Cansisina” vissero alcuni eremiti che si ispiravano al modello di vita di “Sant’Ilarione da Gaza”.

Una di questa caverne divenne sede anche di un “oratorio rupestre” all’interno della quale era posta la raffigurazione pittorica del “Cristo Crocifisso” su di una croce lignea (una tra le più antiche presenti in Sicilia), che verrà rinvenuta nel secolo 1500.

Durante il periodo arabo e per buona parte del periodo medievale, l’area venne abbandonata fino a quando appunto venne rinvenuta la sopracitata “Croce” che da il nome all’eremo, che con molta probabilità venne “nascosta” facendo in modo che i saraceni non la potessero distruggere.

La presunta data del ritrovamento di questa “Croce” è il 3 Maggio del 1533, ma ad oggi non vi sono fonti attendibili sulla veridicità della medesima.

Comunque sia, secondo la tradizione locale, proprio il 3 Maggio del 1533, un pastore che molto probabilmente dimorava presso il limitrofo borgo feudale di Cozzo Cisterna, portava i suoi buoi al pascolo tra le alture limitrofe alla Cava Cansisina.

Ad un certo momento della giornata, il bovaro si rese conto che uno dei suoi animali scendeva sempre verso il fondo della cava percorrendo il sentiero oggi noto come “Scala di San Teodoro”.

Il pastore ebbe l’intuizione di legare una corda alla zampa del bue, per poterlo seguire scendendo nella sottostante cavità iblea, in cui trovò l’animale in prossimità delle sopracitate grotte, per la precisione nell’ultima grotta di destra.

Il bovaro notò che il suo bue era “inginocchiato” davanti ad una grossa “Croce” dipinta (per l’appunto il sopracitato “Crocifisso” ligneo di epoca bizantina), illuminata da una lampada ad olio.

Il pastore fece ritorno al borgo di Cozzo Cisterna gridando al miracolo e invitando i “Massari” del borgo a scendere nella cavità per ammirare la “Croce” miracolosamente ritrovata.

Coloro scesero ad ammirare la Croce e nel frattempo accorsero numerosi infermi dalle località limitrofe; questi ultimi toccando la Croce guarirono dei loro mali e si gridò al “miracolo”.

Il Vescovo di Siracusa di allora, accertatosi dei miracoli, diede ordine di venerare liberamente la “Croce Santa” e di trasformare quel complesso rupestre in un Santuario.

Venne quindi edificato l’attuale Eremo comprendente la realizzazione della principale “Chiesa” all’interno della quale si venerava il miracoloso “Crocifisso”.

Il complesso religioso di tipo semi rupestre venne consacrato a “San Teodoro di Amasea”, Eremita e Martire (per saperne di più clicca qui), divenendo meta di varie comunità eremitiche oltre che di vari pellegrini e devoti provenienti da Rosolini e dai centri limitrofi (in particolare Spaccaforno ora Ispica, e Modica).

Nel secolo 1600, in parallelo all’Eremo di Croce Santa, presso il sovrastante piccolo feudo di Cozzo Cisterna (collegato al sito religioso rupestre tramite la “Scala di San Teodoro”), si stanziò una comunità gesuitica che vi dimorò fino al 1767, anno in cui il corrispettivo ordine monastico venne espulso dalla Sicilia (vedi link “Borgo Feudale di Cozzo Cisterna e Ex Convento Gesuitico” per saperne di più).

Passato il periodo del terremoto dell’11 Gennaio 1693, l’eremo rimase aperto al culto fino alla sua soppressione avvenuta nel 1792.

Con la chiusura al culto, si rese necessario trasferire la “Croce Santa” all’interno di un luogo sacro cittadino.

Vi fu quindi una disputa tra ispicesi, modicani e rosolinesi su chi doveva traslare il “Crocifisso” presso le loro città.

Essa fu risolta ponendo la “Croce Santa” su di un carro di buoi che, a seconda della direzione percorsa dagli animali, doveva infine appartenere al centro abitato verso i quali si dirigevano.

I buoi sono andati verso Rosolini e di conseguenza la “Croce Santa” spettò a quest’ultima città.

Il simulacro venne collocato all’interno della Chiesa del Santissimo Crocifisso in cui ancora oggi è esposta sull’Altare Maggiore della medesima.

L’Eremo di Croce Santa, venne riaperto al culto il 6 Novembre 1920 grazie all’allora Vescovo della Diocesi di Noto Monsignor Giuseppe Vizzini.

Fino agli anni 1970, presso le grotte dell’eremo vivevano ancora alcuni frati eremiti.

Oggi l’Eremo di Croce Santa continua ad essere aperto al culto grazie alla parrocchia del Santissimo Crocifisso di Rosolini a cui esso appartiene, che organizza tra l’altro il Presepe Vivente che si tiene presso di esso nel periodo natalizio, e soprattutto i festeggiamenti in onore della “Croce Santa” che culminano col pellegrinaggio da Rosolini alla Cava Santa effettuato l’1 Maggio di ogni anno.

Passiamo alla descrizione dell’Eremo di Croce Santa.

L’Eremo è posto in un anfratto roccioso posto ai piedi del Cozzo Pernice, comprendente caverne artificiali scavate nella roccia delimitate da un muro a secco che va a delimitare il “Sagrato” di questo particolare complesso religioso.

La caverna principale dell’Eremo comprende la Chiesa consacrata a “San Teodoro di Amasea”.

Essa è costituita da una piccola costruzione in muratura che ingloba la chiesetta rupestre di epoca cinquecentesca.

L’accesso all’edificio sacro è rappresentato da un portale arcuato delimitato da pilastri a capitello ionico, che reggono un timpano semicircolare a base chiusa.

Da ammirare il cancello in ferro battuto raffigurante un “Crocifisso”.

L’interno della chiesa presenta nelle sue pareti rocciose interessanti pitture rupestri che raffigurano: “Sant’Ilarione Eremita”, “La Vergine Col Bambino”, “i  Santi Stefano e Teodoro” (sulla parete destra); il “Cristo Pantocratore” (sul catino absidale); “Gesù Cristo”, “San Pietro”, “L’Annunciazione” e “Santa Chiara”.

In fondo alla caverna è posto l’Altare Maggiore scavato nella roccia, contraddistinto dal catino absidale arcuato.


La Chiesa Rupestre della Croce Santa.


L’interno della Chiesa rupestre.


Gli affreschi bizantini posti all’interno della Chiesa.

A sinistra della Chiesa di San Teodoro troviamo la “Grotta del Bove”, caverna artificiale sede di un oratorio rupestre all’interno della quale il sopracitato bue si inginocchiò di fronte al simulacro della “Croce Santa”.

Anche qui troviamo un piccolo Altare scavato nella roccia su cui è posta la riproduzione del “Crocifisso” venerato a Rosolini, contraddistinto dal catino absidale semicircolare.


La “Grotta del Bove” in cui venne ritrovata la “Croce Santa” di Rosolini.

Ad occidente è posto il romitorio noto come “Grotta dell’Eremita” in cui appunto gli eremiti dimoravano durante il loro periodo di permanenza all’Eremo di Croce Santa, il cui accesso è garantito da una serie di aperture scavate nella roccia.

Ad est vi sono i resti di un oratorio di epoca bizantina, in cui possiamo ammirare quel che resta del piccolo catino absidale circolare e della limitrofa catacomba sepolcrale.


I resti dell’oratorio bizantino posto ad est dell’Eremo di Croce Santa.


Particolare della catacomba bizantina.

Dietro l’Eremo si erge il rilievo ibleo di Cozzo Cisterna che è solcato dalla “Scala di San Teodoro”, un sentiero scavato nella roccia che conduce al soprastante feudo un tempo abitato dai Frati Gesuiti (vedi link “Area iblea di Cozzo Cisterna” nella pagina precedente per saperne di più).

Qui sono posti vari sepolcri rupestri ad arcosolio di epoca paleocristiana – bizantina.

Come detto in precedenza, presso l’Eremo di Croce Santa appartenente alla Parrocchia del Santissimo Crocifisso di Rosolini, si tiene un interessante Presepe Vivente durante il periodo natalizio (per saperne di più visita la corrispettiva pagina facebook).

Per informazioni più dettagliate su come e quando visitare l’Eremo di Croce Santa e sugli eventi di vario genere che vi si tengono, consultate le pagina facebook della Chiesa del Santissimo Crocifisso e della Confraternita della Santa Croce di Rosolini.

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