Modica, Area iblea di Calamarieri – San Giovanni lo Pirato

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Modica
Area iblea di Calamarieri – San Giovanni lo Pirato
(Contrada Calamarieri – Area rurale di San Giovanni lo Pirato al confine tra i territori di Modica e Scicli – Torre Morana – “Carcare” di San Giovanni lo Pirato)

  • Indicazioni stradali da Modica per ingrandire la mappa clicca qui;

Descrizione generale

La località iblea di San Giovanni lo Pirato (o San Giovanni al Prato), è posta a sud di Modica lungo il confine col territorio comunale di Scicli.

Essa è raggiungibile da Modica da “Via Cava Gucciardo – Quartarella” (S.P. 74 “Serrauccelli – Cava Gucciardo – Quartarella”), raggiungibile da Via Sorda Sampieri (S.P. 43 “Modica Mare”, imboccando la rotatoria posta in prossimità della galleria commerciale “Solaria” lungo il Viale della Costituzione, seguendo la segnaletica per “Marina di Modica”), andando in direzione “Contrada Quartarella”.

Proseguiamo lungo la “Via Cava Gucciardo – Quartarella” arrivando all’incrocio per Contrada Pisciotto (Sampieri), Ispica – Pozzallo, e Scicli, andando in quest’ultima direzione alla nostra destra, immettendoci sulla S.P. 75 “Scicli – San Giovanni al Prato”.

Percorriamo il tratto più orientale di questa strada, che solca la contrada modicana denominata “Contrada Calamarieri”, delimitata tra le S.P. 74, S.P. 75 e S.P. 122 “S.P. 122 “Calamarieri – Gerrantini – Piani” (posta a sud del suddetto incrocio  proseguendo verso Contrada Pisciotto).

Si tratta di un’area agricola attraversata dal tratto più interno della Cava San Bartolomeo facente parte del territorio comunale di Modica, sulla quale vi sono vari terrazzamenti delimitati da muri a secco, in cui vi sono vari alberi di olivo e carrubo.

In questa zona della cava, sono state rinvenute alcune grotte artificiali che furono sede di catacombe funerarie di epoca paleocristiana (vedi link “Cava San Bartolomeo – Tratto modicano” nella pagina precedente per saperne di più).

La sopracitata S.P. 122, invece scavalca la Cava San Bartolomeo che proprio qui va a delimitare il confine tra i territori di Modica e Scicli.

Proseguendo, raggiungiamo la località rurale di San Giovanni lo Pirato, posta su di un rilievo collinare che si frappone tra la Cava di San Bartolomeo a sud, e la Cava di Santa Maria la Nova a nord.

Questa zona faceva parte di un feudo agricolo, appartenente alla famiglia modicana Minardo.

Essa è formata da aree collinari delimitate da appezzamenti agricoli, a loro volta recitati da muri a secco.

Le colture predominanti oltre all’olivo e al carrubo, sono perlopiù cerealicole.

L’abitato di San Giovanni lo Pirato, che forma l’omonima frazione del comune di Scicli, è formato da varie villette residenziali, casali e masserie rurali.

L’edificio più degno di nota, è rappresentato dalla monumentale scuola elementare in stile liberty (vedi sezione di Scicli per saperne di più).

L’area settentrionale della Contrada San Giovanni lo Pirato è raggiungibile dalla S.C. “Quartarella – Passo Cane” che, a sua volta raggiungiamo:

  • dalla suddetta “Via Cava Gucciardo – Quartarella” andando in direzione “Chiesa del Santissimo Redentore”, superando quest’ultima e proseguendo verso ovest; 
  • dalla S.P. 75 tramite la prima traversa con spartitraffico alla nostra destra posta dopo l’ingresso del centro abitato di San Giovanni lo Pirato (venendo da Contrada Calamarieri), proseguendo verso nordovest.

In entrambi i casi, raggiungiamo il ciglio meridionale della Cava Santa Maria la Nova, posto in località “Torre Morana”, così chiamata per l’omonima turrita costruzione rurale, utilizzata ancora oggi per scopi agricoli.

All’interno dell’area di San Giovanni lo Pirato, va citata la presenza di varie “Carcare”.

Esse sono costruzioni a perimetro quadrangolare o circolare formate da blocchi di pietra assemblati interamente “a secco”, che svolgevano il compito di fornace per la produzione della calce.

Molte di queste “Carcare” furono utilizzate fino agli anni 1960, ma oggi ormai sono pressoché in rovina.

Due di queste “Carcare” sono poste lungo la S.P. 75 in direzione di Scicli (ad ovest di San Giovanni lo Pirato, alla nostra sinistra venendo da Calamarieri).

La prima è collocata all’interno di un carrubeto posto di fronte all’accesso di un caseggiato rurale, presentandosi interamente coperta da una piantagione di Fichi d’India.

La seconda è posta poco più avanti della sopracitata all’interno di un appezzamento agricolo racchiuso da un cancello di ferro, presentando più integra di quella descritta in precedenza.

Altre “Carcare” sono poste a ridosso delle Cave di San Bartolomeo e di Santa Maria la Nova, al confine tra i territori di Modica e Scicli.

Va detto infine, che dall’area di San Giovanni lo Pirato, si possono ammirare ottimi panorami delle limitrofe aree iblee.

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