Modica, Area iblea di Contrada Torre Rodosta

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Modica

Area iblea di Contrada Torre Rodosta
(Torre Rodosta – Cappuccini)

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Descrizione generale

La Contrada Torre Rodosta è posta ad oriente della città di Modica, prendendo il nome dall’omonima costruzione feudale.

Essa è raggiungibile da “Modica Sorda” tramite la S.P. 32″Rocciola – Scrofani” (imbocco da Via Risorgimento andando in direzione “Cava d’Ispica”), da cui dobbiamo imboccare a nostra volta la S.C. “Trecasucce – Torre Rodosta – San Zagaria” (imbocco con isola spartitraffico posto lungo la S.P. 32 di fronte alla Via Cozzo Rotondo).

La suddetta strada comunale è raggiungibile anche da Via Denaro Papa (imbocco a nord della rotatoria tra Via Risorgimento, Via Modica Ispica – SS 115 e Viale della Costituzione – Polo Commerciale).

Comunque sia, dobbiamo percorrere la S.C. “Trecasucce – Torre Rodosta – San Zagaria” verso est, oltrepassando un vasto altopiano formato da varie contrade, che si frappone tra Modica, la Cava d’Ispica e le aree meridionali del territorio modicano.

Questa zona e le limitrofe aree di Musebbi (posta a meridione) e Cappuccini (ubicata ad oriente), con molta probabilità fu sfruttata dal punto di vista agricolo – pastorale sin dal periodo greco – romano.

Durante il medioevo, e in particolare sotto la Contea di Modica, la contrada divenne sede di un feudo che, dal secolo 1600 appartenne alla famiglia nobile di origine spagnola dei baroni Rodosta (o Radosta), giunta a Modica durante il suddetto periodo.

All’interno di questo feudo era posta la fortezza difensiva che da il nome alla contrada, ribattezzata appunto “Torre Rodosta”.

Essa fu sede di un “castello” medievale risalente al XII secolo (1101 – 1200), costruito durante il periodo “normanno” della Sicilia.

In base alla suddetta datazione, la Torre Rodosta è annoverata tra gli edifici medievali del Val di Noto rimasti in prevalenza integri dopo il terremoto dell’11 Gennaio 1693.

Nel secolo 1600 il castello facente capo al limitrofo feudo, appartenne prima al barone Giuseppe Rodosta, e successivamente al figlio Giuseppe Maria.

L’ultime figlia Anna (nata nel 1640), rimasta l’unica erede della famiglia, nel 1671 andò in sposa ad Alessandro Manenti dei baroni di Gerrantini (o Giarrentini, contrada situata in territorio sciclitano).

Dopo la morte di quest’ultima esponente della famiglia Rodosta, il castello e l’area facente parte della limitrofa (ed omonima) contrada appartenettero alla famiglia Manenti.

Oltre alla Torre Rodosta, troviamo anche vari edifici tra cui tenute, caseggiati e masserie rurali, e varie villette residenziali.

Ad oriente della Contrada Torre Rodosta, proseguendo lungo la S.C. “Trecasucce – Torre Rodosta – San Zagaria”, dopo un’ampia curva arriviamo presso il bivio con la S.C. “Pietra Nera – San Zagaria” raggiungendo l’area agricola di Contrada Cappuccini.

Quest’ultima zona è posta su di un breve rilievo collinare, che ad oriente si affaccia sul versante occidentale del tratto modicano di Cava d’Ispica (Contrade Gisirella – Pernamazzoni).

Qui possiamo ammirare l’elegante “Villa Cappuccina”, tenuta in stile liberty oggi divenuta sede di una struttura ricettiva.

Oggi la Contrada Torre Rodosta e la limitrofa area di Contrada Cappuccini, sono sede di una vasta area rurale in cui, tra i vari appezzamenti di terreno delimitati da muri a secco in cui vengono coltivati cereali (frumento), legumi (tra cui anche la “Fava Cottoia di Modica) e varie colture ortive, troviamo varie aziende agricolo – zootecniche.

Anche in questa zona, troviamo infine alberi secolari di olivo e carrubo.

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