Modica, Area iblea di Contrada Sant’Elena

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Modica

Area iblea di Contrada Sant’Elena
(Altopiano di Contrada Sant’Elena e Sorgente Cava San Liberale – Sito dell’ex Chiesa di Sant’Elena)

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Descrizione generale

La Contrada Sant’Elena è ubicata ad oriente di Modica, raggiungibile da “Modica Bassa” dalla S.P. 70 “Sant’Elena – San Giuliano” (imbocco da “Ponte San Giuliano” ad oriente di Via Modica Sorda, seguendo la segnaletica per la Cava d’Ispica), oppure dalla S.P. 32 “Rocciola – Scrofani” (imbocco da Via Risorgimento andando in direzione “Cava d’Ispica).

In entrambi i casi, raggiungiamo la rotatoria tra le S.P. 70 e S.P. 32, posta proprio in prossimità della Contrada Sant’Elena dove, andando dritto proseguiamo per la Cava d’Ispica oltrepassando Contrada San Zagaria, mentre a sud e a nord proseguiamo rispettivamente per Modica Sorda (Via Risorgimento) e per Rosolini (vertice nord di Contrada Sant’Elena – Contrade Serra Pero e Trebalate).

La Contrada Sant’Elena è posta su un breve altopiano, il quale si affaccia ad occidente sulla cava solcata dal Torrente San Liberale.

Il toponimo della contrada lo si deve alla non più esistente Chiesa di Sant’Elena, un’edificio sacro che doveva essere ubicato a poca distanza dal tratto più interno della Cava San Liberale.

Localmente l’area viene chiamata “Santa Lena”.

L’area iblea è inoltre delimitata dalle Contrade Pizzilli a nordovest, San Giuliano a ovest, Balatazza a sudovest, Serra Pero a nordest, San Zagaria ad est e Torre Rodosta a sudest.

La contrada è sede di vari appezzamenti agricoli delimitati da muri a secco, all’interno dei quali vengono coltivati cereali,  legumi tra cui va menzionata la cosiddetta “Fava Cottoia di Modica”, e ortaggi vari.

Nei pressi di questi campi coltivati, vi sono anche oliveti e secolari alberi di carrubo.

La Contrada Sant’Elena comprende al suo interno vari caseggiati rurali, masserie e ville aristocratiche, di cui vanno citate la Masseria Casa Scolaro, la Villa Salonia e la Villa Papa in stile liberty.

Ad esse si aggiungono anche varie villette residenziali e costruzioni in stile moderno tra cui citiamo la scuola facente parte dell’istituto comprensiva “Santa Marta”, e la Chiesa di Sant’Elena poste entrambe sulla S.P. 32 a nord della sopracitata rotatoria assieme alla sopracitata Villa Papa.

A nordovest della Contrada Sant’Elena, dalla S.P. 70 andiamo in direzione della ditta “Leocata Mangimi” imboccando il tratto orientale della “San Giuliano – Macallè – Sant’Elena”, sotto la quale è ubicata la sorgente ormai secca del Torrente San Liberale.

Inoltre, all’interno della contrada sono posti vari ruderi di edifici rurali, e si presume che uno di essi apparterrebbe alla sopracitata Chiesa di Sant’Elena.

Molto probabilmente l’edificio sacro era ubicato nell’area posta tra le S.P. 70 e S.P. 32, in cui all’interno di vari appezzamenti di terreno sono posti i suddetti ruderi.

Uno di questi ruderi è visibile sulla S.P. 70, poco più ad ovest della Masseria Scolaro; ma va citata anche l’area posta a sud della rotatoria lungo il tratto meridionale della S.P. 32 in prossimità della Villa Salonia.

Oggigiorno le funzioni ecclesiastiche della contrada, vengono svolte dalla sopracitata Chiesa di Sant’Elena, sede della corrispettiva parrocchia a cui appartiene anche il vicino edificio ecclesiastico di Contrada Sant’Ippolito.

Infine, va doverosamente detto che in Contrada Sant’Elena troviamo anche varie strutture ricettive.

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