Modica, Area iblea di Contrada Muglifulo

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Modica

Area iblea di Contrada Muglifulo
(Muglifulo – Fondo Palermo – Fondo Mosche)

  • Indicazioni stradali da Modica per ingrandire la mappa clicca qui;

Descrizione generale

L’area iblea denominata “Contrada Muglifulo”, è posta nella cuspide nordorientale del territorio di Modica.

Quest’area confina:

  • ad ovest con le aree di Trebalate e Passo Parrino;
  • ad est con le contrade di Cammaratini, Ciaceri (propaggini orientali del territorio frigintinese), Cannizzara e Gorgodaino, tutte aree confinanti con la Provincia di Siracusa (territori di Rosolini e Noto);
  • a sud con le aree di Baravitalla (punto in cui inizia a delinearsi la Cava d’Ispica), San Pancrati e Catenacioppo;
  • a nord con la Contrada Abremi, e le aree frigintinesi di San Vito e Favarotta.

L’area è raggiungibile da Modica tramite la S.P. 83 “Modica – Cava Ispica” (imbocco da Via San Marco), proseguendo poi lungo la S.P. 32 “Rocciola – Scrofani” raggiungibile o dalla rotatoria di Serra Pero (andando in direzione “Contrada Trebalate – Frigintini”), oppure tramite la S.C. “Catanzaro – Sant’Ippolito – Trebalate” (imbocco dalla S.P. 83 seguendo la segnaletica poi in direzione “Contrada Trebbalate – Chiesa di Sant’Ippolito”); la S.P. 32 la possiamo imboccare anche da Modica tramite le Vie Risorgimento e Rocciola – Scrofani (andando in direzione “Cava d’Ispica”).

Dalla S.P. 32 oltrepassiamo le aree di Trebalate e Passo Parrino, arrivando all’incrocio con la S.P. 113 “Pozzo Cassero – Cava Ispica”.

La Contrada Muglifulo risulta inoltre delimitata dal tratto orientale della medesima S.P. 32 a meridione, mentre a nord lo è dalla S.C. “Passo Parrino – Ganzeria – Abremi”, i cui imbocchi sono posti lungo la S.P. 113 andando rispettivamente in direzione “Noto” e “Pozzo Cassero – Fondo Mosche”.

Lungo la S.P. 32, attraversiamo l’area meridionale della Contrada Muglifulo, in cui possiamo rispettivamente ammirare (da ovest verso est) le Torri Galfo, Ruta e De Leva.

Proseguendo lungo questa strada, arriviamo all’incrocio con il proseguimento sudorientale della S.P. 32 “Rocciola – Scrofani”, dalla quale a nord raggiungiamo le aree di Ciaceri, Cammaratini e Favarotta mediante la S.P. 33 “Traversa Favarotta”, mentre verso sud andiamo in direzione delle aree rurali di Gorgodaino e Cannizzara Ciancia (vedi pagina precedente per saperne di più), proseguendo verso la zona archeologica di Cava d’Ispica.

Inoltre, da questa strada possiamo proseguire verso est imboccando la S.P. 66 “Timparossa – Cozzo Cisterna” (in direzione “Noto – Rosolini”), raggiungiamo la Contrada Commaldo Superiore posta in territorio rosolinese (Provincia di Siracusa), in cui possiamo ammirare la Chiesa della Madonna di Fatima o dirigerci verso la Cava Palombieri – Scalarangio e l’area di Cozzo Cisterna sulla Cava Grande di Rosolini (vedi sezione di Rosolini per saperne di più).

L’area settentrionale della Contrada Muglifulo è raggiungibile dalla S.P. 113 andando in direzione “Contrada Fondo Mosche”, dove alla nostra destra troviamo un bivio dal quale possiamo raggiungere rispettivamente le aree di:

  • “Fondo Palermo”, dalla S.C. “Passo Parrino – Muglifulo” (strada alla nostra destra), che conduce alla masseria feudale appartenente alla famiglia Colombo, grossa costruzione rurale posta sempre alla nostra destra;
  • “Fondo Mosche”, che raggiungiamo dalla S.C. “Passo Parrino – Ganzeria – Abremi” (strada alla nostra sinistra), in cui sono ubicate la masseria feudale della famiglia De Leva posta alla nostra sinistra nei pressi di un altro bivio, le cui strade si collegano alla S.P. 113 delimitando la Contrada Abremi che da il nome all’omonima Tenuta;

La Contrada Muglifulo, che un tempo era occupata da folti boschi di querce, oggigiorno è sede di una florida area agricola che in passato fu infatti sede delle sopracitate masserie fortificate feudali appartenuti ad importanti famiglie nobiliari modicane, di cui alcune di esse risultano caratterizzate dalla presenza di masserie fortificate munite di vere e proprie “torri”.

Ad essi si aggiungono vari caseggiati e masserie rurali di cui alcuni di essi continuano ad avere funzioni agricolo – pastorali.

Ma questa zona rurale modicana fu abitata anche in epoche più antiche, infatti qui sono stati rinvenuti vari ruderi risalenti ad insediamenti di epoca bizantina, la cui datazione è compresa tra i secoli V (401 – 500) e VI (501 – 600) d.C.

I pochi ruderi superstiti sono sotto forma di blocchi megalitici, di cui gran parte di essi sparsi all’interno di vasti appezzamenti agricoli, o a ridosso dei muri a secco che li delimitano.

Un’altra caratteristica della Contrada Muglifulo, comune in gran parte del territorio modicano, è la presenza di vari alberi secolari di carrubo e olivo che si affiancano alle limitrofe aree agricole in cui sono coltivati cereali, ortaggi e legumi tra cui anche la “Fava Cottoia di Modica”.

Va detto infine che, all’interno della Contrada Muglifulo, vi sono anche molte strutture ricettive di vario tipo.

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