*Rosolini, Area iblea e archeologica della “Cava Grande di Rosolini”; Area iblea di Cava Marchesa

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Rosolini

Area iblea e archeologica della “Cava Grande di Rosolini”
(Territori di Rosolini e Modica)

*Area iblea di Cava Marchesa
(Carbonarella – Pezzettulla –
Cava Marchesa e Grotta Martello – Case Ruta e Sentiero per la Cava Cansisina)

Ad ovest del Cozzo Cisterna è posta l’area iblea di Contrada Marchesa, raggiungibile dalla S.P. 66 “Timparossa – Cozzo Cisterna” per Modica e Frigintini (S.P. 32 “Crocevie – Cava Ispica”), il cui imbocco da Rosolini è posto alla fine della Via Perpetua o lungo la Via Barbieri Granati Nuovi (dalla rotatoria bisogna imboccare la strada a nordovest e seguirla oltrepassando il viadotto sul Torrente Granati e i seguenti tornanti).

Oltrepassiamo l’area di Cozzo Cisterna proseguendo verso ovest lambendo l’area di Contrada Carbonarella, contraddistinta dalla presenza di vari caseggiati rurali.

Quest’area agricola, posta a nordest dell’area nota come “Marchesa” al confine col territorio di Modica, anticamente doveva svolgere la funzione di “zona di tansito” tra le aree della Cava Grande di Rosolini e della Cava Scalarangio, e i ruderi riconducibili a ciò che resta di antiche strade carraie di epoca ellenistica testimonierebbero ciò.

Queste antiche strade in quel periodo assicuravano i collegamenti con i principali centri abitati dell’epoca tra i quali citiamo le vicine aree di Hyspa – Tyracina (Ispica), Motyka (Modica), Neas e Heloros (Eloro), Akrai (Palazzolo Acreide), Kamarina (Santa Croce Camerina) e ovviamente Siracusa, scavalcando a volte anche cavità iblee come ad esempio la Cava Grande di Rosolini, divenendo in seguito quelle che sono note come “Regie Trazzere”.

Con molta probabilità le carraie di Contrada Carbonarella collegavano tra loro le aree rurali tra gli insediamenti limitrofi ad Ispica e Modica con l’entroterra ibleo posto a ridosso delle attuali province di Siracusa e Ragusa.

Poco più ad ovest della Contrada Carbonarella è posta l’area rurale di Contrada Pezzettulla contraddistinta dalla presenza di masserie rurali posta a meridione della Contrada Commaldo Superiore; l’area si divide in “Pezzettulla Bruno” (posta lungo la S.P. 66) e “Pezzettulla De Leva” (posta a meridione della traversa per la Contrada Commaldo Superiore) riportante il nome delle omonime famiglie aristocratiche ispicesi e modicane a cui esse appartenevano.

A meridione di Contrada Pezzettulla Bruno è posta la Cava Marchesa, ossia la cavità che si immette da nord nella Cava Grande di Rosolini all’altezza della Sorgente Cansisina  delimitandone il confine col tratto di Cava Lazzaro posto ad occidente.

Essa è anche nota come “Cava Ruta” o “Cava Martello”.

La cavità è raggiungibile da una traversa posta alla nostra sinistra (venendo da Rosolini) di fronte ad un’azienda zootecnica che conduce alla masseria nota come “Casa Marchesa”; qui lungo un tornante notiamo la breve cavità raggiungibile da un sentiero posto di fronte a noi.

Presso le pareti di questa cavità è posta una necropoli rupestre di epoca neolitica composta da tombe a grotticella, a cui si aggiungono sepolcri di epoca paleocristiana formati da arcosoli scavati nella roccia.

Nei pressi di questa cavità è ubicata la cosiddetta “Grotta Martello”.


Il sito rupestre noto come “Grotta Martello”.

Si tratta di una caverna di formazione carsica al cui interno sono posti due fori circolari dal formato simile al fondo di una coppa; secondo alcune ipotesi la presenza di questi fori sarebbe riconducibile alle “mammelle” legate al culto arcaico alla “Dea Madre”.

La cavità confluisce a sud presso la Cava Grande di Rosolini all’altezza dell’Acquedotto Cansisina.

Ad ovest è posta l’area di “Case Ruta” raggiungibile dalla S.P. 66 imboccando la S.B. 7 “Cava Lazzaro – Olivella” (alla nostra sinistra dopo la traversa per le Case Marchesa), e da qui imboccare la prima traversa alla nostra sinistra che oltrepassa vari fabbricati rurali.

Si arriva così alla masseria nota come “Case Ruta” alle cui spalle è posto l’imbocco di un sentiero che costeggia il limitrofo rilievo che si affaccia a nord della Cava Lazzaro (area della neolitica “Tomba del Principe” o “Tomba Paolo Orsi”), scendendo presso il fondo della cavità.

Qui possiamo ammirare varie tombe neolitiche e arcosoli paleocristiani scavati nella roccia man mano che si scende verso la confluenza della Cava Lazzaro con la Cava Cansisina, arrivando infine presso i ruderi di un antico mulino ad acqua (vedi link “Cava Cansisina – Croce Santa” nella pagina precedente per saperne di più).

Va detto infine che dalle alture di questo tratto della Cava Grande di Rosolini possiamo godere di un’ottima vista panoramica delle limitrofe contrade iblee.

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