*Modica, Colle Monserrato

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Modica
*Colle Monserrato
(Area iblea del Colle Monserrato – Pineta di Monserrato – Pareti rocciose collinari e presunto “Volto del Gigante di Modica” – Area dell’ex Chiesa di Santa Maria di Monserrato – Belvedere panoramico su Modica – Sentiero tra la vetta del Colle Monserrato e il Santuario della Madonna delle Grazie – Siti archeologici preistorici – Sacelli di Monserrato)

  • Indicazioni stradali da Modica per ingrandire la mappa clicca qui;

Descrizione generale

Il Colle Monserrato è l’altura posta sud dell’antica città di Modica (in particolare il quartiere di “Modica Bassa”), a sua volta delimitata a nord dal Colle Pizzo (su cui è posto il quartiere di “Modica Alta”), ad est dal Colle Giganta, e ad ovest dal Colle Idria.

In dialetto locale, il rilievo viene chiamato “Muntisirratu”.

Il Colle Monserrato è il più alto di questi quattro rilievi con i suoi circa 412 metri di altitudine, ed è il secondo per estensione dopo il Colle Giganta.

Grazie alla sua altezza, sulla sua vetta sono stati montati vari ripetitori radiotelevisivi, denominati localmente “L’Antinni ri Muntisirratu” .

Il colle si erge a meridione della confluenza tra i corsi d’acqua noti come “Fiumara di Modica” (Corso Umberto I) e il “Torrente San Liberale” (Via Tirella), che in seguito alla catastrofica alluvione del 26 Settembre 1902, sono stati convogliati sotto l’attuale centro storico di Modica Bassa.

I due corsi d’acqua confluiscono tra loro sotto la Piazza Corrado Rizzone, posta appunto a nord del Colle Monserrato, mentre a sudovest il rilievo lambisce il fuoriuscito corso della Fiumara di Modica (sbocco ad ovest di Viale Medaglie d’Oro), che scorre verso il Mare Mediterraneo lambendo successivamente il territorio di Scicli.

Buona parte del Colle Monserrato è stata antropizzata, in special modo l’altopiano posto a meridione che ospita buona parte del quartiere denominato “Caitina”, facente parte della periferia di “Modica Sorda”.

Per cui l’area collinare prettamente di tipo ibleo, di cui gran parte del suo altopiano risulta contraddistinta ugualmente da muri a secco e da alcuni alberi secolari di carrubo e olivo, è appunto “inglobata” all’interno della città.

Il sito collinare risulta delimitato interamente a sud dalla Via Caitina, che è l’unica strada che garantisce l’accesso veicolare a gran parte della sommità del sito collinare.

A nordest il colle è costeggiato dalla Via Nazionale, la strada che collega “Modica Sorda” a “Modica Bassa”, lungo la quale sono posti vari siti rupestri occupati da “case – grotta” di epoca medievale (ancora in parte utilizzate).

A nordovest (in corrispondenza col vertice sud di “Modica Bassa), il colle è costeggiato dalla “Strada Mercè” (via che conduce al Santuario della Madonna delle Grazie), e appunto dalla “Via Monserrato” che prende il nome dall’adiacente rilievo, e dalla quale inizia un sentiero che conduce fin sopra alla vetta di cui parleremo più sotto.

La collina del Monserrato la si può ammirare da “Modica Bassa” lungo buona parte del Corso Umberto I, in Piazza Corrado Rizzone, e lungo le Vie Tirella e Nazionale.

Dal Colle Giganta (salite di Via Papanno, Via Sant’Andrea e Via San Giuliano – Macallè) si può ammirare anche buona parte del Colle Monserrato, così come dai Colli Idria – quartiere Dente (Via Dente, Via San Benedetto da Norcia, Via Exaudinos) e Pizzo – Modica Alta (Corso San Giorgio – Belvedere del “Pizzo”).

Le pareti rocciose del Colle Monserrato sono composte da vari “gradini”, coperti dalla cosiddetta “Pineta di Monserrato”.

Si tratta di un’area boscosa formata da una folta vegetazione arborea, che comprende in prevalenza piante appartenenti alla famiglia delle conifere (pini e cipressi).

Lungo questi gradini, o per meglio dire “terrazzamenti”, sono posti vari siti rupestri di cui parleremo più sotto, e interessanti concrezioni rocciose.

La più curiosa di queste è denominata “Volto del Gigante” poiché essa assomiglia ad un viso avente fattezze umane.

Al Colle Monserrato è legata la leggenda del “Gigante di Modica”.

Essa, narra di un essere umano dalle proporzioni giganti il cui nome era “Mudoc”, il quale era proprietario di una mandria di buoi di rinomata bellezza.

Il dio del sole “Apollo” fu invidioso di quei buoi, e lottò con il gigante Mudoc.

La divinità pietrificò il gigante formando così una grossa montagna, e fu così che Mudoc si “addormentò” col viso rivolto ad oriente corrispondente al “Colle Monserrato” (posto a meridione), in attesa del suo “risveglio”.

Questa concrezione rocciosa la si può ammirare o dalla Via Tirella (area antistante al numero civico 11), oppure dalla Piazza Corrado Rizzone o da Via Dente (in tutti e tre i casi bisogna guardare a sinistra dei ripetitori).

La sommità del Colle Monserrato la si può raggiungere dalla Via Caitina (imbocco da “Modica Sorda” da Via Nazionale, oppure dalla SS 115 “Modica – Ragusa” dallo svincolo per la Contrada Caitina posto immediatamente a nord dell’azienda “Arredamenti Ragusa”).

Da qui imbocchiamo la strada denominata “Vanella 139″ (il cui imbocco è posto di fronte al numero civico 13 di Via Caitina”), tenendo conto della segnaletica raffigurante “Strada senza uscita” e “limite di velocità a 50 km”.

Percorrendo tutta questa strada, arriviamo sulla sommità del Colle Monserrato presso l’area denominata appunto “La Vetta”.

In questa zona possiamo scorgere da vicino i vari ripetitori, collocati in adiacenza ad un edificio novecentesco.

Qui un tempo era posta la Chiesa di Santa Maria di Monserrato, con in adiacenza un piccolo Eremo.

Questo edificio sacro venne edificato nel secolo 1600 essendo poi consacrato a “Santa Maria di Monserrato”, il cui culto derivava sicuramente da quello praticato in Spagna verso alla “Madonna di Montserrat”, venerata presso l’omonimo monastero in Catalogna.

Da questo edificio sacro, deriva appunto il toponimo che indica questo sito collinare.

La chiesa e l’attiguo romitorio, che sicuramente vennero ricostruiti dopo il terremoto dell’11 Gennaio 1693, furono demoliti nel 1936.

Oggigiorno sul luogo in cui era posto questo edificio sacro, vi è posta una costruzione adiacente ai ripetitori radiotelevisivi del Colle Monserrato.

Questo edificio ormai abbandonato, fungeva da struttura ricettiva (pizzeria – ristorante).

In prossimità di esso, si può ammirare quella che è stata definita come la migliore vista panoramica sulla città di Modica.

In adiacenza è posto un ampio parco naturalistico che attualmente non è purtroppo usufruibile, caratterizzato da vari sentieri panoramici che si collegano anche alla limitrofa zona di “Caitina”, da cui si può ammirare un ottimo panorama della città di Modica.

Dal vertice nord del Colle Monserrato inizia un interessante sentiero che costeggia la parete nordoccidentale del rilievo, collegandosi presso la sottostante area del centro storico modicano corrispondente al quartiere della Madonna delle Grazie.

Questo sentiero, in gran parte formato da scalinate di pietra delimitate da una staccionata di legno, rappresenta inoltre uno dei più interessanti punti panoramici di Modica, da cui poter ammirare gran parte del suo centro storico.

Questo sentiero, veniva impiegato un tempo per raggiungere in pellegrinaggio il non più esistente Eremo di Santa Maria di Monserrato, e ovviamente per raggiungere le limitrofe aree iblee (tra cui quella denominata “Caitina”).

Oggigiorno in sentiero è pressoché percorribile, ma se si ha intenzione di percorrerlo bisogna avere un buono stato di salute, e prendere le dovute precauzioni in quanto è posto in posizione ripida e potrebbe essere non facilmente percorribile, vi sono vari dislivelli da superare, va tenuto conto delle condizioni atmosferiche (è preferibile percorrere il sentiero durante il periodo estivo o in assenza di piogge), e gran parte di esso si affaccia a strapiombo sulla sottostante vallata.

Detto ciò, passiamo alla particolarità di questo sentiero, dal quale oltre a varie visuali panoramiche di Modica Bassa e Modica Alta, possiamo ammirare vari siti rupestri denominati “Sacelli di Monserrato”.

Essi sono un insieme di costruzioni rupestri, ricavati da tombe appartenenti ad una necropoli risalente al secolo XIX (1900 – 1801) a.C. che, a sua volta doveva appartenere ad un villaggio abitativo collocato con molta probabilità sulla vetta del Colle Monserrato. 

Le tombe scavate nella roccia, in epoca altomedievale (presumibilmente nel periodo tra i secoli 400 e 700 d.C.) vennero quindi ampliate e riutilizzate in gran parte come case – grotta e oratori rupestri, denominati appunto “Sacelli di Monserrato”.

Alcune tombe però non vennero modificate rimanendo con l’assetto originario, e buona parte di esse sono poste nel versante nordorientale del colle, a meridione del quartiere “Tirella” (Via Nazionale) in corrispondenza del suddetto “Volto del Gigante”.

L’esplorazione di queste ultime tombe, per via della loro collocazione, è piuttosto difficile e pericolosa da effettuare.

Tornando al sopracitato sentiero in cui sono posti i cosiddetti “Sacelli di Monserrato”, esso reca nel suo tratto sommitale una grossa “Croce” di ferro dotata di impianto di illuminazione, che infatti durante le ore notturne è visibile dalla sottostante area della Madonna delle Grazie appartenente al centro storico di Modica Bassa.

Lungo il sentiero, incontriamo i cosiddetti “Sacelli”, ossia grandi stanze a sezione quadrangolare ricavate dalle suddette tombe, le cui pareti recano tracce di affreschi altomedievali.

In uno di questi sacelli, il 4 Maggio 1615 venne rinvenuta l’immagine della “Madonna delle Grazie”, venerata presso il sottostante santuario.

Un altro “sacello” è rappresentato dalla cosiddetta “Grotta di San Michele” posta nel versante più basso della collina di Monserrato dietro alla Chiesa del Santuario della Madonna delle Grazie (annessa al Convento dei Padri Mercedari).

Il sentiero conduce presso l’area solcata dalle Vie Monserrato e Incatasciato, poste lungo le pendici settentrionali del Colle Monserrato dove possiamo ammirare anche interessanti esempi di abitazioni rupestri (alcune delle quali ancora utilizzate per scopi abitativi), e da cui tramite la Strada Mercè, possiamo raggiungere il Santuario della Madonna delle Grazie.

Infine, va detto che dai vari versanti del Colle Monserrato, possiamo raggiungere le limitrofe contrade iblee di Caitina e Pirato.

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