*Scicli, Fiumara di Modica e Vallone Fiumelato; Tratto “Scicli – Santa Maria la Nova – San Bartolomeo – Lavinaro degli Arcieri” (Tratto cittadino della Fiumara di Modica e confluenza tra i Torrenti di Santa Maria La Nova, San Bartolomeo e Lavinaro degli Arcieri – Circonvallazione di Scicli)

Scicli

Fiumara di Modica e Vallone Fiumelato

*Tratto “Scicli – Santa Maria la Nova – San Bartolomeo – Lavinaro degli Arcieri”
(Tratto cittadino della Fiumara di Modica e confluenza tra i Torrenti di Santa Maria La Nova, San Bartolomeo e Lavinaro degli Arcieri – Circonvallazione di Scicli)

Il tratto della Fiumara di Modica che lambisce la città di Scicli ad ovest del suo centro abitato, è posto in un’area piuttosto antropizzata del Vallone Fiumelato, la cava iblea in cui questo corso d’acqua scorre e, in cui è stato costruito l’attuale centro storico cittadino posto ad est della confluenza tra i Torrenti Santa Maria la Nova e San Bartolomeo (i cui corsi solcano l’area antica della città sciclitana), mentre ad ovest vi sono le aree iblee delle Contrade Mendolilli e Palazzola. Questo tratto del fiume lo si può ammirare e raggiungere dalla S.P. 54 Modica – Scicli (area dell’ex Mattatoio poco più a nord dell’ingresso al centro abitato sciclitano) e dalle Vie Cristoforo Colombo (area adiacente alla Scuola “Elio Vittorini”), Iesolo (posta a poca distanza dall’ex Convento di Sant’Antonino di Contrada Mendolilli), Valverde (che conduce al Cimitero di Scicli oltrepassando il letto del fiume), Ospedale e soprattutto dalla “Circonvallazione” di Scicli che mette in collegamento l’area del centro storico e dell’ospedale con la periferia meridionale cittadina posta presso il quartiere noto come “Villaggio Jungi”.

Lungo questo tratto della Fiumara di Modica vi erano collocati molti mulini ad acqua di epoca settecentesca o ottocentesca, in cui venivano macinati i cereali (in prevalenza frumento) per ottenerne farine alimentari. Essi erano collegati al fiume tramite “Saie” ossia condotte che conducevano le acque sotto l’edificio in cui era posta una ruota metallica che, tramite la pressione dell’acqua, veniva mossa azionando la macina interna. Oggi molti di questi mulini non esistono più o sono divenuti sede di abitazioni private, ma possiamo ammirare una interessante “Saia” collocata ad ovest della Via Sila (il cui imbocco è posto nel tratto settentrionale di Via Cristoforo Colombo) e nei pressi della quale era posto un antico mulino ad acqua. Oltre a ciò vi erano anche pozzi e cisterne idriche a ridosso di antichi caseggiati rurali posti lungo i terreni adiacenti al corso d’acqua noti come “Cannavati”

La confluenza tra la Fiumara di Modica e il Torrente Santa Maria la Nova (che prende il nome dall’omonima chiesa posta nell’area nordorientale del centro storico sciclitano), è posta ad ovest dell’incrocio tra le Vie Cristoforo Colombo e Nicolò Tommaseo, sotto la quale è stato incanalato questo torrente. Qui possiamo ammirare il tratto di questo corso d’acqua che “riemerge” andando a confluire nella Fiumara di Modica a nord delle Vie dei Cordai e Stanislao Carrabba, da cui si può raggiungere la confluenza.

Dalla vicina Via Ospedale attraversiamo poi il ponte che scavalca la Fiumara di Modica, posto dopo il passaggio a livello sulla linea ferroviaria “Siracusa – Ragusa – Gela – Canicattì – Caltanissetta Xirbi”, da dove si può ammirare buona parte del corso d’acqua. Da qui imbocchiamo la “Circonvallazione di Scicli” in direzione “Sampieri – Donnalucata” da cui, alla nostra destra, si può ammirare gran parte del fiume che scorre sotto le Contrade Mendolilli, Palazzola e Loddieri, scavalcando le confluenze con i Torrenti San Bartolomeo e Lavinaro degli Arcieri e arrivando presso la Via Noce, collocata nel quartiere periferico di “Villaggio Jungi”.

La confluenza col Torrente San Bartolomeo è posta ad ovest di Via Tagliamento sotto la quale è stato incanalato questo corso d’acqua che alimentava due mulini oggi posti all’interno del centro storico di Scicli, che prende il nome dall’omonima chiesa collocata nell’area sudorientale del centro storico sciclitano, ed è visibile o dalla Circonvallazione di Scicli o dalla S.P. 95 (di fronte al supermercato Ard).

Ad ovest della Stazione Ferroviaria di Scicli è invece posta la confluenza col “Lavinaro degli Arcieri”, corso d’acqua noto anche come che si origina in Contrada Imbastita a sudest di Scicli, venendo incanalato da Via Calabria fino al suo sbocco sulla Fiumara di Modica posto a nord del quartiere San Leonardo (raggiungibile da una traversa posta a sudovest di Corso Mazzini a poca distanza dalla stazione ferroviaria), e scavalcata dalla Circonvallazione di Scicli. Lungo questo corso d’acqua vi erano collocati due antichi impianti molitori, oltre ad un’antica torre difensiva medievale di cui però non si conosce la precisa ubicazione.

Dopo aver oltrepassato Scicli,  la Fiumara di Modica comincia a scendere verso il Mare Mediterraneo attraversando una vasta area iblea compresa tra il quartiere periferico di Villaggio Jungi e le frazioni balneari di Bruca e Arizza.

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