*Modica, Area iblea di Contrada San Filippo

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Modica
*Area iblea di Contrada San Filippo
(Area iblea di San Filippo – Presunto sito della Chiesa di San Filippo e tenute nobiliari “Casa San Filippo le Manate” e “Casa San Filippo le Colonne” – Torre San Filippo e Calvario San Filippo – Ruderi e rovine archeologiche di Contrada San Filippo – Tratto iniziale della Cava San Bartolomeo)

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Descrizione generale

Foto panoramica di Contrada San Filippo.

La vasta area rurale denominata “Contrada San Filippo”, è ubicata a sud della città di Modica.

Essa è raggiungibile dal quartiere periferico di “Modica Sorda” tramite la “Via Sorda Sampieri” (S.P. 43 “Modica – Mare”), il cui imbocco collocato in Viale della Costituzione (“Polo Commerciale di Modica”) presso la rotatoria antistante alla “Galleria Commerciale Solaria”, è raggiungibile andando in direzione “Marina di Modica”.

Tramite questa strada, superiamo l’area denominata “Serrauccelli” raggiungendo così la Contrada San Filippo, all’altezza della moderna Chiesa di San Filippo Neri.

La Contrada San Filippo, è posta su un altopiano delimitato a nord dalla Contrada Serrauccelli, ad est dalla Contrada Raddusa, ad ovest dalla Contrada Quartarella e a sud dal territorio appartenente alla frazione modicana di “Zappulla”.

Esso risulta attraversato dal tratto più a monte della Cava San Bartolomeo, il quale alterna zone residenziali ad agglomerati agroindustriali, delimitati da vaste aree rurali utilizzate per la coltivazione di cereali e varie colture orticole.

La contrada risulta appunto attraversata dalla S.P. 43 “Modica Mare” che come ben sappiamo è denominata anche “Via Sorda Sampieri”, la quale si incrocia ad altre strade tra le quali citiamo:

  • la S.P. 96 “Bugilfezza – San Giovanni al Prato” che si collega alla SS 115 “Modica – Ispica” ad est (lato Chiesa San Filippo Neri), mentre ad ovest conduce alla S.P. 74 “Cava Gucciardo – Pisciotto” per Marina di Modica e Sampieri (imbocco a nord del vivaio “Garden House”;
  • la S.P. 41 “Scicli – Ispica” che si collega ad ovest alla città sciclitana (quartiere “San Bartolomeo – Via Guadagna”), mentre ad est conduce alla S.P. 45 “Modica – Pozzallo” all’altezza di Contrada Aguglie e quindi anche alla SS 115 “Modica – Ispica” (imbocchi a sudest della struttura ricettiva “Villa Chimera” e a sudovest dell’azienda “ARVI”), delimitando a meridione l’area della frazione modicana denominata “Zappulla”.

Il toponimo “San Filippo” con il quale è nota la contrada che un tempo faceva parte di un vasto feudo appartenente alla famiglia ragusana dei baroni Arezzo, deriva dalla non più esistente “Chiesa di San Filippo”.

Si trattava di un edificio sacro di epoca medievale, sorto su di una preesistente costruzione ipogeica presumibilmente di epoca bizantina.

La collocazione di questo edificio sacro, la cui presenza è stata documentata nel secolo 1600, sarebbe posta all’interno della villa settecentesca che un tempo apparteneva al feudo della nobile famiglia ragusana dei baroni Arezzo di San Filippo, corrispondendo ad una cisterna sotterranea un tempo posta nei pressi della tenuta nobiliare raffigurata dall’incisore francese Jean Houel durante uno dei suoi viaggi in Sicilia effettuati tra il 1770 e il 1776 (vedi link “Tenuta Feudale di San Filippo” nella pagina precedente per saperne di più). 

Da menzionare anche le eleganti tenute denominate “Casa San Filippo le Manate” e “Casa San Filippo le Colonne” (nota anche come “Villa Polara”) che sono rispettivamente sede di una casa di riposo (imbocco in direzione della struttura protetta “Sereni Orizzonti” sulla “Via Sorda Sampieri”), e di un’abitazione privata il cui ingresso è posto lungo il tratto della S.P. 41 per Scicli (ad ovest della “Via Sorda Sampieri”).

Lungo il tratto della S.P. 41 per Ispica (ad est di “Via Sorda Sampieri”), di fronte all’azienda vinicola “Frasca”, possiamo ammirare una rustica masseria fortificata denominata “Torre San Filippo”, la quale è caratterizzata dal turrito corpo centrale contraddistinto da un interessante portico d’accesso.

Lungo questa strada, andando più ad est, raggiungiamo la località rurale denominata “Calvario San Filippo” in cui sono posti vari caseggiati antistanti a terreni seminativi.

La Contrada San Filippo, oltre ad essere un’importante area agricola, risulta essere interessante anche dal punto di vista archeologico.

Infatti, qui sono stati rinvenuti i ruderi di vari insediamenti di epoca tardo romana – bizantina risalenti al periodo tra i secoli V (401 – 500) e VI (501 – 600) d.C.

Di essi  cui rimangono solo alcuni elementi costruttivi formati da grossi blocchi di pietra, nei pressi dei quali sono state rinvenute anche delle tombe a fossa e piccoli ipogei catacombali.

In una di queste tombe sono stati rinvenuti vari reperti, tra cui un’epigrafe funeraria.

Le zone (molte di esse di proprietà privata) in cui sono posti gran parte di questi ruderi, è collocata a ridosso di entrambi i tratti della S.P. 41 “Scicli – Ispica”.

Per finire, va citato il tratto della Cava San Bartolomeo che solca la Contrada San Filippo.

Questa cava, che si origina ad est tra le Contrade Raddusa e Michelica, scende man mano verso ovest delimitando il territorio di Scicli.

All’interno di essa scorre un corso d’acqua noto appunto come “Torrente San Bartolomeo”, il quale è caratterizzato da una portata idrica piuttosto scarsa, la quale aumenta specialmente in occasione di forti piogge.

La cavità viene scavalcata dalla S.P. 43 “Modica – Mare” (Via Sorda Sampieri) all’altezza del vivaio Garden House e della Villa Chimera.

Ad ovest della Contrada San Filippo, la Cava San Bartolomeo comincia ad allargarsi e ad essere più profonda essendo tra l’altro scavalcata dalla SS 194 “Modica – Pozzallo” mediante il viadotto avente il nome della medesima cavità.

Ad ovest della Contrada Calamarieri, la cavità entra in territorio sciclitano, per poi oltrepassare buona parte del centro urbano di Scicli, essendo incanalato sotto l’area del quartiere in cui è posta appunto la Chiesa di San Bartolomeo.

Più ad ovest di Scicli, il torrente si immette nella Fiumara di Modica.

All’interno della Contrada San Filippo, così come in gran parte delle aree iblee modicane, possiamo ammirare alberi secolari di olivo e carrubo.

Dalla Contrada San Filippo, in particolare dalle S.P. 96 “Bugilfezza – San Giovanni al Prato” e S.P. 41 “Scicli – Ispica”, possiamo infine ammirare ottimi panorami delle limitrofe aree iblee

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