*Modica, Area iblea di Contrada San Marco – Mista

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Modica

*Area iblea di Contrada San Marco – Mista
(Siti delle ex Chiese di San Marco e di Santa Maria della Croce – Pirrera e Necropoli di Contrada Mista)

  • Indicazioni stradali da Modica per ingrandire la mappa clicca qui;

Descrizione generale

A nordest di Modica, è posto un rilievo di tipo ibleo che si affaccia sulla valle solcata dal Torrente Pozzo dei Pruni nota come “Cava Passo Gatta”.

Il sito montuoso è ubicato tra le Contrade San Marco e Mista, e rappresenta la propaggine nordoccidentale del rilievo noto come “Colle Giganta”, posto ad est di “Modica Bassa”.

Le sue pareti rocciose presentano vari solchi e escavazioni, dovute all’estrazione della cosiddetta “Pietra di Modica” che avveniva all’interno di varie “Pirrere”, ossia apposite cave di pietra.

La sommità di esso è raggiungibile da Modica tramite la Via San Marco (imbocco alla fine di Corso Mazzini o da Via Gerratana andando in direzione “A 18 Catania – Siracusa”), mentre le sue pendici lo sono tramite la S.P. 51 “Modica – Passo Gatta” (da Via Marchesa Tedeschi dobbiamo invece andare in direzione “Frigintini” imboccando Via Gerratana).

L’area prende il nome dalla non più esistente Chiesa di San Marco, annessa ad un convento appartenuto ai frati agostiniani fondato nel 1615.

L’edificio sacro venne abbandonato nel 1652, e in seguito andò distrutto molto probabilmente a causa del terremoto dell’11 Gennaio 1693.

La comunità agostiniana si trasferì all’interno della città presso il Convento di Sant’Agostino posto presso l’odierno Corso Umberto I, ricostruito durante il 1700 e demolito nel 1964 assieme all’attigua chiesa.

La Chiesa di San Marco era posta con molta probabilità sul rilievo posto ad est di Via San Marco, che per l’appunto prende il nome dal corrispettivo edificio sacro.

Il sito collinare è raggiungibile da Via San Marco tramite una strada posta alla nostra destra (venendo da sud), ubicata in adiacenza di un moderno condominio.

Seguendo la strada saliamo sul rilievo di Contrada San Marco, oltrepassando vari terrazzamenti, costruzioni rurali di cui citiamo villette e piccole masserie, e resti di antiche “Pirrere”.

Data la descrizione del sito conventuale (per saperne di più clicca qui), molto probabilmente esso era ubicato su di un’area “piana” posta a poca distanza dal suddetto sentiero (da cui si diramano quattro strade rurali), affacciandosi quasi di fronte al Castello dei Conti di Modica posto sul limitrofo “Colle Pizzo”.

La Chiesa di San Marco doveva essere ad unica navata che comprendeva almeno cinque altari (quattro laterali di cui due per parete, a cui si aggiungeva l’Altare Maggiore), e ad essa si affiancava l’edificio conventuale che comprendeva circa 13 camere.

Oggigiorno di questo convento rimane ben poco (probabilmente pochissimi ruderi), ma dai terrazzamenti di questo sito collinare possiamo ammirare un ottimo panorama della città di Modica.

Poco più a nord vi è l’area iblea di Contrada Mista, la quale si affaccia sul tratto meridionale della Cava Passo Gatta nella quale scorre il Torrente Pozzo dei Pruni.

Questa zona, attraversata sia dalla “Via San Marco Mista” (S.P. 83 “Modica – Cava Ispica”, il cui imbocco è posto a nord della Via San Marco), che dalla S.P. 51 “Modica – Passo Gatta”.

In questa contrada era ubicata la Chiesa di Santa Maria della Croce, annessa ad un piccolo eremo.

Di questo edificio sacro non più esistente, si sa solo la presunta ubicazione che corrisponderebbe all’area adiacente al tratto iniziale della sopracitata “Via San Marco Mista”.

Molto probabilmente, la chiesa e l’attiguo eremo erano costruiti in adiacenza del breve sperone roccioso posta alla nostra destra (venendo da sud), e di essa dovrebbero esserci irrisorie rovine.

Bisogna dire che lungo questa strada vi sono i ruderi di antiche “Pirrere”, le quali sono poste a sud e a nord di un breve vallone che si immette ad oriente del Torrente Pozzo dei Pruni in Contrada Fontana (prima della sua immissione sotterranea sotto il centro storico di “Modica Bassa”).

Tra esse, va citata la “Pirrera” posta all’inizio della Via San Marco Mista.

Alla nostra destra, notiamo una piccola cava di pietre affiancata da una scalinata che conduce sul limitrofo altopiano.

Da essa costeggiamo un edificio rurale, raggiungendo una serie di ruderi posti su di uno sperone roccioso.

Proseguendo verso nord lungo la Via San Marco Mista, notiamo altri piccoli impianti estrattivi.

Ma la “Pirrera” principale è posta ad ovest di Via San Marco Mista, e corrisponde ad una necropoli rupestre di epoca neolitica.

Essa è raggiungibile dal tratto iniziale della S.P. 51 “Modica – Passo Gatta”, tramite una traversa posta alla nostra destra (venendo da Modica Bassa) posta dopo il segnale di pericolo che indica la presenza di un dosso artificiale.

Da qui proseguiamo verso nord superando il condominio abitativo, arrivando presso il sito della “Pirrera” che si affaccia sulla sottostante vallata solcata dal Torrente Pozzo dei Pruni.

La cava di pietre presenta vari ambienti rupestri artificiali, formatisi in seguito all’attività estrattiva avvenuta nei secoli passati.

Le poche tombe rimaste, studiate nei primi anni del 1900 dall’archeologo modicano Salvatore Minardo, sono poste in prossimità dell’impianto estrattivo.

Esse formano una necropoli di epoca neolitica, risalente al periodo della cosiddetta “Civiltà di Castelluccio” (2300 a.C. – 1700 a.C.), coeva al vicino cimitero rupestre del “Quartiricciu” (ubicato ad ovest sulle pareti del Colle Pizzo).

Queste tombe sono poste all’interno di piccole caverne artificiali, scavate nella roccia calcarea.

La necropoli doveva contenere molte più tombe, ma a causa delle attività estrattive svoltesi presso la limitrofa “Pirrera”, molte di esse sono state cancellate.

L’altopiano di Contrada Mista solcato dalla S.P. 83 “Modica – Cava Ispica”, presenta invece varie aree rurali delimitate da muri a secchi, presentanti alberi secolari di carrubo e olivo.

Anche qui possiamo ammirare edifici rurali di epoche varie.

Infine, dalle alture delle Contrade San Marco e Mista, possiamo ammirare un ottimo panorama della città di Modica e delle limitrofe aree iblee.

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