*Marina di Modica, Cava Gisana – Tratto “Giarrusso – Marina di Modica”

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Marina di Modica
(Frazione di Modica)

*Cava Gisana – Tratto “Giarrusso – Marina di Modica”
(Confluenze Cave Gisana e Cella – Giarrusso – Bellamagna – Confluenza Cava Zimmardo – Dantona – Regilione – Marina di Modica e Foce Torrente Gisana)

  • Indicazioni stradali da Modica per ingrandire la mappa clicca qui;
  • Indicazioni stradali da Marina di Modica per ingrandire la mappa clicca qui;

Descrizione generale

 Il tratto sud della Cava Gisana, in cui scorre l’omonimo torrente, è denominato “Cava Giarrusso”.

Esso attraversa l’area iblea posta a nord di Marina di Modica, costeggiando l’estremità meridionale del territorio comunale modicano, in cui il Torrente Gisana sfocia ad est della frazione balneare modicana.

Questa cavità, le cui basse pareti presentano aree terrazzate in cui sono posti perlopiù oliveti e alberi di carrubo, si forma grazie alla confluenza tra le Cave Gisana e Cella, posta appunto in Contrada Giarrusso (vedi link “Cava Gisana – Tratto “Cava Gisana – Cava Cella – Cava Giarrusso” nella pagina precedente per saperne di più).

Sia da Modica che dalla sua frazione Marina di Modica, la confluenza è più facilmente raggiungibile dalla S.P. 43 “Modica Mare” (Via Sorda Sampieri) tramite l’imbocco della S.C. “Mussalli – Giarrusso” in Contrada Piano Lauro, a nordest di un rifornimento di carburante.

Percorrendo questa strada, grazie all’ausilio di brevi viadotto scavalchiamo la cavità.

Qui vi sono gli imbocchi di vari sentieri posti a nord e a sud della strada, mediante i quali raggiungiamo il fondo della cava,

La confluenza tra le Cave Gisana (nordovest) e Cella (nordest), è posta in prossimità del rilievo di Contrada Brizza (a nord rispetto alla suddetta strada), sul quale è posto un insieme di caseggiati.

Presso questo rilievo è collocata una piccola necropoli rupestre di epoca protostorica (coeva a quelle situate nel tratto più a nord della Cava Gisana), localizzata a meridione dell’insieme di caseggiati rurali denominati “Case Brizza” (posti sul rilievo dell’omonima contrada).

A meridione della confluenza, si origina appunto la “Cava Giarrusso”, dentro la quale il Torrente Gisana comincia la sua discesa verso la foce di Marina di Modica.

Va considerato il fatto che, questo corso d’acqua ha una modesta se non addirittura nulla portata idrica, la quale aumenta considerevolmente in occasione di forti precipitazioni.

L’ampio fondo della Cava Giarrusso, che attraversa l’omonima contrada, è delimitato da basse pareti rocciose, sulle quali sono posti vari terrazzamenti agricoli delimitati da muri a secco.

Ad ovest della cavità vi è una strada interpoderale che lambisce la cavità, i cui imbocchi sono posti  sulle S.C. “Mussalli – Giarrusso” (sulla nostra destra venendo dalla S.P. 43 prima di percorrere la discesa dalla quale poi attraversiamo la suddetta confluenza tra le Cave Gisana e Cella), e S.P. 44 “Pozzallo – Sampieri Interna” (raggiungibile dalla S.P. 43 andando in direzione della città pozzallese), ad ovest del breve ponticello che scavalca sempre la cava (a poca distanza da un’impianto di estrazione denominato “Scicli Scavi”).

Da questa strada, che conduce anche a caseggiati rurali e ad edifici industriali, possiamo ammirare tutto il suddetto tratto della cavità.

Ad oriente della Cava Giarrusso è posta l’area di “Bellamagna”, che tramite la S.P. 44 raggiungiamo dalla traversa denominata S.C. “Bellamagna – Giarrusso” (strada il cui imbocco è delimitato dal cartello su cui è scritto “Strada Consortile Bellamagna – Zimmardo”, altra denominazione della medesima via di comunicazione).

In questa zona è posto uno dei più importanti siti archeologici del territorio modicano, che ospita i ruderi di una necropoli neolitica appartenente ad un insediamento abitativo sorto probabilmente sulle limitrofe alture (vedi link “Area iblea e Necropoli Rupestre di Bellamagna” nella pagina precedente per saperne di più).

La Cava Giarrusso, da qui scorre verso sudovest lambendo le estremità meridionali del vasto territorio ibleo modicano.

Essa costeggia ad oriente la Contrada Musalli, area attraversata dal Viale delle Industrie (raggiungibile dallo svincolo “Agglomerato Industriale” sulla SS 194 “Modica – Pozzallo”), principale arteria viaria della zona industriale posta lungo il confine tra i territori modicani e pozzallesi.

Qui è posta una grande masseria rurale di tipo fortificato, situata nei pressi del viadotto di Viale delle Industrie che scavalca la Cava Giarrusso.

Ad occidente è posta invece la Contrada Dantona, una vasta area agricola comprendente anche la località denominata “Fargione”, nella quale è posta anche la costruzione fortificata denominata “Torre Dantona” (oggi utilizzata come struttura ricettiva).

A sud di queste due contrade è posta la confluenza con la “Cava Zimmardo”, breve cavità che si origina nell’omonima contrada posta ad est della suddetta località di “Bellamagna”, la quale attraversa anch’essa l’area industriale “Modica – Pozzallo” prima di immettersi lungo il basso corso del Torrente Gisana a pochi metri dallo svincolo della SS 194 per “Marina di Modica” corrispondente all’imbocco del tratto a 4 corsie della S.P. 66 per Pozzallo.

Il torrente attraversa quindi in un’area pianeggiante ubicata a nordovest del litorale di Contrada Maganuco, costeggiato dal tratto della S.P. 66 “Pozzallo – Sampieri Litoranea” ad est di Marina di Modica e riconoscibile da un folto canneto.

La strada scavalca il torrente ad oriente della rotatoria per il Residence Bouganvillea di Contrada Regilione, a meridione del quale comincia a formarsi l’estuario del Torrente Gisana.

In esso è compreso il cosiddetto “Pantano di Marina di Modica”, scavalcato da un breve viadotto raggiungibile dal centro urbano di Marina di Modica seguendo “Via del Laghetto”.

Presso l’area a ridosso della Contrada Regilione è stata inoltre rinvenuto un sito funerario di epoca tardo romana – bizantina.

Così come per il tratto più a monte della Cava Gisana, anche per la Cava Giarrusso va detto infine che essa va esplorata approfonditamente solo se si ha una certa esperienza in torrentismo o canyoning, data la difficoltà nel raggiungere alcune aree, la cui esplorazione potrebbe essere pericolosa.

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