*Modica, Area iblea di Contrada Caitina

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Modica
*Area iblea di Contrada Caitina
(Altopiano e Cava di Contrada Caitina – Presunto Sito dell’ex Chiesa di Santa Maria alla Caitina)

  • Indicazioni stradali da Modica per ingrandire la mappa clicca qui;

Descrizione generale

La Contrada Caitina è situata a sudovest del Colle Monserrato, essendone di fatto la sua propaggine meridionale.

Essa è posta su di un breve altopiano delimitato ad ovest dalla valle in cui scorre la Fiumara di Modica, e a sud da una breve cavità denominata appunto “Cava della Caitina” (che si immette nel suddetto corso d’acqua).

L’area è raggiungibile da Modica tramite la Via Caitina (imbocco da “Modica Sorda” da Via Nazionale in direzione “Monserrato”, oppure dalla SS 115 “Modica – Ragusa” dallo svincolo per la Contrada Caitina posto immediatamente a nord dell’azienda “Arredamenti Ragusa”).

Questa strada solca per intero la Contrada Caitina, o per meglio dire il suo altopiano, scavalcando inoltre la SS 115 “Modica – Ragusa” a sud del Ponte Guerrieri tramite un breve cavalcavia.

La Contrada Caitina risulta in gran parte antropizzata e in teoria “facile” da raggiungere o visitare, dato che essa di conseguenza fa parte della periferia sudoccidentale modicana.

L’urbanizzazione della contrada è avvenuta sin dal secolo 1800, quando cominciò la costruzione di varie ville nobiliari appartenenti ad alcune tra le più importanti famiglie aristocratiche di Modica.

Infatti lungo la Via Caitina si possono ammirare molte di queste ville, tra cui vanno citate le Ville Lina, Galfo, De Leva ecc…

Ad esse, si affiancano vari caseggiati rurali del medesimo periodo, che testimoniano il passato “agricolo” di quest’area.

In seguito all’espansione urbana, vi sono inoltre vari edifici in stile moderno (perlopiù villette con giardino interno).

A ciò si aggiunge la presenza del principale campo sportivo di Modica, lo Stadio “Caitina” intitolato allo sportivo modicano “Pietro Scollo”.

Per saperne di più sull’area periferica di Caitina, vedi la sezione “Centro urbano di Modica Sorda” per saperne di più.

L’area iblea o per meglio dire “agricola” è posta attorno alla Via Caitina, essendo formata da vari appezzamenti di terreno delimitati dagli immancabili muri a secco.

In questa zona, oltre a vari terreni coltivati, vi sono aree contraddistinte dalla presenza di una folta macchia mediterranea perlopiù formata da arbusti (rovi), e piante arboree (carrubi, olivi, bagolari ecc…).

Alla fine di Via Caitina, proseguiamo alla nostra destra raggiungendo la cuspide sudoccidentale dell’altopiano, il quale si erge a strapiombo sulla sottostante Fiumara di Modica presso la confluenza con la breve Cava della Caitina.

Questa è la zona che, dal punto di vista storico – archeologico (oltre che paesaggistico), risulta essere la più interessante.

Infatti quest’area ospitò sicuramente vari insediamenti abitativi, che vennero popolati sin dal periodo preistorico riconducibile alla cosiddetta “Civiltà di Castelluccio” (2300 a.C. – 1700 a.C), fino all’epoca altomedievale (V secolo d.C.).

A quest’ultima, più precisamente al periodo compreso all’interno del V secolo (401 – 500) d.C. dovrebbe appartenere un insediamento rupestre ubicato lungo la Cava della Caitina, meglio nota come “Cava Ddieri” o “Timpa Ddieri” (da non confondere con l’omonimo sito posto a Villasmundo in Provincia di Siracusa).

Infatti, la cavità prende il nome da questo insieme di caverne denominato appunto “Ddieri” (termine derivante dall’arabo “Ad Deyar”, indicante un rifugio scavato nella roccia), comune ad altri siti rupestri posti presso le cave iblee della Sicilia sudorientale tra le Province di Ragusa (Cava d’Ispica, Cava dei Servi) e Siracusa (Cava Bagni, Cava Grande del Cassibile, Cava Baulì, Cava Mulinello – Timpa Ddieri).

Questo sito è piuttosto difficile nonché pericoloso da raggiungere e da visitare, in quanto esso è posto a strapiombo sulle pareti rocciose a picco sulla Fiumara di Modica.

Per cui, l’esplorazione diretta di questo sito è riservata solo ad esperti in arrampicate, canyoning e speleologia.

Comunque, il sito lo si può ammirare dalla confluenza tra la Fiumara di Modica e la breve Cava della Caitina.

Quest’ultima cavità è raggiungibile dalla S.P. 54 “Modica – Scicli” (imbocco da Modica Bassa dal Viale Medaglie d’Oro a sud della stazione, dalla quale si può sempre ammirare il suddetto sito rupestre tenendo conto del rilievo collinare situato a sudovest del “Ponte Guerrieri”), tramite una traversa posta in prossimità di un campo di calcetto adiacente alla moderna Chiesa di Santa Maria Scala del Paradiso.

Al termine di questa strada, guadiamo il poco profondo corso d’acqua dirigendoci verso il fondo della cava, all’interno della quale vi sono i resti di catacombe di epoca tardo romana, e di un oratorio rupestre (vedi sezione “Fiumara di Modica e Vallone Fiumelato – Tratto Modicano” per saperne di più).

Sui margini dell’altopiano di Contrada Caitina che si frappone sulle due cave iblee, raggiungibili da varie traverse poste lungo Via Caitina, vi sarebbero localizzati i resti del suddetto insediamento abitativo di epoca preistorica.

Altri ruderi sono stati rinvenuti tra le aree a sud del Colle Monserrato (Via Caitina – Vanella 139 per la vetta di Colle Monserrato), e il versante meridionale di Contrada Caitina (Via Fabrizio – area dello stadio “Pietro Scollo” – Via Caitina zona “Villa Galfo”).

Si tratta di piccole aree funerarie, formate perlopiù da tombe a fossa e da ipogei di epoche varie.

Nell’area di Caitina era posta la Chiesa di Santa Maria alla Caitina, di cui non si conosce l’esatta ubicazione.

Con molta probabilità, questa chiesa non più esistente, svolgeva il ruolo di “cappella rurale” essendo ubicata molto probabilmente a metà strada tra l’attuale Modica Bassa, il Colle Monserrato e l’altopiano di Contrada Caitina.

Infine, dal versante sudoccidentale di Contrada Caitina possiamo ammirare un ottimo panorama della valle solcata dalla Fiumara di Modica, mentre verso nord si ha una buona visuale della vicina città di Ragusa.

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