Frigintini, Territorio ibleo frigintinese

HomepageIl Ragusano – Modica – FrigintiniTerritorio ibleo

Frigintini
(Frazione di Modica)

Territorio ibleo frigintinese

Il territorio ibleo limitrofo al centro abitato di Frigintini, è sicuramente uno dei più interessanti dell’area modicana per l’alta valenza naturalistica e archeologica, ma anche per la presenza di vari edifici storici.

Gran parte di esso, è contraddistinto da un promontorio noto appunto come “Monte Frigintini” alto circa 506 metri sul livello del mare, nei pressi del quale è posto l’omonimo centro abitato.

L’area iblea occupata dal centro abitato di Frigintini, funge da “spartiacque” tra due importanti corsi fluviali che affluiscono più ad oriente nel Fiume Tellaro che sono: il Torrente Prainito a sud e il Fiume Tellesimo a nord, in cui a sua volta affluisce la Cava Calamezzana (posta ad ovest di Frigintini).

L’altopiano di questo promontorio un tempo era sede del vasto feudo di Frigintini, retto dalle famiglie Landolina, Deodato e Trigona.

Infatti in gran parte delle limitrofe contrade iblee, possiamo ancora ammirare vari casali rurali facenti capo all’area feudale.

Ad ovest di Frigintini vi era invece l’area feudale di Calamezzana che apparteneva alla famiglia modicana dei baroni Grimaldi.

Più ad occidente, lungo l’incrocio tra le S.P. 23 “Ragusa Ibla – Noto II tratto” e S.P. 59 “Modica – Giarratana” al confine tra i territori comunali di Modica e Ragusa, vi è la Contrada Bussello, anch’essa facente parte di un antico feudo esistente sin dal periodo medievale essendo retto da alcune famiglie tra cui citiamo i De Mohac, i Giavanti e gli Impellizzeri.

Il territorio frigintinese presenta in gran parte terreni agricoli coltivati ad oliveto, comprendenti vari terrazzamenti delimitati da muri a secco.

Dal punto di vista archeologico e naturalistico, le principali aree sono le cave iblee solcate dal Torrente Prainito e dal Fiume Tellesimo.

Il Torrente Prainito, le cui sorgenti sono poste in località “Tre Pizzi”, è noto per la consistente presenza di fauna ittica; esso scorre in territorio frigintinese all’interno della piccola “Cava Cucco”, per poi delimitare più a valle il confine con la Provincia di Siracusa (territorio di Rosolini) mediante l’area nota come “Cava Paradiso”, in cui sono posti vari siti archeologici risalenti all’età del bronzo e al periodo bizantino

Stessa cosa dicasi per il Fiume Tellesimo, che dopo essersi originato in Contrada Bellocozzo, scorre all’interno di una delle aree naturalistiche più importanti della Sicilia sudorientale comprendente anche vari siti rupestri, la “Cava dei Servi”; dopodiché il corso d’acqua molto sinuosamente scende verso sudest fungendo anch’esso da confine con la limitrofa provincia siracusana (territori di Noto e Rosolini).

Come detto in precedenza, entrambi i corsi d’acqua confluiscono nel Fiume Tellaro.

Tra i due corsi d’acqua è posta l’area iblea di Contrada Margione, recante l’omonima cavità iblea che confluisce nel Fiume Tellesimo.

Un’altra cavità iblea è la “Cava Palombieri – Scalarangio” alimentata dal “Lavinaro Polara”, ubicata lungo la cuspide sudorientale del territorio appartenente a Frigintini.

Questa cavità, che a differenza delle altre due sopracitate non ha un vero e proprio scorrimento idrico consistente, possiede vari siti rupestri tra i quali una catacomba paleocristiana in Contrada Ciaceri, e un ipogeo sepolcrale ebraico.

Poco più a sud in località Bosco della Gisira, vi è una necropoli rupestre risalente all’età del bronzo.

Altre aree iblee di una certa importanza, aventi però funzioni agricole e residenziali, sono rappresentate dalle Contrade Cellina, Scrofani – San Michele, Scalonazzo, Saitta, Calanchi, San Vito, Cammaratini. Mandra Vecchia, Rossolillo, Gianforma, Martisiello, Marchesello, Pesciarello, Baronazzo, Pezza, Gisira Pagna e Gisirotta.

Il territorio ibleo frigintinese è molto interessante anche dal punto di vista della biodiversità.

Per quanto riguarda la fauna presente, vanno citate varie specie di rettili tra cui lucertole e serpenti (tra cui biscia dal collare, biacco, colubro leopardino e qualche esemplare di vipera), insetti (api, bombi, farfalle, libellule, scarabei, gerridi ecc…), volatili (tortore, colombacci, merli, cardellini, pettirossi, poiane, civette, gufi ecc…), anfibi (rane e rospi), e mammiferi (volpi, donnole, faine, topi, istrici, porcospini ecc…).

Nei corsi d’acqua principali, ossia il Torrente Prainito e il Fiume Tellesimo, vi sono vari esemplari di fauna ittica quali pesci (trote della specie “Macrostigma Italiana” o iridee, rovelle, tinche, cagnetti fluviali e anguille), chiocciole e granchi d’acqua dolce.

Tra la flora citiamo varie piante quali orchidee, tamari, tarassaco, senape dei campi, asparagi selvatici, malva, borragine, ortica, coda di volpe ecc…

A ciò si aggiungono varie specie di piante “aromatiche” (salvia, timo, origano, nepitella).

Tra le piante arboree citiamo l’ulivo e il carrubo che sono quelle predominanti, annoverando anche grossi esemplari aventi vari secoli di vita.

Infatti, in Contrada Favarotta presso la “Tenuta Caschetto” è posto un albero secolare di carrubo, il quale è considerato come uno tra i più antichi e i grandi (se non addirittura il più grande) d’Italia.

Questo esemplare è noto appunto come “Carrubo di Favarotta”.

Oltre a ciò, troviamo altre specie arboree quali il mandorlo, l’olmo, la roverella, l’olivastro, il bagolaro ecc…

Inoltre presso alcuni carrubeti, è possibile trovare anche i rari e pregiati “Funghi di Carrubo”.

Vi sono anche molti esemplari di Fico d’India.

Per poter visitare il territorio ibleo di Frigintini, bisogna seguite le seguenti regole valide per tutte le aree iblee della Sicilia sudorientale:

  • Avere un buono stato di salute non essendo soggetti a problemi psichici e motori o a malattie di qualsiasi genere;
  • Avere una buona dimestichezza nel sapersi muovere presso aree montane;
  • Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo/canyoning (riguardo ad arrampicate ed esplorazioni su pareti montane) o torrentismo (specie se si devono guadare fiumi e torrenti di qualsiasi portata);
  • Si possono visitare i territori iblei durante tutto l’anno, preferibilmente  nei periodi  primaverile o estivo o durante le giornate soleggiate, non è consigliabile effettuare ciò durante le giornate piovose o ventose (autunno o inverno) poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi a causa degli agenti atmosferici (essendo roccia calcarea è soggetta a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
  • Non lasciare rifiuti organici ed inorganici all’interno delle aree iblee (zone naturalistiche o meno);
  • Non accendere fuochi di qualsiasi tipo specialmente in estate e non gettare mozziconi di sigaretta, poiché potrebbero svilupparsi dei focolai incendiari che potrebbero propagarsi colpendo le circostanti contrade iblee;
  • Non disturbare la fauna;
  • Non danneggiare la flora e tagliare alberi;
  • Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
  • La raccolta di funghi, la caccia e la pesca sono consentite solo grazie alle apposite autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti, nelle aree in cui ciò è vietato tramite l’apposita segnaletica queste attività non sono assolutamente consentite;
  • È possibile effettuare scampagnate, escursioni o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sopracitate e soprattutto non bisogna campeggiare in aree potenzialmente pericolose da visitare o all’interno di proprietà private;
  • Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.

Sottosezioni

Torna indietro

Torna alla pagina “Modica”

Torna alla home page