*Sampieri, Area iblea e rovine di Contrada Trippatore (Cava Trippatore)

Sampieri

*Area iblea e rovine di Contrada Trippatore
(Cava Trippatore)

La Contrada Trippatore è collocata presso un’area di tipo ibleo posta a nord della frazione sciclitana di Sampieri, raggiungibile dalla S.P. 40 Scicli – Sampieri (Via Carignano) in direzione della città sciclitana, per poi imboccare alla nostra destra (venendo da Sampieri) la S.P. 44 Pozzallo – Sampieri in direzione Modica o dalla strada parallela ad essa (posta poco più a nord) da cui intravvediamo l’altura che domina quest’area agricola che oggi ospita impianti serricoli e terreni seminativi, che un tempo era compresa all’interno di un feudo appartenne ai baroni Penna, la cui tenuta feudale era posta all’interno della “Villa Trippatore” che prende il nome da quest’area iblea posta a poca distanza dal litorale sampierese (visibile dalla S.P. 44). In quest’area è posta anche la stazione ferroviaria di Sampieri facente parte della linea ferroviaria “Siracusa – Ragusa – Gela – Canicattì – Caltanissetta Xirbi”.

Ad ovest di questo rilievo è posta una breve cavità nota appunto come “Cava Trippatore”, le cui pareti rocciose lambiscono l’omonimo torrente ormai secco (ma con consistente portata idrica durante le forti piogge), che si origina a nordest presso la Contrada Passo Salina raggiungibile tramite la S.P. 122 Calamarieri – Gerrantini – Piani (il cui imbocco è posto presso la S.P. 40 presso una vecchia casa cantoniera, imboccando la strada alla nostra destra in direzione di Modica e seguendo sempre l’indicazione per l’agriturismo “Colle del Sole”), attraversa l’area delimitata dalle Contrade Trippatore e Raspullo (quest’ultima posta ad ovest della cavità), sfociando ad ovest di Sampieri presso la Spiaggia di Costa di Carro. Le pareti della cava le si raggiungono da varie traverse laterali alla S.P. 40 tra cui quella che conduce alla cava di calcare “Cuffaro”, dal crinale ad ovest di Villa Trippatore, oppure dalla S.P. 122 dal sentiero posto alla nostra sinistra (venendo dalla S.P. 40) che precede il ponte sulla cavità.

Presso la Contrada Trippatore sono stati rinvenuti vari ruderi riconducibili ad insediamenti abitativi bizantini del V secolo d.C. (401 – 500 d.C.) collocati ai margini della limitrofa cavità iblea, in cui possiamo ammirare una interessante “Saia” (condotta idrica sopraelevata), oltre a casali rurali, terrazzamenti e strade carraie delimitate da muri a secco, posti in prossimità di secolari alberi di carrubo. Presso questa cavità, procedendo verso nordest, vi è un sito rupestre noto come “Grotta del Porcospino, che venne utilizzata come rifugio durante la guerra. Presso questa caverna, all’interno di un anfratto posto nelle profondità di essa, negli anni 1970 vennero rivenuti dei reperti ceramici risalenti al periodo della “Civiltà di Castelluccio” (2300 – 1700 a.C.). Ad oriente della contrada dominata dalla Villa Trippatore, in prossimità dell’imbocco della traversa che conduce alla stazione ferroviaria di Sampieri, vi sono un’elegante edicola votiva e un abbeveratoio di pietra; da menzionare anche la presenza del “Museo della Pietra”, posto sempre lungo la S.P. 40 (sempre ad est di Villa Trippatore)

Dalle alture della Contrada Trippatore e dalla sua limitrofa cava, infine si può ammirare un ottimo panorama delle limitrofe aree iblee, ma anche buona parte dell’abitato di Sampieri e del suo antistante litorale bagnato dal Mare Mediterraneo (per saperne di più sulla Villa Trippatore, sulla Stazione di Sampieri e sul Museo della Pietra vedi i corrispettivi link posti nella pagina precedente).

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