Scicli, Colle del Rosario – Monte Campagna; Chiesa e Convento del Rosario

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Scicli

Colle del Rosario – Monte Campagna

Chiesa e Convento del Rosario

La Chiesa con l’annesso Convento del Rosario, formano uno dei più importanti edifici monastici settecenteschi del centro storico di Scicli, da cui si può ammirare un ottimo panorama della città sciclitana in quanto esso collocato presso la vetta del Colle del Rosario, noto anche come “Monte Campagna”. L’edificio lo si può raggiungere dal centro storico di Scicli tramite le Vie San Domenico e Rosario (a loro volta raggiungibili dalle Vie Nazionale e Carcere) e da esse tramite una scalinata delimitata all’inizio da un’Edicola Votiva; oppure da Via Padre Timoteo Longo, strada raggiungibile dal secondo tornante della S.P. 42 Caitana – Scicli per Modica, delimitata da un cancello d’ingresso che conduce dietro al convento.


Il Convento del Rosario fotografato dal Colle San Matteo.

Le origini del convento, che in origine ospitava la comunità dei Frati Domenicani, risalgono presumibilmente alla prima metà del 1500, in quanto lo storico netino Rocco Pirri nella sua opera “Sicilia Sacra” cita la costruzione di questo luogo sacro che iniziò nell’anno 1516, mentre in un atto del 1539 redatto dal notaio Antonino Militello sono citati i nomi di alcuni benefattori che contribuirono alla costruzione dell’edificio sacro, avvenuta sulla vetta del “Monte Campagna”. L’edificio sacro iniziò ad essere aperto al culto nel 1556, mentre i Frati Domenicani vennero a dimorare presso il limitrofo convento il 29 Aprile 1567 dopo aver ottenuto l’approvazione dall’allora Vescovo di Siracusa Giovanni Orosco. Dal In origine la chiesa era intitolata a “Santa Maria di Monserrato” ma più avanti assunse la denominazione di “Madonna del Rosario” così come il limitrofo sito collinare. Il culto alla “Madonna di Monserrato” ebbe origine proprio nel 1500, secolo in cui le coste siciliane erano tormentate dagli assalti saraceni; come voto di grazia ricevuta nel 1565 il Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta donò alla chiesa varie armi sottratte ai saraceni durante una delle loro incursioni oltre a dei mortai di piombo che vennero fusi formando la campana dell’edificio sacro. Nel 1648 venne collocata all’interno dell’edificio sacro la statua della “Madonna di Monserrato”, ritenuta miracolosa dagli sciclitani poiché essa trasudava olio che, veniva utilizzato per medicare gli ammalati che in maniera miracolosa guarivano (tutto ciò è documentato all’interno di registri conservati all’interno del convento). L’edificio monastico stava per essere soppresso nel 1652, ma in seguito a varie donazioni effettuate dalle famiglie sciclitane, questo rischio venne scongiurato. Durante il terremoto dell’11 Gennaio 1693 gran parte della Chiesa e del limitrofo Convento vennero danneggiati dalle scosse sismiche, e ciò comportò la ricostruzione dell’edificio sacro che avvenne durante il secolo 1700. Nel 1866 il convento venne soppresso in seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico che venne approvato dall’allora Regno d’Italia, ma l’edificio monastico venne acquisito nel 1883 dal religioso originario di Cammarata (AG) Padre Timoteo Longo, anch’egli frate domenicano che visse gran parte della sua vita monastica presso Noto (SR). Qui il religioso cammaratese, assieme alla sciclitana Suor Ermelinda Jannitto fondò una comunità di suore nota come “Congregazione delle Suore Domenicane del Sacro Cuore di Gesù” (per saperne di più clicca qui) che cominciarono a prendersi cura dei bambini orfani o poveri, comprendente anche un istituto scolastico. Dopo la sua morte avvenuta nel 25 Marzo 1913, il convento venne affidato a Suor Ermelinda Jannitto meglio nota come “Madre Concezione”. Entrambi i fondatori oggi riposano all’interno della Chiesa del Rosario. Oggigiorno il Convento del Rosario con la sua annessa Chiesa è, assieme al Convento di Santa Maria degli Angeli di Via Valverde, uno degli edifici monastici presenti all’interno della città di Scicli che svolge ancora la sua funzione di istituto per i bambini meno fortunati.


Il Convento del Rosario fotografato da Via Aleardi.

Il Convento del Rosario, raggiungibile dalle scalinate di Via San Domenico e da Via Padre Timoteo Longo, è uno dei più grandi edifici monastici di Scicli che si affacciano su un largo sagrato caratterizzato dalla presenza di un giardino mediterraneo, da cui si può godere di un ottimo panorama della città di Scicli. Esso è composto dalla Chiesa ubicata a meridione, e dal monastero posto invece a settentrione.

La Chiesa, posta presso il vertice meridionale dell’edificio monastico, presenta una sobria ma elegante facciata ad unico ordine delimitata da due coppie di pilastri a capitello tuscanico che reggono il frontone triangolare che la corona, andando ad inquadrare il portale d’accesso di forma rettangolare delimitato ai lati da due pilastri che sostengono il timpano triangolare di coronamento, su cui è posta un’apertura rettangolare che funge da balcone, delimitata da inferriate e inquadrata da due pilastri che vanno a sostenere il timpano semicircolare che la corona. Il frontone triangolare, arricchito da eleganti merlature, sostiene la soprastante Croce ferrea retta da un pinnacolo sferico, e quattro obelischi (due per lato) di forma prismatica. Il prospetto meridionale della chiesa che si può ammirare dal Colle San Matteo o da Via Santa Maria la Nova, presenta l’area campanaria collocata dietro alla sopracitata facciata, formata da tre nicchie arcuate (di cui quella centrale più grande rispetto alle altre) al cui interno è posta la cinquecentesca campana di piombo (che venne fusa utilizzando il metallo proveniente dai mortai donati come “ex voto”), delimitate da balaustre nella parte inferiore, inquadrate da due imponenti pilastri a capitello tuscanico che vanno a reggere il travone di coronamento sulla cui destra cui poggia un obelisco simile a quelli sopracitati; a destra vi sono le sei finestre arcuate (tre per prospetto) poste sulla parete corrispondente alla volta dell’edificio sacro.

L’interno della Chiesa presenta un’unica Navata avente un’interessante volta sorretta da pilastri a capitello corinzio, in cui vi sono stucchi decorativi di colore turchese e affreschi che raffigurano vari episodi legati al culto della “Madonna”. Qui possiamo ammirare la Cantoria della chiesa posta sull’ingresso, la tomba in cui sono posti i resti di Padre Timoteo Longo e di Suor Ermelinda Jannitto, e un Pulpito collocato presso la parete sinistra. Presso gli Altari dell’edificio sacro (collocati all’interno di ampie arcate) possiamo ammirare la statua seicentesca di “Santa Maria di Monserrato” a cui sono attribuiti vari prodigi miracolosi, un dipinto ed una statua che raffigurano la “Madonna del Rosario”,  la statua di “San Vincenzo Ferreri” e un reliquiario contenente alcune reliquie appartenenti al “Santo Domenicano” di origini spagnole. Va detto che in passato questo simulacro veniva festeggiato presso la città di Scicli in quanto il “Santo Spagnolo” era venerato come “Protettore” all’interno della città sciclitana. Presso il Presbiterio della Chiesa è posto un’interessante Altare Maggiore sovrastato da un “Crocifisso” ligneo posto sul catino absidale, abbellito in sommità da eleganti formelle in stucco.

Il Convento del Rosario è delimitato ad est dalle pareti del limitrofo rilievo ibleo, presentando due corpi di cui quello collocato a sinistra della sopracitata Chiesa, e quello posto a settentrione, aventi entrambi facciate di due ordini orizzontali. Il primo corpo comprende la maggior parte degli elementi architettonici principali presso il suo ordine superiore, in cui possiamo ammirare (da destra a sinistra) nel settore adiacente alla chiesa quattro balconi incassati nella parete ad apertura rettangolare sormontata da travoni affiancati da altrettante finestre (sempre di forma rettangolare); nel settore centrale vi è una finestra rettangolare affiancata sei finestre del medesimo tipo di dimensione minore (tre per lato); e infine nel settore sinistro vi sono due balconi simili a quelli citati in precedenza. Il secondo corpo possiede due prospetti disposti su due ordini orizzontali: quello meridionale che va a racchiudere il sopracitato cortile in cui nell’ordine inferiore notiamo un accesso arcuato sormontato da un timpano della medesima forma alla cui destra è posta un’apertura rettangolare, e su cui vi sono posti rispettivamente due balconi (uno incassato nella parete, l’altro sorretto da mensoloni); e quello occidentale che si affaccia sulle pendici del sito collinare su cui è collocato l’edificio, composto da una finestra arcuata nell’ordine inferiore, mentre su quello superiore vi è un notevole balcone barocco sorretto da eleganti mensoloni, avente apertura arcuata inquadrata da pilastri che reggono il travone di coronamento, il tutto affiancato da due aperture rettangolari sormontate da travoni (quella a sinistra utilizzata come finestra, mentre quella a destra adibita a balcone). Di fronte al convento vi è posto un ampio cortile – chiostro che funge anche da giardino, collegato col sagrato della vicina chiesa. Il prospetto nord non presenta particolari elementi architettonici, salvo l’accesso posto al termine di Via Padre Timoteo Longo. 

L’interno del Convento del Rosario, ospitante un istituto per minori retto dalla Congregazione delle Suore Domenicane del Sacro Cuore di Gesù, presenta interessanti elementi architettonici e decorativi settecenteschi che vanno ad adornare le stanze dell’edificio monastico. Oltre ai saloni – refettorio e agli alloggi delle consorelle e della comunità minorile, va citata la stanza di Padre Timoteo Longo in cui sono conservati reliquie e oggetti appartenenti al religioso cammaratese. Va menzionata anche l’aula capitolare del convento in cui possiamo ammirare la statua della “Madonna del Rosario” e un’acquasantiera in pietra asfaltica.

Per saperne di più visita il sito web conventodelrosarioscicli.blogspot.com e la relativa pagina facebook.

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