*Area Archeologica “Cava d’Ispica”, Ruderi di Tyracina (?)

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Area Archeologica
“Cava d’Ispica”
(Territori di Ispica, Modica e Rosolini)

*Ruderi di Tyracina (?)

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Descrizione generale

L’area in cui era ubicato l’antico centro abitato di origine sicula noto come “Tyracina”, corrisponderebbe alle sponde del tratto nord della Cava d’Ispica ubicate tra i territori di Modica (Contrade Baravitalla, Finocchiara, Gisirella, Pernamazzoni, Calicantone, Scale Piane), Ispica (Contrade Crocifia e Scorzone – Zucchero) e Rosolini in Provincia di Siracusa (Contrada Grotticelli).

L’area la si raggiunge da Modica tramite le S.P. 32 “Rocciola – Scrofani” (imbocco da Via Risorgimento) e S.P. 83 “Modica – Cava Ispica” (imbocco da Via San Marco), da Ispica dalla SS 115 “Ispica – Modica” seguendo la segnaletica per la “Cava d’Ispica”, e da Rosolini tramite la S.P. 27 “Rosolini – Sant’Alessandra – Grotticelli” (imbocco da Via Sant’Alessandra).

Di Tyracina non si conosce con esattezza la data di fondazione, ma i primitivi insediamenti dell’area risalgono al periodo neolitico.

Essi sono rappresentati dalle aree di “Baravitalla” ubicata lungo l’estrema cuspide settentrionale della cavità, e del “Castello Sicano” posto in Contrada Calicantone.

La presenza di Tyracina, considerata come un importante insediamento strategico e militare, è certificata intorno al 440 a.C. quando esso venne assediato dall’esercito siracusano resistendo per un numero imprecisato di giorni, tanto che Tyracina venne citata dallo storico greco “Diodoro Siculo”, che la definì “La Città degli Uomini Invincibili”.

Ma l’insediamento cadde durante l’assedio e venne distrutto dai siracusani; coloro che resistettero all’assedio vennero uccisi.

Nel periodo posteriore al 440 a.C. Tyracina venne ricostruita mantenendo sempre funzioni strategiche, comprendendo un “Ginnasio” rupestre e molto probabilmente anche un tempio (forse consacrato al dio Apollo).

Il nome del villaggio dovrebbe derivare dal greco “Thyrakion” significante più o meno “Porta di Ina” (antico nome di “Hyspa” quindi di Ispica).

Con la conquista romana della Sicilia, l’insediamento non perse la sua importanza.

Il Cristianesimo si diffuse anche qui, molto probabilmente intorno al 40 d.C. ad opera di Epafrodito (discepolo di “San Pancrazio Martire” Vescovo di Taormina).

Tra il periodo tardo imperiale e l’alto medioevo, l’area vide la costruzione di vari siti rupestri di tipo abitativo o funerario.

Tra essi vanno citati i villaggi rupestri di Serra Pero, Castello Sicano – Dieri di Cava Ispica e Grotticelli, le Catacombe della Larderia e del Camposanto, e l’Ipogeo degli Antonii (che forse vennero utilizzate anche dagli abitanti della limitrofa “Motyka”).

 A ciò si aggiunse la presenza di “Oratori” e “Conventi Rupestri” sparsi per quest’area della Cava d’Ispica, tra cui vanno citate la “Spezieria”, la “Grotta dei Santi”, la “Grotta di Santa Maria” e il “Convento Rupestre” di Contrada Scale Piane in cui vi era ubicato con molta probabilità il cosiddetto “Sacello di Sant’Alessandra”, e la presunta Chiesa di Sant’Isidoro posta in Contrada Grotticelli (posta in territorio rosolinese presso la Provincia di Siracusa).

A nord della Contrada Baravitalla sul sito del presunto (e sopracitato) tempio, venne costruita la “Basilica” consacrata a “San Pancrazio Vescovo” detta anche di “San Pancrati”, di cui tuttora vi sono le rovine.

Tyracina cessò di esistere con molta probabilità nel 845 in seguito alla conquista araba della Sicilia.

L’insediamento abitativo di Tyracina, molto probabilmente faceva parte di un insieme di centri abitati sparsi lungo i versanti del tratto nord della Cava d’Ispica.

Esso era formato in parte da abitazioni di tipo rupestre di cui le più importanti sono le “Grotte Cadute”, che sviluppava vari insediamenti protetti da fortificazioni poste sugli altopiani limitrofi al tratto settentrionale della Cava d’Ispica, tra il quale quella più nota è il “Castello Sicano” di Contrada Calicantone.

Si trattava di una fortezza posta sulla sommità dei rilievi di Contrada Calicantone, sotto la quale sono poste varie gallerie interne scavate nella roccia note come “Dieri di Cava d’Ispica”.

Altre fortificazioni erano note come “Cansaria, Cassaro, Tremisiri e Trepileri” secondo a quanto riporta lo storico locale Placido Carrafa vissuto nel secolo 1600.

In epoca basso medievale (dall’anno 1000 in poi), il sito già ampiamente spopolato a favore dei limitrofi centri urbani di Modica e Spaccaforno (Ispica), ma non venne del tutto abbandonato.

Varie grotte facenti parte dei sopracitati siti vennero utilizzate da pastori e artigiani locali come ad esempio la “Grotta della Spezieria”, una chiesa rupestre adibita alla produzione di unguenti e medicinali.

Il centro abitato oltre ad avere funzioni strategiche, sicuramente era anche importante dal punto di vista agricolo – pastorale, ma non si sa se esso dipendeva dall’antico centro di “Motyka” (attuale Modica) ubicato più ad ovest.

Molto probabilmente i pochi ruderi vennero demoliti secoli prima del terremoto dell’11 Gennaio 1693, eccezion fatta per la Chiesa di San Pancrati citata nel 1653 dallo storico Placido Carrafa e andata distrutta con molta probabilità durante il suddetto sisma.

In seguito allo studio condotto a partire dai primi anni del 1900 da vari archeologi tra i quali figura Paolo Orsi, vennero catalogati gli attuali siti compresi nell’area nord della Cava d’Ispica, ma dell’antica Tyracina non vi è stata trovata alcuna traccia per quanto riguarda il suo originario impianto urbano.

Lo studio di quest’area della Cava d’Ispica viene tuttora condotto da vari studiosi ed archeologi locali.

I ruderi Tyracina o della presunta tale, andarono persi secoli prima del terremoto dell’11 Gennaio 1693, mentre rimangono visibili solo i suddetti siti rupestri e i ruderi della Chiesa di San Pancrati.

Ma il “cuore” di Tyracina doveva essere ubicato lungo l’area in cui oggi è posto l’ingresso di Cava d’Ispica Nord posto presso il tratto della S.P. 32 “Rocciola – Scrofani” noto come “Via Cava Ispica – Crocevie – Ciancia” (che si può raggiungere dalla città di Modica, o dalla SS 115 “Ispica – Modica” seguendo le indicazioni per la “Cava d’Ispica”).

Infatti qui sono concentrati tutti i principali “ruderi” dell’area, tra cui quelli dell’unico “edificio” fino ad ora conosciuto che è appunto la Basilica di San Pancrati (posti lungo la vicina S.P. 113 “Pozzo Cassero – Cava d’Ispica” che conduce alla frazione modicana di Frigintini), che molto probabilmente sarebbe stata edificata su un preesistente tempio di epoca greca (consacrato al dio Apollo).

Solo ulteriori studi e campagne archeologiche più approfondite potrebbero riportare alla luce altri ruderi riconducibili all’insediamento di Tyracina.

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