Scicli, Colle della Croce, Chiesa e Convento di Santa Maria della Croce

Scicli

Colle della Croce

Chiesa e Convento di Santa Maria della Croce
(Chiesa di Santa Maria della Croce e Convento dei Frati Minori Osservanti – Oratorio della Madonna di Sion – Grotta di Fra’ Giovanni Morifet)

Sulla sommità del Colle della Croce è posto uno degli edifici più interessanti della città di Scicli, l’ex Convento cinquecentesco consacrato un tempo a “Santa Maria della Croce”, che da il nome al rilievo collinare su cui esso è ubicato. Si tratta di uno degli edifici più interessanti della città sciclitana sia dal punto di vista storico – culturale che paesaggistico, infatti da qui possiamo ammirare un ottimo panorama della città sciclitana e delle limitrofe aree iblee, in particolare il Colle San Matteo e il sito rupestre di Chiafura.

L’edificio sacro, noto anche come “Convento della Croce”, oggi è sede di un importante sito espositivo appartenente alla Regione Sicilia; esso è raggiungibile da Scicli dalla Via Baden Powell, strada che conduce alla sommità del Colle della Croce, il cui imbocco è posto lungo la S.P. 40 Scicli – Sampieri all’altezza dell’azienda vitivinicola “Pallavicino” (volendo questa strada la si può raggiungere percorrendo le Vie San Marco e Mirabella, poste alle spalle della Chiesa di San Giuseppe). 

Il convento con l’annessa Chiesa consacrata a “Santa Maria della Croce” venne fondato tra la seconda metà del 1400 e l’inizio del 1500 (alcune fonti citano la data del 20 Aprile 1488), essendo completato presumibilmente nel 1528 (data riportata sul prospetto della chiesa) andando ad inglobare un antico luogo di culto di epoca quattrocentesca, per la precisione un “Oratorio” consacrato a “Santa Maria del Monte Sion” (appellativo con cui si indicava anche tutto l’edificio conventuale). La costruzione dell’edificio sacro, in cui dimorarono i Frati Minori Osservanti (un ordine francescano), venne finanziata dall’allora Università di Scicli e dai Conti di Modica Anna Cabrera Ximenes e Federico Enriquez (dalla cui unione nacque la dinastia “Enriquez – Cabrera” che divenne reggente della Contea di Modica). Questo “nuovo” edificio conventuale ospitò dal 1521 anche la comunità dei Frati del Terzo Ordine Regolare di San Francesco (meglio noti come “Terziari”) presenti presso l’oratorio di “Santa Maria del Monte Sion” dal 1515 e il cui esponente principale, il religioso di origine francese Fra’ Giovanni Morifet (o Murifet) in quale contribuì anche lui alla costruzione di questo edificio sacro, andò a vivere in eremitaggio in una caverna posta sullo strapiombo nordorientale del Colle della Croce fino alla fine dei suoi giorni (secondo a quanto cita lo storico sciclitano Antonino Carioti). L’edificio costruito in stile tardogotico da capomastri di probabile origine iberica, resistette miracolosamente al terribile terremoto dell’11 Gennaio 1693 divenendo il vero e proprio “simbolo” della rinascita di Scicli (che venne ricostruita in elegante stile tardo barocco), tant’è che lo storico Antonino Carioti fa menzione di questo convento e delle opere al suo interno corrispondenti a vari pannelli affrescati di epoca cinquecentesca, ora esposti all’interno della Chiesa di Santa Teresa di Via Francesco Mormina Penna in attesa di essere ricollocati all’interno di questo sito conventuale. Il convento rimase aperto al culto fino alla seconda metà del secolo 1800, in cui in seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico (redatto dal Regno d’Italia nel 1866) vennero espropriate le proprietà agli ordini monastici decretandone una vera e propria “soppressione”. Fu così che il Convento della Croce venne venduto all’asta divenendo di proprietà privata, fino a quando negli anni 1990 l’edificio venne acquisito dalla Regione Sicilia che, dopo averlo fatto restaurare, ha fatto divenire l’ex Convento della Croce sede un importante sito culturale che oggi è aperto alle visite turistiche.

Descriviamo ora questo edificio conventuale posto sulla cuspide settentrionale del Colle della Croce; al termine della Via Baden Powell troviamo il cancello d’ingresso sormontato da un frontone triangolare, che conduce al cortile occidentale in cui si affacciano la Chiesa di Santa Maria della Croce e l’ala ovest del limitrofo Convento, oltre ad una scalinata che conduce ad un accesso secondario posto presso l’area meridionale dell’edificio monastico (corrispondente alla biglietteria in cui effettuare il ticket d’ingresso).

Varcato il cancello d’ingresso accediamo al cortile – sagrato panoramico del convento in cui è posta una vasca circolare (ormai interrata), possiamo ammirare oltre ad un ottimo panorama della città sciclitana, la cinquecentesca Chiesa di Santa Maria della Croce.

La chiesa presenta un’interessante facciata in stile tardogotico divisa in due ordini orizzontali. L’ordine inferiore reca al centro il portale rettangolare sul quale è posta la figura in altorilievo che raffigura l’Agnello Pasquale, delimitata da un’elegante arco merlato sorretto da basamenti raffiguranti figure animalesche, sul quale è posto lo stemma dei Conti di Modica. Ai lati del portale vi sono i basamenti (di cui quello più intatto raffigurante un leone che mangia una lucertola) che reggono un ampio arco cuspidato e due colonne tortili che sorreggono un travone che funge da “trabeazione”, su cui sono posti due stemmi di forma romboidale decorati da eleganti fregi, di cui quello sinistro raffigurante l’Università (ossia il Comune) di Scicli, e l’altro di destra uno stemma araldico (con molta probabilità quello di una famiglia nobiliare). L’ordine superiore reca una finestra rettangolare con sommità cuspidata incassata all’interno di un breve corpo, la cui base è delimitata da un elegante fregio di forma semicircolare (ad “U”). Il frontone superiore dell’edificio sacro corona la facciata. I prospetti laterali presentano sei finestre arcuate (tre per prospetto).

L’interno della Chiesa presenta un’unica Navata con decorazioni settecentesche, caratterizzate da colonne a capitelli corinzi che sorreggono la volta dell’edificio sacro. Qui possiamo ammirare la Cantoria posta sull’ingresso dell’edificio sacro, i quattro Altari laterali posti lungo le pareti della Navata, e l’arcata di accesso al limitrofo convento posta nella parete destra. Il Presbiterio, diviso dal resto della chiesa da un’arcata recante in sommità l’affresco che raffigura lo stemma dell’Ordine dei Frati Minori Osservanti, presenta presso la parete dell’Abside una nicchia decorata da eleganti fregi decorativi, mentre in sommità vi è posto un affresco (ormai sbiadito) raffigurante una raggiera simboleggiante la “Gloria di Dio”. All’interno della chiesa sono poste alcune copie degli originari affreschi esposti presso la Chiesa di Santa Teresa di Via Francesco Mormina Penna.

Dietro alla Chiesa di Santa Maria della Croce, è posto il quattrocentesco Oratorio di Santa Maria del Monte Sion collocato all’interno di un’edificio il cui accesso (che si affaccia a nordovest) è caratterizzato da un portale ad apertura rettangolare, sormontato da una finestra arcuata, il tutto inglobato all’interno di un arco trilobato su cui è posta una “Croce” in altorilievo. L’interno presenta una Cappella avente una particolare volta a botte, in cui nelle pareti laterali possiamo ammirare le copie di gran parte degli originari affreschi che la adornavano (i cui pannelli come ben sappiamo sono collocati nella sopracitata Chiesa di Santa Teresa di Scicli). L’Altare Maggiore dell’edificio sacro è in stile barocco settecentesco caratterizzato da un’ampia nicchia centrale attorniata da lesene a spirale e ghirlande floreali, avente un bassorilievo a forma di conchiglia nel vertice centrale, il tutto delimitato da fregi di alto valore decorativo raffiguranti “drappeggi” sorretti da Angeli svolazzanti facenti capo ad un elegante frontone recante un volto fanciullesco e cartigli floreali. Presso questo Altare un tempo era collocata la statua quattrocentesca della “Madonna di Sion”. A fianco dell’oratorio vi è una terrazza panoramica da cui poter ammirare la città di Scicli, ma anche il limitrofo convento posto a strapiombo sul Colle della Croce.

L’ex Convento dei Frati Minori Osservanti è collocato a sudest della Chiesa di Santa Maria della Croce e dell’adiacente Oratorio di Santa Maria del Monte Sion. L’ala occidentale dell’edificio sacro (collocata a sud della chiesa) presenta cinque balconi ad apertura rettangolare sormontata da un travone sorretti da eleganti mensoloni. Sulla destra vi è un corpo raggiungibile dal limitrofo cancello secondario (il cui accesso è posto presso la scalinata adiacente al cancello principale) avente ingresso anch’esso di forma rettangolare (affiancato ai lati da due finestrelle circolari) e finestre della medesima forma poste nel prospetto meridionale di esso. Di fianco vi è il muro perimetrale sostenuto da robusti contrafforti che delimita l’ala sudoccidentale dell’edificio conventuale, mentre a sudest vi erano poste le stalle ed i magazzini del convento. Ad oriente vi è posto un altro muro perimetrale che si collega con l’ala nordorientale del convento comprendente elementi architettonici (finestre) di forma rettangolare, oltre ad una bifora collocata sulla terrazza panoramica dell’edificio sacro (di cui parleremo più sotto). A nord il sito conventuale risulta delimitato dall’Oratorio quattrocentesco della “Madonna di Sion”, con l’attigua Chiesa di Santa Maria della Croce.

L’interno dell’edificio sacro, divenuto un’importante area espositiva in attesa della ricollocazione all’interno degli originari affreschi, è caratterizzata da elementi architettonici originari dell’epoca che vanno ad adornare il corridoio in cui si affacciano gli alloggi monastici e il refettorio; degna di nota la stanza in cui sono posti alcuni arnesi agricoli. Ad oriente vi è posta la terrazza panoramica delimitata da un’arcata a bifora chiusa da inferriate, da cui si può ammirare uno dei panorami più belli di Scicli, potendo ammirare rispettivamente la vetta del Colle di San Matteo ad ovest, con il sottostante sito rupestre di Chiafura ad est. Inoltre possiamo ammirare due chiostri interni: quello settentrionale a planimetria trapezoidale caratterizzato da porticati di forma arcuata (collocati a est e a nord) sorretti da robusti pilastri; e quello meridionale molto più grande di quello sopracitato, caratterizzato dalla presenza di un ampio giardino.

Sotto il convento è posta la cosiddetta “Grotta di Fra’ Giovanni Morifet”, un ipogeo rupestre il cui accesso piuttosto angusto (simile per certi versi ad un pozzo) è posto presso l’area sudorientale dell’ex sito monastico (in prossimità del chiostro meridionale). Questa caverna, che al momento non è visitabile per ovvi motivi, corrisponderebbe infatti al luogo in cui il religioso francese Fra’ Giovanni Morifet (terziario francescano ritenuto il “fondatore” di questo convento), secondo varie fonti storiche (tra cui quella dello studioso sciclitano Antonino Carioti) visse l’ultimo periodo della sua vita fino alla sua morte facendosi “murare” all’interno di essa. L’ipogeo, che venne ispezionato nell’anno 2000 in seguito ai lavori di restauro dell’edificio sacro, presenta sue stanze in cui presso quella più interna vi sono tracce di antichi affreschi (di cui una “Madonna Addolorata col Cristo Morto”) collocati all’interno di una camera, mentre in quella esterna vi è una specie di “finestra” che si affaccia sul versante nordorientale del Colle della Croce (sul sottostante quartiere di San Bartolomeo). Secondo la tradizione locale, all’interno della grotta dimorerebbe lo spirito di Fra’ Giovanni Morifet che, durante la notte vaga all’interno dell’ex convento francescano.

Il Convento di Santa Maria della Croce è aperto tutti i giorni dalle ore 09.00 alle 13.00, e per poterlo visitare bisogna munirsi di un biglietto di ingresso al costo di 2 euro (1 euro ridotto); per informazioni più dettagliate clicca qui.

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