Scicli, Colle San Matteo

Scicli

Colle San Matteo

Il Colle San Matteo fotografato dalla Piazza Italia.

Il Colle San Matteo è la principale altura iblea di Scicli collocata ad est del centro storico cittadino occupando il quartiere noto come “Matrice”. Questo sito collinare alto circa 234 metri sul livello del mare essendo visibile da gran parte della città sciclitana (in particolare dalla Piazza Italia, dalla Via Francesco Mormina Penna, dalla Piazza Busacca e dalla S.P. 32 Caitana – Scicli per Modica), si erge tra le Cave di Santa Maria la Nova e di San Bartolomeo (cavità che rispettivamente lo delimitano a nord e a sud) contraddistinto in vetta dalla presenza dell’imponente ex Chiesa Madre cittadina consacrata a “San Matteo Apostolo” e che da il nome a questo sito collinare.

La sommità del colle la si può raggiungere o dalla Via Matrice il cui imbocco è posto ad est di Via Nazionale presso la Via Duca d’Aosta (presso il Palazzo Beneventano) oltrepassando il quartiere noto appunto come “Matrice” tramite la salita di Via San Matteo, oppure percorrendo la S.P. 41 Scicli – Ispica da Via Guadagna (quartiere di San Bartolomeo) fino al primo bivio imboccando la strada alla nostra sinistra seguendo la segnaletica gialla per la Chiesa di San Matteo, arrivando presso l’area di Contrada Torre Palombo in cui vi è un altro bivio dove bisogna imboccare la traversa alla nostra sinistra, che conduce ad un sentiero delimitato da un reticolato oltre che da un cancello che nelle ore diurne rimane aperto, posto ad est dell’ex Chiesa Madre di Scicli, che si congiunge con la sopracitata Via San Matteo.


La vetta del Colle San Matteo vista dall’alto.

Il Colle San Matteo rappresenta l’antico nucleo urbano di epoca medievale della città di Scicli che si sviluppò sin dal periodo alto medievale andando ad espandersi verso ovest durante i secoli successivi; ciò è confermato dalla presenza della Chiesa di San Matteo Apostolo che è la più antica della città (e di cui parleremo in maniera approfondita più sotto), e dalle rovine dei principali castelli: il “Castellaccio” che è la fortezza collocata sulla vetta del Colle San Matteo da cui si poteva controllare gran parte del territorio adiacente alla città, e il “Castello dei Tre Cantoni” le cui rovine sono poste ad oriente, nei pressi della già citata Contrada Torre Palombo; all’interno di questo edificio il 15 Marzo 1653 vennero rinvenuti i presunti “Codici Sciclitani” dal notaio sciclitano Giuseppe Di Lorenzo. Inoltre fino al 1492, presso quest’area cittadina è documentata la presenza di una comunità ebraica che doveva avere almeno due sinagoghe; in merito a ciò sono stati condotti vari studi (tra cui quelli effettuati dagli storici sciclitani Giovanni Pacetto e Antonino Carioti), e che tuttora sono condotti per poter stabilire con precisione il luogo in cui queste sinagoghe erano collocate (le aree più probabili sono a nordovest nei pressi della Chiesa di San Vito, e a nordest vicino alla Chiesa di Santa Lucia). Tutte le rovine ubicate sul Colle San Matteo andranno a far parte del futuro “Parco Archeologico dei Tre Colli” (comprendente appunto i tre siti collinari a ridosso della città di Scicli, ossia i Colli San Matteo, del Rosario e della Croce).


Ruderi ubicati presso l’ex Chiesa Madre di San Matteo Apostolo.

A nordovest del Colle San Matteo vi è posto il quartiere oggi noto come “Matrice”, solcato dalle Vie Matrice e San Matteo, in cui possiamo ammirare la Piazza Enrico Dandolo, la Chiesa Rupestre di Santa Maria della Catena, l’ex Chiesa di San Vito divenuta sede di un piccolo ma interessante museo storico – naturalistico, e un belvedere panoramico da cui possiamo ammirare la limitrofa Cava di Santa Maria la Nova. Da qui raggiungiamo l’ex Chiesa Madre di San Matteo Apostolo e la sommità del colle.

Lungo il versante settentrionale del Colle San Matteo che si affaccia lungo la Cava di Santa Maria la Nova, vi sono poste inoltre la Chiesa del Santo Spirito e la Chiesa di Santa Lucia (entrambe ricavate da antichi oratori rupestri), il sito rupestre della “Grotta dello Steri” e il probabile accesso della “Galleria delle Cento Scale” (cunicolo che si collegava presso la limitrofa Cava di Santa Maria la Nova, il cui unico tratto rimasto visitabile ospitante un artistico Presepe oltre ad un pozzo sotterraneo, è collocato a ridosso di essa).

Il versante meridionale del colle, che è lambito dalla Cava San Bartolomeo, è caratterizzato dal quartiere rupestre noto come “Chiafura”, raggiungibile più facilmente dalle Vie Timponello e Ortica (tramite Via Guadagna); esso è un vero e proprio “quartiere” comprendente un alto numero di “case – grotta” di epoca medievale che risultavano abitate fino agli anni 1950. Adiacenti al sito di Chiafura vi sono la Cisterna di Via Loreto e vari siti rupestri situati nei pressi della Via Santa Margherita; in quest’area vi era collocato l’accesso della “Strada di Anselmo”, galleria sotterranea ormai non più esistente che un tempo collegava il Colle San Matteo con il basso corso del Torrente San Bartolomeo.


Il sito rupestre di Chiafura.

Ma il monumento più importante di tutto il sito collinare è l’ex Chiesa Madre di San Matteo Apostolo, che è l’edificio sacro più antico (fondato nel periodo tra le epoche bizantine e normanne) e grande della città sciclitana, in cui veniva praticato il culto della “Madonna delle Milizie” e del “Beato Guglielmo Buccheri; essa venne ricostruita nel 1700 dopo che il terremoto dell’11 Gennaio la fece crollare assieme all’intera area limitrofa, venendo però venne sconsacrata il 7 Ottobre 1874. Il titolo di “Matrice” andò alla Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola appartenente all’adiacente (e non più esistente) Convento dei Gesuiti, mentre la Chiesa di San Matteo Apostolo venne abbandonata subendo il crollo della volta, fino a quando non cominciò a subire vari interventi di restauro, l’ultimo dei quali terminato nel 2014. Attualmente la chiesa è totalmente sconsacrata e viene utilizzata per lo svolgimento di spettacoli e di eventi di vario tipo.


L’ex Chiesa Madre di San Matteo Apostolo.

Il Colle San Matteo, oltre a siti rupestri e rovine di vario tipo dislocate lungo buona parte del sito collinare, infine dispone di varie postazioni panoramiche da cui poter ammirare ottime viste panoramiche della città sciclitana e dei suoi limitrofi territori; di esse citiamo il sagrato dell’ex Chiesa Madre di Scicli e la vicina area del Castellaccio.


Foto panoramica di Scicli scattata dal Colle San Matteo.

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