Marina di Modica, Territorio Ibleo di Marina di Modica

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Marina di Modica
(Frazione di Modica)

Territorio ibleo di Marina di Modica

Descrizione generale

Il territorio ibleo appartenente a Marina di Modica, è ubicato a nord della frazione balneare modicana.

Si tratta della meno estesa delle aree iblee poste all’interno del comune modicano, compresa tra i territori comunali di Scicli (ovest) e Pozzallo (est), mentre a nord confina con il territorio facente parte della località denominata “Zappulla”, anch’essa frazione di Modica,

Il territorio ibleo di Marina di Modica è solcato da varie arterie viarie.

La più importante è la SS 194 “Modica – Pozzallo” che si collega a nord con la città modicana e a nord l’Autostrada A 18 “Siracusa – Gela”, conducendo alla zona industriale di Contrada Maganuco.

A meridione, la SS 194 si innesta sulla S.P. 66 “Pozzallo – Sampieri Litoranea” che, oltre a condurre e oltrepassare Marina di Modica a nord del suo centro abitato, mediante il suo tratto a quattro corsie (posto ad oriente della frazione modicana), conduce alla città pozzallese, al suo porto e alla zona balneare di Contrada Maganuco (situata in territorio modicano).

Vi sono inoltre le S.P. 43 “Modica – Mare” (Via Sorda Sampieri) che si collega sempre alla città modicana e alle aree di Zappulla, la S.P. 44 “Pozzallo – Sampieri Interna” che oltrepassa l’area orientale del territorio ibleo di Marina di Modica conducendo ovviamente presso la città pozzallese, e altre strade minori.

Il territorio ibleo di Marina di Modica è formato da brevi rilievi collinari, delimitati dai tratti terminali delle Cave Meli – Petraro e Gisana – Giarrusso, due cavità sono poste rispettivamente ad ovest e ad est del centro abitato di Marina di Modica.

Queste due cave sono solcate da due corsi d’acqua meteorica che si formano in occasione di forti precipitazioni, ma durante l’anno vi è una modesta (se non addirittura nulla) portata idrica.

Essi sono:

  • il “Torrente Petraro”, posto ad ovest di Marina di Modica che, dopo aver solcato le Cave Meli e Labbisi e formato il Pantano di Contrada Fossa Samuele a sudovest di Contrada Sparaceto, sfocia in territorio di Scicli presso la spiaggia di Contrada Pisciotto (poco più a nord della Fornace Penna), ad oriente della frazione balneare sciclitana di Sampieri;
  • il “Torrente Gisana”, collocato ad est di Marina di Modica, proveniente dall’omonima cava che si forma a sud della frazione modicana di Zappulla, nella cui foce ubicata presso la spiaggia di Contrada Regilione vi è il “Pantano di Marina di Modica”.

Il rilievo più importante del territorio ibleo di Marina di Modica è il Piano Lauro, zona collinare posta a nord di Marina di Modica, che funge da spartiacque tra le Cave Petraro e Gisana.

Ad essa si aggiungono da ovest ad est gli altipiani delle Contrade Ciarciolo, Valentino, Sparaceto (solcata da una breve cavità che si immette nella cava solcata dal Torrente Petraro), Bellamagna, Fondo Longo e Dantona.

L’area iblea di Marina di Modica è piuttosto importante dal punto di vista agricolo, data la presenza di varie aree coltivate, le quali comprendono anche impianti per la serricoltura per la produzione di primizie.

Onnipresente la presenza di oliveti e carrubeti come in gran parte delle aree iblee del modicano (e ovviamente del ragusano), ma vi sono anche agrumeti e frutteti.

Dal punto di vista archeologico, il territorio ibleo di Marina di Modica comprende innanzitutto l’interessante Necropoli di Contrada Bellamagna, avente varie tombe scavate nella roccia risalenti all’età del bronzo, in particolare al periodo della “Civiltà di Castelluccio” (2300 a.C. – 1700 a.C.).

Altri siti archeologici del medesimo periodo sono posti nelle Contrade Ciarciolo (mantenente peraltro il toponimo con cui un tempo era menzionata l’area di Marina di Modica) e Valentino, e lungo le Cave Petraro e Gisana.

Data l’età di queste rovine, l’area iblea di Marina di Modica è stata frequentata sin dal periodo protostorico, e ovviamente anche durante le epoche successive (greco – romana, alto e basso medievale ecc…), fino ai giorni nostri.

Infatti l’area presenta anche ruderi di epoca tardo – romana, bizantina e medievale, appartenenti ad antichi insediamenti rurali.

Stesso discorso vale anche per la vicina fascia “litoranea” del territorio modicano (Contrade Regilione, Maganuco e Pisciotto), in cui sono stati rinvenuti ruderi più o meno simili.

Nel territorio ibleo di Marina di Modica vi sono anche notevoli esempi architettonici, tra le quali citiamo la Villa Penna di Contrada Ciarciolo, la Villa Grimaldi di Fondo Longo e la Torre Dantona.

La fauna e flora del territorio ibleo a ridosso di Marina di Modica, sono simili a quelle presenti in gran parte di tutte le aree iblee ricadenti all’interno del comune di Modica.

Per poter visitare il territorio ibleo di Marina di Modica, bisogna osservare le seguenti regole, che ovviamente sono valide per tutte le aree iblee della Sicilia sudorientale:

  • Avere un buono stato di salute non essendo soggetti a problemi psichici e motori o a malattie di qualsiasi genere;
  • Avere una buona dimestichezza nel sapersi muovere presso aree montane;
  • Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo/canyoning (riguardo ad arrampicate ed esplorazioni su pareti montane) o torrentismo (specie se si devono guadare fiumi e torrenti di qualsiasi portata);
  • Si possono visitare i territori iblei durante tutto l’anno, preferibilmente  nei periodi  primaverile o estivo o durante le giornate soleggiate, non è consigliabile effettuare ciò durante le giornate piovose o ventose (autunno o inverno) poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi a causa degli agenti atmosferici (essendo roccia calcarea è soggetta a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
  • Non lasciare rifiuti organici ed inorganici all’interno delle aree iblee (zone naturalistiche o meno);
  • Non accendere fuochi di qualsiasi tipo specialmente in estate e non gettare mozziconi di sigaretta, poiché potrebbero svilupparsi dei focolai incendiari che potrebbero propagarsi colpendo le circostanti contrade iblee;
  • Non disturbare la fauna;
  • Non danneggiare la flora e tagliare alberi;
  • Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
  • La raccolta di funghi, la caccia e la pesca sono consentite solo grazie alle apposite autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti, nelle aree in cui ciò è vietato tramite l’apposita segnaletica queste attività non sono assolutamente consentite;
  • È possibile effettuare scampagnate, escursioni o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sopracitate e soprattutto non bisogna campeggiare in aree potenzialmente pericolose da visitare o all’interno di proprietà private;
  • Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.

Sottosezioni

  1. Area iblea di Contrada Ciarciolo – Pisciotto
    (Ciarciolo – Pisciotto – Aviosuperficie di Marina di Modica – Siti archeologici)
  2. Villa Penna
    (Villa Feudale della Famiglia Penna – Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo)
  3. Area iblea di Contrada Valentino
    (Sito archeologico rupestre di Contrada Valentino)
  4. Area iblea di Contrada Sparaceto
    (Cava Sparaceto)
  5. Area iblea di Contrada Fondo Marta
    (Villa Liberty di Contrada Fondo Marta)

    Area iblea di Contrada Piano Lauro
    (Masseria “Casa Piano Lauro”)
  6. Cava Petraro – Tratto “Marina di Modica – Sampieri”
    (Confluenze Cava Cugno – Cava Meli – Cava Labbisi – Cava del Torrente Petraro – Piano Lauro – Sparaceto – Valentino – Sampieri)
  7. Area iblea e Necropoli Rupestre di Bellamagna
    (Necropoli di Bellamagna – Sito Rupestre di Case Benarifi – Cava Zimmardo)

  8. Area iblea di Contrada Fondo Longo
  9. Villa Grimaldi di Fondo Longo
  10. Area iblea di Contrada Dantona
    (Dantona – Fargione)
  11. Torre Dantona
  12. Cava Gisana – “Tratto Giarrusso – Marina di Modica”
    (Confluenze Cave Gisana e Cella – Giarrusso – Bellamagna – Confluenza Cava Zimmardo – Dantona – Regilione – Marina di Modica e Foce Torrente Gisana)

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