*Frigintini, Cava Palombieri – Scalarangio

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Frigintini
(Frazione di Modica)

*Cava Palombieri – Scalarangio
(Lavinaro Polara – Catacomba di Contrada Ciacieri – Aree rupestri di Cava Scalarangio e Ipogeo Ebraico)

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Descrizione generale

A sudest di Frigintini, è posto il sistema di cavità iblee formato dalla Cava Palombieri – Scalarangio, che delimita il confine tra le Province di Ragusa (territorio di Modica) e di Siracusa (territori di Noto e Rosolini).

L’area la si raggiunge da Frigintini (e Modica) tramite la S.P. 33 “Traversa Favarotta” in direzione “Contrada Ciaceri” (a sua volta raggiungibile dalle S.P. 28 “Modica – Favarotta” e “S.P. 23 “Ragusa Ibla – Noto II tratto” – “Via Calanchi”).

La cavità la si può raggiungere da varie traverse poste alla nostra sinistra lungo la S.P. 33, e dalla S.C. “Cammaratini – Gisira” (imbocco delimitato dal cartello riportante la scritta “Contrada Cammaratini”) tramite varie traverse o sentieri posti invece alla nostra destra.

Il tratto più ad ovest di questa cavità è noto come “Lavinaro Polara”, solcato dall’estremo tratto occidentale del Torrente Scalarangio, avente una scarsa portata idrica durante i mesi estivi.

Il medesimo corso d’acqua, scavalcato dalla S.P. 33, si origina a sud di Frigintini tra le Contrade Scalonazzo, Pozzo Cassero e Palazzelle, delimitando l’area agricola di Contrada Abremi.

Il breve corso di questo torrente, lo si può raggiungere o dalla S.C. “Passo Parrino – Ganzeria – Abremi” (poco più a sud del suddetto viadotto, immediatamente alla nostra destra), o dalla traversa posta poco più a nord dell’azienda agricola “Sicil Carrube”.

Più ad est il corso d’acqua confluisce nella cavità nota come “Cava Palombieri”, formata da varie ramificazioni poste tra i territori di Modica e Rosolini.

Il tratto più interessante di questa cavità è posto in Contrada Ciaceri, area iblea formata da un altopiano caratterizzato dalla presenza di alberi secolari di carrubo e olivo, in cui sono poste anche varie costruzioni rurali tra cui grandi masserie di epoche varie, il tutto delimitato dai caratteristici muri a secco.

I rami della Cava Palombieri posti in Contrada Ciaceri si possono raggiungere:

  • dall’incrocio tra la S.P. 33 tra le S.C. “Cassero – Fondo Mosche – Abremi” e “Cappuzzello – Donna Raimonda”, proseguendo lungo quest’ultima (posta alla nostra sinistra venendo da nord) proseguendo verso il ramo nordoccidentale della Cava Palombieri, raggiungibile da un sentiero posto a nordest di un caseggiato rurale;
  • dalla S.C. “Donna Raimonda – Ciaceri” posta a sudest del suddetto incrocio (sempre alla nostra sinistra venendo da nord), proseguendo sempre dritto lungo una strada che costeggia varie costruzioni rurali, fino ad un sentiero delimitato da muri a secco che conduce al ramo sudoccidentale della Cava Palombieri;
  • dalla S.P. 66 “Timparossa – Cozzo Cisterna” (in territorio di Rosolini) posta alla nostra sinistra presso l’incrocio con la  S.P. 32 “Rocciola – Scrofani” (per Modica) oltrepassando la Chiesa della Madonna di Fatima di Contrada Commaldo Superiore, proseguendo verso est in direzione dell’agriturismo “La Piccola Fattoria” (tornando in territorio modicano) di fronte al quale possiamo imboccare il sentiero a nord per il ramo sudoccidentale di Cava Palombieri posto ad oriente della costruzione feudale nota come “Torre di Commaldo” (posta in territorio rosolinese), oppure proseguire verso est in direzione della Contrada Scalarangio.

Dei due rami della Cava Palombieri di Contrada Ciaceri, va citato quello sudoccidentale (raggiungibile dai sopracitati sentieri) nel quale è posta una catacomba di epoca paleocristiana.

Essa è formata da varie caverne che al loro interno recano ancora i loculi sepolcrali, o per meglio dire ciò che ne rimane dato che questo sito è stato manomesso durante i secoli.

Possiamo ammirare comunque i basamenti di antichi sarcofagi, e varie tombe ad “arcosolio”.

Più ad oriente tra i territori di Rosolini (Contrade Cozzo Cisterna e Timparossa) e Noto (Contrada Gisira), la Cava Palombieri delimitata da secolari alberi di carrubo, confluisce nella cavità nota appunto come “Cava Scalarangio”.

Questa cavità, raggiungibile o dalla S.P. 66 “Timparossa – Cozzo Cisterna” (traverse a nordest dell’area di “Cozzo Cisterna”) o dalla S.C.  “Cammaratini – Gisira” (traverse a sudest della medesima strada che conduce alla S.P. 17 “Favarotta – Ritillini” in territorio rosolinese).

La cava iblea presenta una interessante necropoli di epoca neolitica, che risale al periodo della “Civiltà di Castelluccio” (2300 – 1700 a.C.), sicuramente limitrofa ad un coevo insediamento abitativo.

Oltre a ciò, vi sono anche anche tombe di epoca tardo romana a fossa o ad arcosolio, comprendenti anche una catacomba rupestre fungente da “colombario”.

Vi è inoltre un ipogeo sepolcrale sul quale è incisa la “Menorah”, ossia il candelabro a sette bracci simbolo della religione ebraica.

Il versante settentrionale della Cava Scalarangio (tratto tra Rosolini e Modica) che delimita l’adiacente contrada di “Bosco della Gisira” (raggiungibile dalla S.C. “Cammaratini – Gisira”), vi è una tomba rupestre il cui ingresso riporta le incisioni raffiguranti una “Menorah” e una “Chanukkiyah” (candelabro simile a quello citato in precedenza ma avente “nove bracci”, utilizzato in occasione della festa ebraica di “Hanukkah”).


Tomba ebraica di Cava Scalarangio.

L’estremo tratto di Cava Scalarangio noto come “Cava Candelaro” presenta i resti di antiche “Latomie” (cave di pietra di epoca greca).

Le pareti dell’intera cavità, presentano inoltre interessanti terrazzamenti ancora oggi coltivati.

La cava, ormai pienamente in territorio siracusano, si immette nel Vallone Stafenna (sempre tra i territori di Noto e Rosolini), per poi confluire lungo il Fiume Tellaro.

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