*Sampieri, Area Marina di Punta Pisciotto (Scogliera di Punta Pisciotto – Rovine archeologiche – Trincea Difensiva della II guerra mondiale – Spiaggia della “Mannara” – Foce del Torrente Petraro / Pantano Fossa Samuele – Pantano Pisciotto – Sorgente di Pisciotto)

Sampieri

*Area Marina di Punta Pisciotto
(Scogliera di Punta Pisciotto – Rovine archeologiche – Trincea Difensiva della II guerra mondiale – Spiaggia della “Mannara” – Foce del Torrente Petraro / Pantano Fossa Samuele – Pantano Pisciotto – Sorgente di Pisciotto)


La sommità della scogliera di Punta Pisciotto.

L’estremità sudorientale del territorio comunale sciclitano ubicato in prossimità della frazione balneare di Sampieri, è caratterizzato dall’area marina di Punta Pisciotto, un’alta scogliera posta al confine con il territorio comunale di Modica (Contrade Pisciotto e Ciarciolo in prossimità della località di Marina di Modica) nota per la presenza della “Fornace Penna”, uno stabilimento industriale abbandonato divenuto noto grazie alla serie televisiva del “Commissario Montalbano”, in cui esso veniva chiamato “A Mannara”. Quest’area la si può raggiungere dalla S.P. 66 Sampieri – Marina di Modica (facente parte dell’insieme di strade provinciali che forma la “Litoranea” della Provincia di Ragusa) tramite la traversa posta in prossimità di un semaforo (di fronte alla quale è posta una statua della “Madonna”) che conduce sulla scogliera di Punta Pisciotto (tenendo come riferimento il rudere della Fornace Penna).

Questa scogliera è contraddistinta da pareti rocciose di media altezza presentanti varie calette che, come sappiamo bene, è nota per la presenza dello stabilimento di laterizi (tegole e mattoni) noto come “Fornace Penna” (che prende il nome dalla famiglia degli omonimi baroni a cui apparteneva), progettata dall’architetto sciclitano Ignazio Emmolo e costruita nel 1912, ma che la notte del 16 Gennaio 1924 subì un rovinoso incendio in seguito al quale venne abbandonata, divenendo un vero e proprio rudere rivalutato come detto in precedenza grazie al telefilm “Il Commissario Montalbano” (vedi il link riguardante la “Fornace Penna” nella pagina precedente per saperne di più).

Un tempo questo scoglio  fungeva con molta probabilità da “molo naturale” per l’approdo che in epoca araba venne chiamato “Marsa Siklah” (“Porto di Scicli”), utilizzato sin dal periodo greco – romano per i traffici commerciali con altre aree del Mediterraneo; si presume che qui siano sbarcati sia “San Pietro” (da cui deriverebbe il toponimo “Sampieri”), che “San Paolo”. Dell’antico approdo non vi sono molte rovine, ma la scogliera durante gli anni in cui la Fornace Penna era attiva fungeva da “banchina portuale”, per permettere il carico dei laterizi prodotti nel limitrofo stabilimento su apposite imbarcazioni. L’area orientale della scogliera presenta le rovine di una trincea difensiva  costruita durante la II guerra mondiale, facente capo a postazioni militari collocate tra Sampieri e Marina di Modica; della fortificazione militare rimane solo il tratto posto nelle vicinanze della Fornace Penna, composto da una fossa a sezione rettangolare.

A nord della scogliera, tramite una strada semi sterrata, raggiungiamo la spiaggia detta della “Mannara”, il cui toponimo deriva appunto dal nome dato alla Fornace Penna che compare in un episodio del noto telefilm poliziesco del Commissario Montalbano. Essa è l’appendice sudorientale della lunga “Spiaggia di Sampieri” (vedi link nella pagina precedente per saperne di più) presso la quale vi è posta una cava di argilla che veniva estratta utilizzata un tempo per produrre i laterizi all’interno della Fornace Penna, dentro la quale si è formata un’area umida nota come “Pantano Pisciotto” (nome con cui viene chiamato anche la limitrofa area umida del “Pantano Fossa Samuele”), simile ad un laghetto acquitrinoso.

Più a nord è ubicata la foce del Torrente Petraro, corrispondente alla zona umida del “Pantano Fossa Samuele” che, a seconda delle correnti marine, confluisce direttamente a mare oppure risulta alimentato dall’infiltrazione di acque sotterranee (vi è una scarsa presenza di fauna ittica).

Va detto inoltre che il sottosuolo di Contrada Pisciotto ha una discreta riserva idrica, le cui acque un tempo erano utilizzate all’interno della Fornace Penna, ma che oggi vanno ad alimentare perlopiù abitazioni e aree agricole.

Dalla scogliera di Punta Pisciotto e dalla limitrofa spiaggia, infine possiamo godere di un’ottima vista panoramica del litorale sciclitano e ragusano, comprendente le aree di Sampieri, Cava d’Aliga, Donnalucata e Marina di Ragusa. 

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