Frigintini, Torre Trigona

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Frigintini
(Frazione di Modica)

Torre Trigona

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Descrizione generale


La Torre Trigona di Frigintini.

La “Torre Trigona” è l’edificio storico più importante della frazione modicana di Frigintini, in quanto esso fu la sede del suo feudo che un tempo apparteneva appunto alla famiglia dei marchesi Trigona di Canicarao.

Essa era appunto la tenuta feudale di questa famiglia nobile che aveva dimora a Noto (SR), città a cui fino al 17 Maggio 1952 apparteneva appunto l’area di Frigintini prima di essere inglobata all’interno del territorio comunale di Modica, facendo quindi parte della Provincia di Ragusa.

La Torre Trigona è posta a sudest di Frigintini, ed è raggiungibile dalla “Via Calanchi” (il tratto est della S.P. 23 “Ragusa Ibla – Noto II tratto”) da una traversa delimitata da due pilastri di pietra (e da due grossi alberi).

Il retro della tenuta, è raggiungibile sempre da Via Calanchi tramite (da ovest ad est) le Vie Giovanni Cicero Soldato e Capitano M. Angelo Covato, che conducono alla Via Cinquevie – Scrofani, dalla quale si accede al retro dell’edificio feudale.

La Torre Trigona sorgerebbe sul sito in cui sarebbe stato edificato il “Castello”, il quale fu sede dell’allora Feudo di Frigintini che appartenne alla famiglia Landolina sin dal 1300.

In precedenza il feudo appartenne ai De Mohac fino al 1176, e successivamente a vari proprietari terrieri tra i quali va citato Tommaso Pesce.

Dal 23 Gennaio 1300, il feudo frigintinese appartenne al barone di origini netine Bartolomeo Landolina.

I baroni Landolina mantennero la proprietà del feudo fino al 1526, quando in seguito a varie circostanze esso passò alla famiglia dei baroni Deodato, anch’essa di origine netina (per saperne di più vedi il paragrafo “Storia di Frigintini” nella pagina principale riguardante la frazione modicana).

Proprio loro, nel 1569 fecero edificare il primo nucleo dell’edificio oggi noto come “Torre Trigona”.

Si trattava di un ampio granaio, che molto probabilmente venne costruito nei pressi del già esistente (nonché sopracitato) “Castello”, nel quale aveva sede il feudo frigintinese.

Durante il terremoto dell’11 Gennaio 1693, gli edifici feudali vennero certamente danneggiati, e ad oggi non è del tutto chiaro se crolli abbiano causato vittime tra coloro che dimoravano all’interno del feudo.

Durante il 1700, il ramo maschile dei baroni Deodato di Frigintini si estinse, e in seguito al matrimonio tra l’ultima esponente della famiglia Maria con Gaspare Trigona dei marchesi di Canicarao, il feudo passò a quest’ultima famiglia.

I Trigona di Canicarao completarono nel 1765 la ricostruzione della sede del Feudo di Frigintini, che divenne appunto nota come “Torre Trigona”.

Nonostante l’abolizione del feudalesimo in Sicilia avvenuta nel 1812, la costruzione continuò ad appartenere alla famiglia Trigona che continuava a fregiarsi del titolo di “Baroni di Frigintini”.

L’ultimo “Barone di Frigintini” fu Vincenzo Trigona – Impellizzeri, che ottenne tale carica il 16 Ottobre 1891.

Dopo la sua morte, i suoi eredi cominciarono a spartirsi il feudo, nel frattempo divenuto sede della borgata rurale denominata appunto “Frigintini”.

In tutto questo periodo, Frigintini appartenne al comune di Noto in Provincia di Siracusa, ma come detto in precedenza, dal 17 Maggio 1952 cominciò ad appartenere al comune di Modica facente parte della Provincia di Ragusa (quest’ultima nata nel 2 Gennaio 1927, staccando proprio dalla provincia aretusea gran parte dei territori appartenenti all’ex Circondario di Modica).

L’ultima proprietaria della torre fu la marchesa Agatina Trigona di Canicarao, che morì il 12 Gennaio 2017.

La Torre Trigona divenne il vero e proprio “Simbolo di Frigintini”, svolgendo per un periodo di tempo funzioni amministrative e religiose.

Durante gli anni 1980, periodo in cui venne ipotizzata indipendenza del centro urbano frigintinese da Modica per divenire “comune indipendente” che però non andò mai in porto, la torre venne raffigurata in maniera stilizzata all’interno dello stemma di quello che doveva essere il “Comune di Frigintini”.

Ad oggi la torre rimane di proprietà privata e pertanto non è visitabile senza l’autorizzazione dei proprietari, anche se l’edificio è attualmente posta in vendita.

La Torre Trigona è delimitata esternamente dagli edifici “di servizio” che ospitavano stalle, granai, palmenti e magazzini.

L’ingresso alla torre è posto ad oriente al termine della sua principale strada d’accesso, il cui imbocco è posto in Via Calanchi.

Esso è posto in un corpo a copertura spiovente delimitato da due pilastri ai lati, il cui prospetto suddiviso in due ordini orizzontali reca inferiormente il portico arcuato d’ingresso su cui è posta una finestra della medesima forma.

Il frontone risulta delimitato da due merli posti in corrispondenza dei sottostanti pilastri, orlati in sommità da pinnacoli sferici.

Il prospetto retrostante che si affaccia sul cortile interno è piuttosto simile, presentando un portico arcuato su cui è posta una finestra, il tutto coronato in sommità dalla torretta campanaria.

Questo edificio fungeva da “vestibolo” di ingresso alla struttura feudale, dal quale mediante una scala a chiocciola si raggiunge la soprastante “guardiola”.

A sinistra è posto un accesso rettangolare che conduce alla “Cappella” della residenza, che anticamente ebbe la funzione di “Chiesa” per la comunità di Frigintini.

Varcato l’ingresso principale, raggiungiamo il “Bagghiu”, ossia il sopracitato cortile interno della Torre Trigona.

Di fronte a noi possiamo ammirare l’edificio principale della Torre Trigona.

La sua facciata, suddivisa in due ordini orizzontali solcati da sei pilastri, presenta elementi architettonici in stile misto.

L’ordine inferiore possiede cinque arcate delimitate da robusti pilastri.

L’arcata alla nostra sinistra risulta murata (presentando una piccola fessura circolare), mentre la seconda di sinistra e la quarta di destra recano due accessi rettangolari su cui sono poste due finestre della medesima forma.

L’arcata centrale reca un portone ad arco cuspidato.

L’ultima arcata a destra, funge da portico dal quale si accede ai locali retrostanti della tenuta feudale.

L’ordine superiore presenta sei aperture rettangolari sormontate da travoni, di cui quelle poste nei vertici sinistro (una) e destro (due) fungono da finestre, mentre le altre poste al centro (tre, di cui quella a destra murata) fungono da accesso ad una piccola veranda, alla quale si aggiungono altri accessi laterali.

La sommità dell’edificio presenta una caratteristica merlatura, delimitata ai suoi vertici da pinnacoli sferici.

Al centro svetta la torretta superiore anch’essa merlata, al centro della quale è posta una torretta campanaria.

Il prospetto meridionale (visibile da Via Calanchi) possiede due arcate sorreggenti un’artistica veranda abbellita da fregi geometrici, sulla quale si affacciano tre aperture rettangolari simili a quelle già citate.

Il prospetto ovest reca cinque finestre rettangolari con elementi architettonici simili a quelli sopracitati, mentre l’ala nord reca semplici aperture della medesima forma.

L’interno della torre presenta al piano inferiore un ampio salone, affiancato dai locali di servizio utilizzati dalla servitù.

Tramite una interessante scalinata interna accediamo al piano superiore, ossia alla sede della residenza feudale vera e propria, la quale reca ariose stanze abbellite da affreschi decorativi ed elementi architettonici settecenteschi.

Tramite un’altra piccola scalinata si accede alla torretta centrale dell’edificio.

Sul cortile interno della villa, e ad ovest della medesima, vi sono gli edifici in stile rustico che ospitavano la stalla con le rispettive mangiatoie, il fienile e i magazzini della Torre Trigona.

La Torre Trigona essendo attualmente in vendita, rimane in attesa di avere una precisa destinazione di utilizzo (per informazioni più dettagliate cliccate qui).

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