*Rosolini, Area iblea e archeologica della “Cava Grande di Rosolini”; Area iblea di San Cristoforo all’Ulivella

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Rosolini

Area iblea e archeologica della “Cava Grande di Rosolini”
(Territori di Rosolini e Modica)

*Area iblea di San Cristoforo all’Ulivella

L’area iblea denominata “San Cristoforo all’Ulivella” è posta nel vertice nordoccidentale del territorio comunale di Rosolini affacciandosi lungo il tratto più interno della Cava Grande di Rosolini noto come “Cava Lazzaro”.

Questa zona la si raggiunge tramite la S.P. 66 “Timparossa – Cozzo Cisterna” (imbocco da Rosolini dalla Via Perpetua o dalla rotatoria di Via Barbieri Granati Nuovi andando in direzione nordovest); dopo aver scavalcato il viadotto sul tratto est della Cava Grande di Rosolini superiamo gli accessi per il borgo feudale di Cozzo Cisterna e per le Case Marchesa (alla nostra sinistra) raggiungendo il margine meridionale della Contrada Commaldo Superiore.

Qui troviamo un bivio, in cui alla nostra sinistra imbocchiamo la S.B. 38 “Olivella – Cava Lazzaro”.

Volendo si può raggiungere l’area tramite la S.P. 27 “Sant’Alessandra – Grotticelli” e il tratto della S.P. 32 denominata “Via Cava Ispica – Cava Ispica – Ciancia”, da cui andando in direzione nord (Noto – Frigintini) imbocchiamo la S.B. 38 alla nostra destra in Contrada Gorgodaino poco più a nord del tratto più a monte di Cava Lazzaro.

Comunque sia, raggiungiamo l’area nota come “San Cristoforo all’Ulivella”, che prenderebbe il nome da un non più presente edificio sacro (vedi più sotto).

Si tratta di un’area agricola abbarbicata sul rilievo noto come “Cozzo Verro” che, come detto in precedenza si affaccia sul versante nordoccidentale della Cava Lazzaro (il tratto più interno della Cava Grande di Rosolini) contraddistinta da campi coltivati delimitati da muri a secco in cui sono poste villette residenziali e vari caseggiati rurali appartenenti ad aziende agricolo – zootecniche.

Le aree più interessanti di questa contrada sono ovviamente poste lungo il versante nord della Cava Lazzaro.

La prima è posta ad est ed è nota come “Case Ruta” (raggiungibile dalla prima traversa alla nostra sinistra dopo l’imbocco della S.B. 38 venendo dalla S.P. 66), che prende il nome una masseria alle spalle della quale è posto un sentiero che scende nel fondo della sottostante cavità iblea (vedi link “Area iblea di Cava Marchesa” nella pagina precedente per saperne di più) potendo ammirare vari siti rupestri (tombe di epoca neolitica e paleocristiana) posti nelle pareti che fronteggiano l’area della protostorica “Tomba Orsi”. 

La seconda è posta ad ovest e corrisponde alla parete posta di fronte alla Necropoli di Cava Lazzaro (vedi link “Cava Lazzaro e Necropoli Rupestri” nella pagina precedente per saperne di più) ed è raggiungibile da una mulattiera posta nei pressi di una grossa azienda zootecnica (terza traversa alla nostra sinistra venendo sempre dalla S.P. 66).

Da qui raggiungiamo un sentiero che conduce al fondo della cavità iblea in cui è posta la “Grotta Lazzaro”, sede di un rifugio abitativo di epoca preistorica.

Lungo il tratto occidentale della S.B. 38 possiamo ammirare alla nostra destra un casale rurale composto da edifici a tetto spiovente che si affacciano su di un interessante cortile interno (Bagghiu” ) lastricato con blocchi di pietra iblea.

Sulle carte topografiche compare il toponimo “San Cristoforo all’Ulivella” in concomitanza di questa masseria, che si tratti dell’ubicazione di un luogo di culto (eremo?) che da il nome a questa contrada?

Va detto infine che da questa contrada, in particolare dalle aree prospicienti alla Cava Lazzaro, possiamo ammirare un ottimo panorama delle limitrofe contrade iblee.

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