*Scicli, Fiumara di Modica e Vallone Fiumelato; Tratto “Cava Maria – Milocca” (Cava Maria – Pirato – Cava Milocca)

Scicli

Fiumara di Modica e Vallone Fiumelato 

*Tratto “Cava Maria – Milocca”
(Cava Maria – Pirato – Cava Milocca)

A sud della “Conca del Salto”, la Fiumara di Modica riceve ad est l’immissione della “Cava Maria”, una breve cavità iblea che si origina in Contrada Pirato in territorio modicano e che funge da confine con quello sciclitano (Contrade Milocca e Spana).

La cavità la si può raggiungere dalla S.P. 54 Modica – Scicli dalla traversa posta a meridione del ponte che scavalca la Fiumara di Modica (alla nostra destra venendo da Scicli) presso la sua immissione nel medesimo fiume, oppure dalla S.P. 42 Caitana – Scicli (da cui si può ammirare la cavità posta ad ovest della medesima) dalla traversa alla nostra sinistra (venendo da Scicli) posta a nord del distributore di Contrada Spana (che in realtà era un vecchio tornante della S.P. 42) seguendo poi il sentiero sterrato posto a nord e delimitato da un piccolo albero di carrubo. Da Modica la cava la si raggiunge sempre dalla S.P. 42 (nel tratto denominato “Via Sorda Scicli”) e, dalla traversa di fronte al tabaccaio, andare poi in direzione del ristorante “Villa Giuditta” situata in Contrada Pirato – Cava Maria e da qui proseguire fino alla fine della strada imboccando un sentiero sterrato che ci conduce presso il fondo della cavità (il tratto iniziale della cava lo si può raggiungere anche da altre traverse poste lungo la “Via Sorda Scicli” poste a nord della medesima).

La Cava Maria è una profonda cavità iblea che, come detto in precedenza, si origina presso la Contrada Pirato; quest’ultima è posta a sudovest di Modica ed è contraddistinta da un altopiano noto come “Cozzo Pirato” diviso in due da questa cava iblea, nel cui fondo scorreva un tempo un torrente ormai secco (ma che può avere un consistente scorrimento idrico durante le forti piogge), ma che ha scavato una breve ma interessante cavità provvista di varie “anse” contraddistinta da terrazzamenti posti a strapiombo sulle pareti calcaree della cava, che in gran parte è divenuta un’area boschiva di proprietà del demanio forestale siciliano caratterizzata dalla presenza di alberi di conifere (alcune aree di questo bosco sono vietate ai visitatori).

Lungo le pareti di questa cava vi sono i resti di una necropoli di epoca neolitica risalente al periodo della “Civiltà di Castelluccio” (periodo tra il 2300 e 1700 a.C. circa) di tipo rupestre composte da tombe a grotticella di cui alcune di esse difficili da esplorare, mentre sui limitrofi altopiani di Contrada Pirato vi sono i resti di tombe a fossa di epoca romana, poste a poca distanza da antichi edifici rurali (di cui alcuni di essi posti in prossimità della confluenza con la Fiumara di Modica).

A nord della confluenza tra la Fiumara di Modica e la Cava Maria, oltrepassando il ponte sul fiume, dalla S.P. 54 possiamo raggiungere da varie traverse poste alla nostra destra (venendo da Scicli) e, ammirare la vallata del Vallone Fiumelato circondata da campi coltivati noti localmente come “Cannavati”, all’interno della quale viene coltivato il Fagiolo “Cosaruciaru” di Scicli (uno dei principali prodotti tipici del territorio sciclitano). Oltre a ciò vi sono anche vari edifici rurali (alcuni di essi utilizzati come abitazioni residenziali), condotte idriche sopraelevate o scavate nel terreno note come “Saie” che convogliavano (e convogliano) le acque all’interno di cisterne oppure sotto antichi mulini, azionandone la macina interna (utilizzata per macinare i cereali) facendo muovere una ruota metallica posta sotto l’edificio (in corrispondenza della macina). Presso il limitrofo rilievo corrispondente all’altopiano di Cozzo Pirato vi sono vari siti rupestri coperti dalla folta vegetazione.

A sud dell’immissione di Cava Maria, vi è invece l’area nota come “Milocca”, che si affaccia anch’essa presso una cavità iblea (meno estesa della sopracitata “Cava Maria”) e corrispondente ad un altopiano collocato a nord di Scicli, che si può raggiungere dalla S.P. 42 Caitana – Scicli oltrepassando i tornanti di Contrada Balata posti presso il Colle del Rosario – Monte Campagna (in prossimità della periferia settentrionale di Scicli) imboccando alla nostra sinistra al km 4 della medesima strada una strada alla nostra sinistra che costeggia i margini di questa cavità; dalla S.P. 54 Modica – Scicli (venendo dalla città sciclitana) notiamo un bosco recintato posto pochi chilometri a sud dello sbocco di Cava Maria, corrispondente al fondo della breve Cava Milocca.

Il toponimo “Milocca” è di origine araba, e in quest’area vi era un tempo collocata la fortificazione difensiva nota appunto come “Torre Milocca” posta sull’altopiano antistante alla sopracitata cava (in posizione strategica rispetto al Vallone Fiumelato e alle limitrofe aree iblee tra cui quelle di Balata e Spana), mentre oggi vi sono vari casali rurali di varie epoche. Il fondo della sottostante cava non è facile da esplorare ma lo si può raggiungere dalla S.P. 54. All’interno della cavità vi sono vari siti rupestri difficili da esplorare (perlopiù anfratti e grotte), ma anche la presenza di varie sorgenti che un tempo formavano un breve ruscello che si immetteva nella Fiumara di Modica.

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