Sampieri, Villa Trippatore

Sampieri

Villa Trippatore

La Villa Trippatore, posta a nord di Sampieri presso la contrada da cui prende il nome, è una delle più eleganti tenute nobiliari di tipo feudale della Provincia di Ragusa presenti presso il territorio sciclitano. La villa venne fatta edificare in stile tardo neoclassico alla fine del 1800 dai baroni Penna di Scicli, passando poi alla famiglia caltagironese dei duchi Crescimanno di Albafiorita (imparentata con i baroni Penna), di cui l’ultima esponente di questa famiglia che qui vi abitò fu la duchessa Carolina Penna – Crescimanno (defunta nel 1994). La villa è attualmente di proprietà privata.

La Villa Trippatore la si raggiunge da Sampieri imboccando la S.P. 40 Scicli – Sampieri da Via Carignano in direzione della città sciclitana, e da qui imboccare la S.P. 44 Sampieri – Pozzallo in direzione “Modica” alla nostra destra (venendo dalla frazione balneare sciclitana); da quest’ultima strada possiamo ammirare la sontuosa villa, il cui accesso è posto dopo il passaggio a livello sul tratto “Sampieri – Scicli” della linea ferroviaria “Siracusa – Ragusa – Gela – Canicattì – Caltanissetta Xirbi”, presso una traversa collocata alla nostra sinistra delimitata da un muro a secco (collocata lungo la strada che conduce al ponte che scavalca ad ovest la Cava Trippatore).

La Villa Trippatore è una delle più importanti ville feudali del territorio sciclitano, che si compone della tenuta vera e propria che si affaccia presso un cortile lastricato con pietra iblea locale, il cui accesso è delimitato da due colonne sormontate da pinnacoli a coppa, delimitata ai lati dagli edifici in cui avevano sede le stalle, i magazzini, i palmenti e la Cappella privata.

La tenuta è quindi posta al centro della costruzione feudale, presentandosi come un elegante palazzo il cui prospetto principale è diviso in due ordini orizzontali. L’ordine inferiore è contraddistinto da un elegante porticato che delimita il loggiato d’ingresso sorreggendo una grande veranda, composto da cinque arcate di cui quella centrale delimitata da una cancellata in ferro battuto con un lampione del medesimo materiale in sommità; presso il loggiato interno vi sono il portale principale di forma arcuata, affiancato da quattro aperture (due per lato) di forma rettangolare, sormontate da altrettante finestrelle. L’ordine superiore si affaccia sulla sopracitata veranda delimitata da pilastrini che, oltre a recare in sommità pinnacoli a coppa, sorregge l’elegante inferriata in ferro battuto; esso è delimitato da due pilastri ai vertici che delimitano la facciata recante cinque aperture rettangolari di cui quella centrale, sormontata da un elegante timpano triangolare decorato con eleganti bassorilievi floreali, mentre quelle laterali (due per lato) recano eleganti travoni. Un elegante frontone cinge la sommità dell’edificio. I prospetti laterali presentano eleganti aperture di accesso e finestre, mentre presso il prospetto laterale vi sono una serie di aperture rettangolari posti sui due ordini, in cui al centro vi è posto un balcone raggiungibile da una scalinata. Il tetto della villa è di tipo spiovente. L’interno dell’edificio presenta presso il piano terra (in cui vi sono cucine e magazzini) un’elegante scalinata che conduce al piano superiore dell’edificio, in cui vi sono eleganti stanze contraddistinte da elementi architettonici e decorativi in stile tardo neoclassico.

Di fianco alla tenuta vi sono gli edifici in cui vi erano posti i magazzini dell’edificio, le stalle, il palmento e le abitazioni dei “Massari”, contraddistinti da due edifici i cui corpi principali (posti in posizione simmetrica rispetto alla sopracitata villa), aventi un’apertura d’ingresso di forma rettangolare sormontati da una finestra ad arco, collegati ai sopracitati locali “feudali” della tenuta. Ad oriente è posta quella che era la Cappella privata della tenuta (collegata all’edificio feudale a destra della villa), composta da una facciata rettangolare con frontone di coronamento a sua volta di forma triangolare, avente al centro il portale d’accesso di forma rettangolare su cui è posta una finestra della medesima forma; l’interno reca l’unica navata dell’edificio sacro.

Presso il retro della vi è posto un ampio giardino mediterraneo delimitato da mura di cinta, che funge da vero e proprio “orto botanico”. Infine, a nordest della tenuta, è posta una curiosa costruzione “a secco” con accesso rettangolare avente sezione circolare, nota localmente come “Muragghiu”; si tratta di torretta formata dalle pietre provenienti dalle opere di spietramento eseguite all’interno di un feudo (in questo caso quello della limitrofa Contrada Trippatore).

La Villa Trippatore è tutt’ora in vendita e attende una precisa destinazione di utilizzo, per informazioni più dettagliate clicca qui.

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