*Marina di Modica, Villa Penna

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Marina di Modica
(Frazione di Modica)

Villa Penna
(Villa Feudale della famiglia Penna – Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo)

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Descrizione generale

In Contrada Ciarciolo, lungo la Via Madrid (imbocco dalla S.P. 66 “Pozzallo – Sampieri” andando in direzione dell’Oasi del Re) di fronte al magazzino della ditta “Agrisole”, troviamo la “Villa Penna”.

Essa è una tenuta feudale, che appartenne all’omonima famiglia baronale sciclitana.

Qui vi era infatti la sede del “Feudo di Ciarciolo” (toponimo con cui l’attuale area di Marina di Modica era conosciuta) provvisto di un piccolo approdo portuale, che era ubicato proprio presso l’attuale lungomare di Marina di Modica.

Il feudo venne istituito nel 1638 in seguito all’acquisizione del titolo di “Barone” da parte di Francesco Penna, facente parte di una ricca famiglia sciclitana.

La villa sicuramente è stata costruita nel secolo 1600, subendo vari rifacimenti durante i successivi periodi.

Infatti non furono indifferenti gli interventi di restauro avvenuti dopo il terremoto dell’11 Gennaio 1693.

Assieme alla residenza feudale, venne costruita anche una piccola Chiesa, che venne consacrata a “Santa Maria di Porto Salvo”, attuale “Patrona” di Marina di Modica a cui sono consacrati marinai e pescatori.

Non fu l’unica costruzione appartenente alla famiglia Penna presente nell’area, dato che ad essa si aggiungono le tenute delle vicine Contrade Picciona e Trippatore poste in territorio sciclitano.

Oltre ad esse va citata la ben più nota “Fornace Penna” di Contrada Pisciotto, quest’ultima sede di uno stabilimento di laterizi costruito nel 1913 ma ad oggi ridotto allo stato di rudere, che malgrado ciò fa parte dell’elenco in cui sono inclusi i cosiddetti “Luoghi di Montalbano”, in quanto questa costruzione industriale compare in alcune scene dell’omonimo telefilm.

Tornando alla Villa Penna di Contrada Ciarciolo, anch’essa è allo stato di rudere nonostante essa sia di proprietà privata.

L’ingresso per la villa è posto lungo la Via Madrid a nordovest della costruzione.

Da qui percorriamo una stradina che ci conduce di fronte al portico di accesso alla villa, che oltrepassa diruti edifici appartenenti anch’essi alla tenuta feudale.

Esso è di elegante forma arcuata, affiancato a sinistra da un corpo avanzato, provvisto di una finestra rettangolare.

A destra vi è un piccolo accesso rettangolare, sopra cui è posta una piccola finestra della medesima forma.

A destra del portico, vi è ubicata la piccola Chiesa ormai diroccata, un tempo consacrata a “Santa Maria di Porto Salvo”.

Essa possiede una facciata rettangolare ad unico ordine delimitata da pilastri, al cui centro è posto il portale rettangolare d’accesso sormontato da un travone, su cui è posta una finestra cruciforme ormai compromessa.

La facciata della chiesa è coronata da una torretta campanaria rettangolare poggiante sul frontone dell’ex edificio sacro.

Essa reca al centro una nicchia arcuata, sormontata da un ampio timpano triangolare a base chiusa.

L’interno della chiesa, la cui volta dell’unica navata risulta crollata, è ormai spoglio.

A sudovest troviamo un lungo edificio in cui vi era la sede delle stalle.

Esso presenta copertura spiovente, con accesso e finestre arcuate di forma semplice.

Presso la parete antistante alla suddetta chiesa, vi è un accesso secondario.

Varcato il portico d’ingresso principale, entriamo nel cortile interno in cui si affaccia la residenza feudale e i limitrofi edifici di servizio.

L’edificio principale, delimitato ai vertici da pilastri bugnati, presenta accessi e aperture di finestre e balconi di forma rettangolare, il tutto disposto su due ordini orizzontali.

Stessa cosa dicasi anche per gli edifici limitrofi alla suddetta residenza.

Le coperture di questi edifici sono di forma spiovente, anche se gran parte di esse risultano crollate.

La Villa Penna di Contrada Ciarciolo, significativo esempio di architettura feudale, andrebbe urgentemente restaurata.

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