Scicli, Colle San Matteo; Chiesa di San Vito Martire (Museo Storico – Naturalistico degli Iblei)

Scicli

Colle San Matteo

Ex Chiesa di San Vito Martire
(Museo Storico – Naturalistico degli Iblei)

La Chiesa di San Vito Martire, ora sconsacrata e attualmente sede del “Museo Storico – Naturalistico degli Iblei”, è una delle più antiche della città di Scicli salvatesi dalla distruzione provocata dal terremoto dell’11 Gennaio 1693.

L’edificio sacro, a seconda delle ricerche effettuate dallo storico sciclitano Mario Pluchinotta, venne fondato nel 1508 nei pressi della “Porta di Modica” (una delle porte d’accesso alla città di epoca medievale) presso il quartiere anticamente noto come “Pendinello”, divenendo sede di una confraternita religiosa. Come detto in precedenza l’edificio non subì il crollo durante le scosse sismiche del terremoto dell’11 Gennaio 1693 (che come ben si sa provocarono gravi danni e numerose vittime all’interno della città sciclitana). La chiesa venne restaurata durante il 1700, venendo però sconsacrata dopo il 1860. La chiesa venne lasciata all’abbandono durante il secolo 1900, e subì il crollo della volta. Dopo ulteriori restauri, la chiesa divenne sede del sopracitato museo curato dall’associazione culturale sciclitana “Esplorambiente” (che organizza tra l’altro varie escursioni nelle aree iblee limitrofe). A seconda degli studi condotti dagli studiosi sciclitani Giovanni Pacetto e Antonino Carioti, si presume che nei pressi dell’area in cui questa chiesa è tuttora collocata, fino al 1492 vi risiedeva una comunità ebraica che praticava il culto presso una non più esistente sinagoga.

L’ex edificio sacro presenta una semplice ma interessante facciata ad unico ordine delimitata ai vertici da pilastri a capitello tuscanico che vanno a sorreggerne il frontone. Al centro è posto il portale arcuato inquadrato da due pilastri che reggono un travone di coronamento, al centro del quale è posto un cartiglio ormai poco leggibile. Sul portale è posta una finestrella circolare. Il frontone che corona la facciata presenta una trave che forma un corpo centrale di forma semicircolare su cui è collocata la Croce di pietra. I prospetti laterali e il retro non presentano particolari elementi architettonici.

L’interno presenta un’unica Navata coperta da una volta lignea (che va a sostituire l’originaria andata perduta in seguito al sopracitato crollo), sorretta da imponenti pilastri. Gli originali Altari risultano ormai smontati, ma si fa menzione di un ricco Altare consacrato a “San Carlo” che in passato era oggetto di profonda venerazione.

La navata interna infatti ospita la sede del Museo Storico – Naturalistico degli Iblei, suddiviso in varie sezioni espositive in cui possiamo rispettivamente ammirare: rocce e fossili provenienti dalle aree iblee limitrofe,  la ricostruzione di una fornace nota come “Carcara” e una ricca documentazione sulle lavorazioni artigianali dei laterizi e della pietra asfaltica oltre ad un’attenta ricostruzione delle attività lavorative della “Fornace Penna” di Contrada Pisciotto (presso la località balneare sciclitana di Sampieri), oggetti antichi utilizzati in passato per uso domestico e lavorativo, sezioni riguardanti la flora e la fauna locale, le cave iblee, l’archeologia gli studi speleologici nelle aree limitrofe, e infine le attività svolte dall’associazione Esplorambiente.

L’ex Chiesa di San Vito col suo Museo sono aperti al pubblico nel periodo tutti i giorni dalle ore 16.45 alle 20.00, mentre nel periodo invernale esso risulta aperto nei fine settimana o durante i giorni festivi nel medesimo orario; l’ingresso è libero ma è consigliabile lasciare un’offerta libera per il personale che si prende cura di questo interessante spazio sito espositivo.

Per informazioni più dettagliate visitate il sito www.esplorambiente.it e la pagina facebook del Museo della Chiesa di San Vito.

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