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Frigintini
(Frazione di Modica)
*Area iblea di Contrada Scrofani – San Michele – Torre Napolino
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Descrizione generale
Presso il vertice meridionale del territorio di Frigintini, è posta l’area iblea di Contrada Scrofani – San Michele.
L’area è solcata dalla S.P. 27 “Traversa Sant’Angelo”, la strada che collega Modica a Frigintini oltrepassando il rilievo ibleo di “Cozzo Sant’Angelo” (posto a nord della città modicana).
Inoltre l’area iblea è delimitata ad ovest dalla “Contrada Torre Napolino” che prende il nome dall’omonima costruzione feudale, la quale confina ad occidente con l’area di Contrada Rassabbia laddove si origina il tratto iniziale della cava solcata dal Torrente Pozzo dei Pruni (vedi il link “Cava Torrente Pozzo dei Pruni” nella pagina principale per saperne di più).
Quest’area è solcata dalla “Via Torre Napolino”, che collega tra loro la “Via Bussello” (ossia la S.P. 23 “Ragusa Ibla – Noto II tratto) alla S.P. 27 “Traversa Sant’Angelo” per Modica, oltrepassando campi coltivati delimitati da muri a secco.
Ad oriente è posta l’area iblea di Contrada Scalonazzo, raggiungibile dal tratto est della S.P. 23 “Ragusa Ibla – Noto II tratto” (vedi link nella pagina precedente per saperne di più).
La Contrada Scrofani – San Michele si presenta come un vasto altopiano delimitato da un reticolo di muri a secco, all’interno dei quali vi sono vari campi coltivati in prossimità di vari caseggiati rurali e masserie in stile rustico.
Le aree più interessanti di questa contrada le si possono raggiungere dalle traverse poste alla nostra sinistra (venendo da Frigintini), in prossimità della pasticceria “Dolce Arte” e prima dell’imbocco meridionale di Via Torre Napolino.
Da qui costeggiamo varie costruzioni rurali raggiungendo vari sentieri delimitati da muri a secco, che conducono alle aree poste a sudest di Frigintini (in particolare la sopracitata Contrada Scalonazzo).
Lungo la sopracitata Via Torre Napolino, oltre all’omonima costruzione settecentesca, possiamo infine ammirare a sudovest la masseria nota come “Casa Scrofani”.
Va detto infine che, all’interno di un’ormai diruta chiesetta posta ad est della contrada (a poca distanza dalla S.P. 27), sarebbe ambientata la leggenda del bambino “Crimintuzzu”, ucciso per ritrovare un tesoro mediante un incantesimo.