*Modica, Chiesa Rupestre di Sant’Alessandra

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Modica

*Chiesa Rupestre di Sant’Alessandra

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Descrizione generale

Il rudere identificato come la “Chiesa Rupestre di Sant’Alessandra”, è posto sulla sommità del Colle Giganta, in località “Ufra”.

Il sito è posto lungo la S.C. “Giganta – Piedigrotta”, che si può raggiungere da Modica a piedi o dal Vico Papanno (imbocco da Vico Gaetano Puglisi o dalla scalinata di Via Lavinaio San Paolo).

La strada è raggiungibile a piedi dalla Via Sant’Andrea (imbocco da Via San Marco tramite le Vie Antonino Agosta e Addolorata), o tramite autoveicoli dalla S.C. “San Giuliano – Macallè – Sant’Elena” (imbocco da “Ponte San Giuliano” lungo il Torrente San Liberale presso il quartiere “Tirella” di Modica Bassa, lungo il tratto est di Via Modica Sorda e la Via San Giuliano).

Percorrendo le due strade, arriviamo ad un ampio spiazzale, da cui imbocchiamo la S.C. “Giganta – Piedigrotta” corrispondente al sopracitato Vico Papanno (bisogna seguire il cartello posto su due cassette della posta, sul quale vi è scritto “Via Piedigrotta e Via Gigante”).

Da questa strada proseguiamo fino a quando scorgiamo un breve massiccio roccioso, delimitato da muri a secco e da alberi di carrubo.

Qui notiamo una piccola caverna, che funge da ingresso per la Chiesa Rupestre di Sant’Alessandra.

Essa era la sede di un oratorio di epoca alto medievale interamente scavato nella roccia, che venne costruito o in epoca tardo romana, o durante il periodo alto medievale corrispondente alla dominazione bizantina della Sicilia.

L’edificio rupestre venne consacrato molto probabilmente alla figura di “Sant’Alessandra di Amiso”, martirizzata durante le persecuzioni cristiane in Asia Minore (odierna Turchia).

Il culto verso la figura di “Sant’Alessandra”, doveva essere molto diffuso negli odierni territori tra Modica, Ispica e Rosolini (SR) durante il periodo bizantino antecedente alla conquista araba della Sicilia, che iniziò nel 827.

Infatti, a “Sant’Alessandra” è inoltre associato un altro oratorio rupestre ubicato presso la porzione della Cava d’Ispica facente parte del territorio di Rosolini denominata “Contrada Grotticelli”, e noto localmente come “A Rutta ‘a Rugna” (vedi link “Cava Ispica – Tratto Modicano” nella pagina precedente per saperne di più).

Durante tutto il medioevo, l’edificio cessò la sua funzione “religiosa” per divenire con molta probabilità sede di un magazzino – cisterna rupestre.

Su questo edificio rupestre sono stati condotti parecchi studi da archeologi e studiosi locali, e ad oggi medesimi continuano ad essere effettuati per stabilire con sicurezza le ipotesi sopracitate.

Passiamo alla descrizione dell’oratorio rupestre.

L’accesso alla piccola chiesa è contraddistinto da una caverna artificiale, dalla quale si sviluppa una galleria che conduce ad un ambiente a sezione rettangolare, interamente scavato nella roccia.

Volendo, l’edificio lo si può raggiungere inerpicandosi sul rilievo roccioso nella quale essa è stata scavata mediante un breve sentiero posto a nord.

In ogni caso si arriva presso l’aula interna dell’edificio sacro.

Qui notiamo subito una nicchia arcuata che probabilmente aveva la funzione di “catino absidale”, facendo così parte di quello che doveva essere il presbiterio di questa chiesa.

A meridione vi è una scala intagliata nella roccia, mediante la quale raggiungiamo la sommità dell’edificio sacro.

Di fianco ad essa vi è una piccola vasca, probabilmente utilizzata per il sacramento del Battesimo.

Lungo le pareti vi sono tracce di affreschi, ormai illeggibili.

In sommità, possiamo notare dei solchi lungo il perimetro marginale della chiesa rupestre, che molto probabilmente servivano per sostenerne la copertura (lignea?).

Dall’area della Chiesa Rupestre di Sant’Alessandra, possiamo infine ammirare un ottimo panorama di Modica e delle limitrofe aree iblee.

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