*Modica, Area iblea di Contrada Cannizzara

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Modica

Area iblea di Contrada Cannizzara
(Cannizzara – Catenacioppo – Baravitalla)

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Descrizione generale

La Contrada Cannizzara è un’importante area agricola poco distante dalla Cava d’Ispica ubicata a nordest di Modica, divenuta sede di una piccola borgata rurale.

Essa è raggiungibile da Modica dalla S.P. 32 “Rocciola – Scrofani” (strada che possiamo raggiungere dalla rotatoria di Serra Pero situata sul tratto “Via San Marco – S.P. 83 “Modica – Cava Ispica” andando in direzione “Trebalate – Frigintini”, oppure seguendo la segnaletica in direzione “Trebbalate – Chiesa di Sant’Ippolito” sempre dalla S.P. 83, o infine da “Modica Sorda” imboccando le Vie Risorgimento e Rocciola – Scrofani andando in direzione “Cava d’Ispica”), tramite la quale raggiungiamo l’incrocio con la  S.P. 113 “Pozzo Cassero – Cava d’Ispica” andando in direzione di quest’ultima località.

Dalla S.P. 113 costeggiamo la località nota come “Baravitalla” appartenente all’area archeologica di Cava d’Ispica, raggiungendo così il bivio presso il quale accediamo all’ingresso della località rurale di “Cannizzara”, tenendo conto del cartello indicativo indicante la corrispettiva contrada.

Dalla strada alla nostra sinistra denominata “Via Cannizzara Ciancia”, accediamo al borgo rurale formato da vari edifici residenziali, il cui “nucleo” è rappresentato dall’ex Colonia Agricola “Grimaldi” comprendente la piccola Chiesa di Santa Maria Immacolata.

L’area di Contrada Cannizzara appartenne infatti alla famiglia dei baroni Grimaldi di Calamezzana, e in particolare al barone Michele Grimaldi, il cui lascito patrimoniale venne utilizzato per la creazione della suddetta colonia agricola.

Essa fu una piccola ma importante borgata nota appunto come “Colonia Agricola Grimaldi”, inaugurata l’11 Dicembre 1932.

Essa, oltre agli edifici abitativi e rurali, comprendeva una scuola e una chiesa consacrata alla “Madonna Immacolata” divenuta “parrocchia” il 25 Marzo del 1931 (vedi link “Ex Colonia Agricola Grimaldi e Chiesa di Santa Maria Immacolata” nella pagina precedente per saperne di più).

Poco più ad est, è posto il moderno edificio scolastico della Contrada Cannizzara, sede distaccata dell’Istituto Comprensivo “Carlo Amore” di Modica.

Proseguendo verso oriente, possiamo ammirare vari caseggiati rurali e masserie in stile rustico, molte dei quali aventi funzioni agricolo – zootecniche o ricettive

A ciò si aggiungono varie abitazioni residenziali.

I limitrofi terreni della Contrada Cannizzara delimitati da un folto reticolo di muri a secco, oltre a varie colture ortive e cerealicole presentano anche alberi secolari di olivo e carrubo.

Proseguendo lungo la “Via Cannizzara Ciancia”, arriviamo presso l’omonima area rurale, laddove è posto il tratto iniziale della Cava Lazzaro, importante ramo della cosiddetta “Cava Grande di Rosolini” in cui sono posti vari siti archeologici..

Poco più a sud della Contrada Cannizzara, lungo il tratto sud della S.P. 113, costeggiamo l’area agricola di “Catenacioppo”.

Si tratta di un vasto altopiano che si affaccia ad oriente della Cava d’Ispica, che dal punto di vista rurale si presenta simile alla suddetta area di Cannizzara.

Qui sono poste le rovine della Basilica di San Pancrati.

Esso era un edificio cristiano di epoca bizantina sorto presumibilmente su un preesistente tempio, che cadde irrimediabilmente in rovina anche grazie al terremoto che l’11 Gennaio 1693 distrusse gran parte della Sicilia sudorientale.

Oggigiorno di questa diruta chiesa, rimangono solo i basamenti delle mura perimetrali e degli altari, parte della pavimentazione e alcune tombe a fossa poste sotto l’edificio sacro.

Ad ovest di Contrada Cannizzara è posta l’area denominata “Baravitalla”, poco distante dalla suddetta località di Catenacioppo.

Essa si affaccia sull’estremo versante nord della Cava d’Ispica, ed è raggiungibile da alcune traverse laterali poste lungo la S.P. 113 (di cui quella posta a sudovest dell’ingresso alla borgata rurale di Contrada Cannizzara, corredata di un’isola spartitraffico).

Il ciglio della cavità è costeggiato da un lungo sentiero che conduce a vari siti rupestri comprendenti la “Necropoli di Baravitalla” formata da tombe neolitiche scavate nella roccia, la “Grotta dei Santi” (una chiesa rupestre di epoca paleocristiana), e il sito denominato “Grotta della Signora” che ebbe presumibilmente la funzione di “tempio rupestre” durante il periodo protostorico.

I ruderi della Chiesa di San Pancrati e i siti rupestri di Baravitalla appartengono all’area archeologica della Cava d’Ispica (vedi link “Area Archeologica Cava d’Ispica – Tratto Modicano” nella pagina precedente per saperne di più).

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