*Modica, Area iblea di Piano Ceci – Sant’Antonino di Modica

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Modica
*Area iblea di Piano Ceci – Sant’Antonino di Modica
(Piano Ceci – Sant’Antonino di Modica – Sito dell’ex Chiesa Sant’Antonino di Piano Ceci – Grotta dell’Acqua)

  • Indicazioni stradali da Modica per ingrandire la mappa clicca qui;

Descrizione generale

L’area di Piano Ceci, che comprende anche la Contrada Sant’Antonino di Modica, è posta su un rilievo ibleo ubicato a nordovest del Colle Idria, ad occidente della città di Modica.

Questa zona, localmente chiamata “U Cianu Ciciri”, la si raggiunge da Modica:

  • dalla “Via Modica Ragusa” (imbocco da Corso Umberto I a nord di “Modica Bassa” seguendo la segnaletica in direzione “Ragusa”);
  • dalla S.P. 59 “Modica – Giarratana” (imbocco a nord di Via Loreto Gallinara in direzione “Ragusa – Catania), oltrepassando il ponte “Nino Avola” sulla Cava Margi;
  • dalla SS 115 “Modica – Ragusa” dalla rotatoria a nord del ponte “Guerrieri” (seguendo la segnaletica marrone “Modica Alta – Ragusa Ibla”).

In ogni caso raggiungiamo la rotatoria posta a nord della Contrada Piano Ceci, dalla quale imbocchiamo la S.P. 94 “Cimitero Modica – Mangiagesso” in direzione di Scicli.

In alternativa l’area la si può raggiungere anche dalla Contrada Dente – Crocicchia (raggiungibile dalla rotatoria sulla SS 115 in direzione “Modica Dente”), dove nella cui rotonda dobbiamo andare in direzione della “Contrada Scardacucco” o mediante la S.C. “Sant’Antonio – Piano Ceci” (ad ovest, il cui imbocco iniziale ubicato a sud della rotonda di Piano Ceci sta venendo riqualificato), oppure lungo Via Ragionier Orazio Giorgio Pluchino (sud).

In ogni caso, si raggiunge questo altopiano che funge da spartiacque tra la Fiumara di Modica e il Fiume Irminio (corsi d’acqua posti rispettivamente a sud e a nord), lungo il confine con il territorio comunale di Ragusa.

Il Piano Ceci, comprende anche la località di Sant’Antonino di Modica, posta a nord e attraversata dalla S.P. 94 per Scicli.

Tutta l’area confina a sud con le Contrade Scardacucco, Partinico e Mangiagesso (a ridosso della linea di confine tra i territori di Modica e Scicli), mentre a nord vi è posta l’area mineraria di Contrada Streppenosa posta lungo la valle solcata dal Fiume Irminio.

Si tratta appunto di una vasta area agricola composta in prevalenza da aree coltivate a cereali, legumi, erbe da foraggio e ortaggi, delimitate da muri a secco.

Il nome della contrada deriverebbe appunto dalle cospicue coltivazioni di legumi, tra cui figura quella dei ceci (in siciliano “Ciciri” ).

A ridossi di questi appezzamenti coltivati, vi sono masserie e caseggiati, e ovviamente moderne villette residenziali.

La vegetazione spontanea di Piano Ceci è varia, ma come per buona parte del territorio modicano anche qui prevale la presenza di alberi di olivo e carrubo.

Dal punto di vista archeologico, l’area di Piano Ceci non sembrerebbe avere siti di rilievo; molto probabilmente possono esserci alcuni ruderi appartenenti ad insediamenti o terrazzamenti rurali di epoca medievale.

Però in questa zona, era ubicata la non più esistente “Chiesa di Sant’Antonino di Piano dei Ceci”.

Essa con molta probabilità era posta proprio nella suddetta area denominata “Sant’Antonino di Modica”, e la sua presenza è documentata sin dal secolo 1600.

L’edificio sacro, però venne distrutto non essendo mai più ricostruito in seguito.

La chiesa, era sicuramente collocata presso la Contrada Sant’Antonino di Modica a nordest di Piano Ceci (nei pressi della rotatoria tra la SS 194 per Ragusa Ibla, la S.P. 59 per Giarratana e la Via Modica Ragusa), ma ad oggi non si conosce l’esatta ubicazione.

Volendo restringere il campo, possibilmente la chiesa era posta tra la suddetta rotatoria, il tratto orientale della S.P. 49 per Scicli, e l’imbocco da quest’ultima della Via Cella Sant’Antonio (prima traversa alla nostra destra venendo dalla SS 194).

Una costruzione piuttosto interessante è la masseria denominata “Casa Giardina”, situata poco più ad ovest della rotatoria di Piano Ceci.

A nordovest dell’area di Piano Ceci è inoltre posta l’area denominata “Grotta dell’Acqua”, raggiungibile dalla S.P. 49.

Da questa strada, dopo aver oltrepassato la SS 115 mediante un breve viadotto venendo da Modica, oltrepassiamo due stretti tornanti, potendo inoltre ammirare di fronte a noi la valle del Fiume Irminio e il rilievo di Cozzo Streppenosa.

Il secondo ed ultimo tornante, attraversa la località nota appunto come “Grotta dell’Acqua” (posta poco più a nord dell’autodemolizione “Puccia”).

Questa zona sembrerebbe la più “interessante” di tutta l’area di Piano Ceci – Sant’Antonino, poiché essa corrisponde ad un breve pianoro che si affaccia a strapiombo sulla valle del Fiume Irminio (da sud), in adiacenza ad una breve cavità in cui doveva scorrere un torrente oggigiorno secco, alimentato da una sorgente che da tuttora il nome alla località.

Lungo i margini di questa cava, sono stati rinvenuti dei reperti litici risalenti al periodo dell’Età del Bronzo, che farebbero presagire la presenza di un insediamento abitativo della medesima epoca.

Infine, va detto che l’area di Piano Ceci possiede interessanti aree ad alta valenza paesaggistica, da cui poter ammirare buona parte della vallata in cui scorre il Fiume Irminio, che come ben sappiamo è scavalcato dall’omonimo viadotto, meglio noto come “Ponte Costanzo”.

Tra esse citiamo:

  • il tratto iniziale della SS 194 per Ragusa Ibla;
  • l’area posta alla fine di Via Cella Sant’Antonio (imbocco dalla S.P. 94) a sud della valle solcata dal Fiume Irminio;
  • la zona a nord di “Grotta dell’Acqua” lungo la S.P. 94 per Scicli.

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