*Modica, Area iblea e archeologica di Contrada Michelica

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Modica

*Area iblea e archeologica di Contrada Michelica
(Aree iblee di 
 Michelica Malvagia, Michelica Crocevia, Michelica Palazzetti e Penninello Malvagia – Monumento in memoria del pilota Gigi Olivari – Case Giurdanella – Necropoli e ruderi bizantini)

  • Indicazioni stradali da Modica per ingrandire la mappa clicca qui;

Descrizione generale

La vasta Contrada Michelica occupa gran parte del territorio sudorientale appartenente al comune di Modica, essendo solcata per intero dalla SS 115 “Modica – Ispica”, il cui imbocco è posto in “Via Nazionale Modica Ispica” a sud del cosiddetto “Polo Commerciale” (Viale della Costituzione).

Quest’area, che un tempo fungeva da “ingresso” alla città di Modica per chi proveniva dalla Provincia di Siracusa mediante la suddetta SS 115, è in gran parte antropizzata fungendo quindi da estremo vertice sudorientale del perimetro cittadino, facendo quindi parte della periferia meridionale.

La Contrada Michelica è posta su di un vasto altopiano che un tempo era interamente lottizzato in varie aree agricole coltivate perlopiù a cereali e legumi, delimitate da muri a secco.

Questa zona fu sede di vari insediamenti abitativi in epoche antiche, specie quella tardo romana – bizantina, tra i secoli V (401 – 500) e VI (501 – 600) d.C. coincidente con l’inizio del periodo dell’alto medioevo.

L’area di Michelica fu anche un’attiva area di transito nel medioevo, in particolare durante il periodo in cui buona parte dell’attuale provincia ragusana apparteneva alla “Contea di Modica”.

Ciò era dovuto alla vicinanza “strategica” alle allora vie di comunicazione che collegavano Modica agli attuali centri abitati di Ispica, Scicli e soprattutto Pozzallo.

In particolare va citata l’importanza di quest’ultima località sede del “Porto Caricatore” della suddetta Contea, che di vitale importanza per le attività commerciali e logistiche della medesima.

Durante i secoli successivi, comprendendo anche il periodo in cui il terremoto dell’11 Gennaio 1693 distrusse gran parte dei centri abitati della Sicilia sudorientale (ovviamente anche Modica), la Contrada Michelica non perse il suo importante ruolo di area agricola e strategica per la città modicana.

L’area si arricchì di masserie e casali rurali, che andavano ad implementare quelli già presenti sin dal medioevo.

Inoltre, ai margini di queste aree agricole, furono costruite eleganti tenute dalle famiglie aristocratiche modicane tra cui citiamo le Ville Grazia (famiglia Tommasi – Rosso), Natalina e soprattutto la neogotica Villa Galfo, tutte poste nell’area settentrionale denominata “Contrada Michelica Crocevie”, che è di fatto quella più “antropizzata”.

Oggi la Contrada Michelica è divenuta sede di molte attività economiche vitali per la città di Modica (aree commerciali, strutture ricettive, impianti agroindustriali ecc…), ma la sua “storia”  .

Più a sud la Contrada Michelica comincia ad assumere le caratteristiche sopracitate, tipiche della campagna iblea modicana.

Infatti qui possiamo ammirare vaste aree coltivate in cui sono posti anche alberi secolari di olivo e carrubo, confinanti con le limitrofe Contrade Musebbi a nordest, Crocevie ad est, Beneventano a sudest, Bugilfezza a sud, Raddusa a sudovest, Torre Cannata ad ovest, e Treppiedi a nordovest, e con il centro abitato modicano a nord (corrispondente alla suddetta area più antropizzata della Contrada Michelica.

A sua volta, la Contrada Michelica è suddivisa in:

  • “Michelica Malvagia” ad ovest, attraversata dalla S.C. “Michelica – Malvagia”, raggiungibile dalla rotatoria sulla SS 115 all’altezza del centro commerciale “La Fortezza” andando in direzione “Contrada Michelica Malvagia – Contrada Torre Cannata”, lungo la quale vi sono caseggiati rurali, villette residenziali e strutture ricettive;
  • “Michelica Crocevie” ad est, solcata dalla S.C. “Michelica – Crocevie” (imbocco sulla SS 115 in direzione “Cava d’Ispica – Chiesa Cristiana Evangelica”) lungo la quale possiamo ammirare la Chiesa di San Ferdinando, la Villa Criscione e la moderna Chiesa Evangelica di Modica, oltre a vari edifici residenziali ed industriali – commerciali;
  • “Michelica Palazzetti” a sud, posta tra la SS 115 “Modica – Ispica”, Via Gigi Olivari e l’imbocco del tratto della S.P. 32 denominato “Via Cava Ispica – Crocevie – Ciancia” in direzione “Cava Ispica – Frigintini” (Contrada Bettola del Capitano);
  • “Penninello Malvagia”, un rilievo ibleo posto a sudovest dell’area di Michelica che ospita un’area rurale raggiungibile dalla S.C. “Michelica – Malvagia” e/o dalla Via Gigi Olivari tramite la S.C. “Torre Cannata – Raddusa” (in direzione della palestra “Kudos”), oppure dalla SS 115 tramite la S.P. 96 “San Giovanni al Prato – Bugilfezza” (strada denominata localmente “Vanella Amuri”, posta presso l’imbocco per il “Borgo Don Chisciotte”) costeggiando le Contrade Bugilfezza a sud e Raddusa ad ovest.

Lungo il tratto della SS 115 a sud di Contrada Michelica, possiamo ammirare il Monumento costruito in memoria del pilota genovese Gigi Olivari che qui morì il 14 Marzo 1957 durante una gara automobilistica.

Il monumento è posto in una piccola aiuola fiorita collocata su di una breve scalinata, ed è formato da una stele riportante la scritta “A Gigi Olivari”, sormontata da una croce.

A sinistra di esso, è posto un bassorilievo che raffigura lo sfortunato pilota, a cui è stata intitolata anche la sopracitata strada che dalla SS 115 conduce in Contrada Torre Cannata.

Lungo Via Gigi Olivari è posta la borgata rurale denominata “Case Giurdanella”, formata da caseggiati, grandi masserie rurali e villette residenziali in stile rustico, solcato dalle strade denominate “Vanella 97” e “Vanella 100”.

Poco più a sud delle Case Giurdanella, è posta un’altra piccola borgata attigua alla masseria denominata “Casa Malvagia” (o “Malvacia”), raggiungibile dalla “Vanella 98” (imbocco a poca distanza dal monumento alla memoria del pilota “Gigi Olivari”), e anch’essa formata da interessanti edifici rurali o residenziali.

Dal punto di vista archeologico, l’intera area di Contrada Michelica è contraddistinta da vari rinvenimenti archeologici, di cui i più antichi sono stati riportati alla luce nei primi anni del 1900 dall’archeologo roveretano Paolo Orsi.

Si tratta perlopiù di ruderi appartenenti ad insediamenti rurali di epoca tardo romana – bizantina, affiancati da aree funerarie formate da tombe a fossa o da piccoli ipogei al cui interno vi sono delle catacombe rupestri.

Alcuni di queste rovine sono state rinvenute a ridosso dell’aristocratica “Villa Grazia” in località “Michelica – Crocevie” sulla SS 115 (riconoscibile dal monumentale cancello).

Più a sud in località “Michelica – Palazzelli”, lungo la SS 115 a sud di “Villa Galfo” (poco più a nordovest della struttura ricettiva “Le Tre Giare”), e per buona parte dei terreni adiacenti alla Via Gigi Olivari e alla S.P. 32 tratto “Via Cava Ispica – Crocevie – Ciancia”, possiamo notare alcuni ruderi che affiorano dal limitrofo terreno appartenenti ad edifici a sezione quadrangolare o circolare, affiancati da aree caratterizzate da fosse sepolcrali scavate nella roccia.

Lungo l’area di “Penninello – Malvagia” (a nordovest della struttura ricettiva “Borgo Don Chisciotte”), vi sono i ruderi di un vasto insediamento alto medievale, comprendenti vari ipogei funerari in parte interrati, i quali sono contraddistinti da nicchie di accesso che conducono all’interno di piccole catacombe con tombe a baldacchino.

Va detto infine che dalla Contrada Michelica, in particolare dall’altura di Penninello Malvagia, possiamo ammirare interessanti panorami delle limitrofe aree iblee poste a sudest della città di Modica.

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