Scicli, Colle San Matteo; Quartiere “Matrice” (Bauso – San Vito – Pendinello – San Matteo)

Scicli

Colle San Matteo

Quartiere “Matrice”
(Bauso – San Vito – Pendinello – San Matteo)


Il quartiere “Matrice” di Scicli fotografato dal Colle San Matteo.

Il quartiere del centro storico di Scicli noto come “Matrice” è posto a nordovest del Colle San Matteo delimitato ad ovest dai quartieri “Maestranza” e “Beneventano” (Via Nazionale e Via Duca d’Aosta), mentre a sud vi sono le aree di “Loreto – San Pietro” (Via Loreto) e “San Bartolomeo” (Piazza Italia – Via San Bartolomeo), a settentrione vi è collocato il vasto quartiere di “Santa Maria la Nova”, mentre ad oriente vi è l’altopiano del limitrofo sito collinare in cui è posta l’ex Chiesa Madre di San Matteo Apostolo che da il nome al sito collinare e da cui deriva il nome di quest’area urbana del centro storico sciclitano.

Questo quartiere, noto anche con i toponimi “San Matteo” e “Bauso”, è il più “alto” della città sciclitana in quanto esso risulta abbarbicato sulle pendici del limitrofo sito collinare su cui è posta l’ex Chiesa Madre di San Matteo Apostolo. Inoltre esso è uno dei più antichi quartieri cittadini perché si presume che, proprio dalla sommità del Colle San Matteo, la città di Scicli andò a svilupparsi raggiungendo l’attuale estensione; la stessa Chiesa di San Matteo sarebbe stata fondata nel periodo che da dall’epoca bizantina a quella normanna (escludendo il periodo arabo), in cui tra l’altro cominciò a svilupparsi il centro abitato da cui si sarebbe originata l’odierna Scicli, il cui centro urbano andò ad ingrandirsi durante l’intero periodo medievale (comprendente le epoche arabe, normanne, sveve, angioine e aragonesi, mentre dal secolo 1500 la città divenne parte del Vicereame di Sicilia retto dall’Impero di Spagna). Inoltre secondo alcuni studi effettuati tenendo come riferimento antichi manoscritti condotti da vari studiosi (tra cui gli sciclitani Giovanni Pacetto e Antonino Carioti) e che tuttora proseguono, alcune aree di questo colle ospitarono fino al 1492 delle comunità ebraiche aventi il loro fulcro in sinagoghe non più esistenti. Quest’area del centro storico, abitata fino al periodo del terremoto dell’11 Gennaio 1693 che la distrusse assieme ai limitrofi quartieri, a partire dalla ricostruzione settecentesca venne progressivamente abbandonata anche se l’antica Chiesa Madre venne ricostruita sul sito originario, venendo però sconsacrata il 7 Ottobre del 1874. Oggigiorno l’area del Colle San Matteo è interamente pedonalizzata e gran parte di essa risulta antropizzata (fatta eccezione per alcuni sentieri sterrati o aree poste sulla sommità del colle), venendo molto apprezzata dai turisti che, oltre all’elegante Via Francesco Mormina Penna, salgono poi a visitare questa parte del centro storico sciclitano.

La porzione del quartiere adiacente al centro storico di Scicli, è delimitato a nordest dalle Vie Benvenuto Cellini, Catena e San Filippo, oltre ad essere attraversato dalle Vie Zanardelli e Betto. Esso è attraversato dall’asse viario formato dalle Vie Matrice e San Matteo che possiamo raggiungere tramite la Piazzetta Ficili dalla Via Duca d’Aosta (strada raggiungibile facilmente tramite la Piazza Italia e la Via Nazionale).


La salita composta dalle Vie Matrice e San Matteo che conduce sul limitrofo sito collinare.

Il tratto più orientale di questo asse viario è la Via Matrice che conduce presso la pittoresca Piazza Enrico Dandolo, caratterizzata dalla presenza di edifici abitativi di epoche varie tra cui eleganti palazzine aristocratiche in stile neoclassico oltre a varie viuzze quali la Via Catena e la Via San Francesco di Paola. Da qui tramite le Vie Tiziano e Bauso possiamo raggiungere la Chiesa Rupestre di Santa Maria della Catena con prospetto esterno in stile barocco, all’interno della quale viene ancora celebrato il culto in onore della “Madonna della Catena”, mentre tramite Via Catena raggiungiamo l’imbocco orientale di Via Francesco Mormina Penna posto lungo la Via Nazionale.

Proseguendo verso est imbocchiamo la Via San Matteo arrivando presso l’area nota come “Pendinello” collocata su di un terrazzamento che si erge in posizione panoramica sul limitrofo quartiere di Santa Maria la Nova (raggiungibile dalla Scalinata di Via San Vito e dalla Via Zaccaria). Qui è collocata l’elegante Chiesa cinquecentesca consacrata un tempo a “San Vito Martire”, che oggi è sede di un museo storico – naturale. Lungo questa strada vi sono vari siti rupestri rappresentati da “case – grotta” aventi la facciata esterna in muratura.

Qui vi è posto il bivio con la Via Bauso, strada che costeggia il versante sudoccidentale del Colle San Matteo da cui possiamo raggiungere la sopracitata Chiesa di Santa Maria della Catena e la Via Chiafura, strada che costeggia il versante occidentale del sito collinare adiacente al quartiere di San Pietro.

Il sito vero e proprio di Chiafura, che comprende varie abitazioni rupestri collocate sulle pendici meridionali del Colle San Matteo adiacenti all’omonimo quartiere rupestre, è posto poco più ad est di questo quartiere ed è più facilmente raggiungibile dalle Vie Timponello e Ortica (strade a loro volta raggiungibili dalla Via Guadagna presso il quartiere di San Bartolomeo).

Percorrendo infine il tratto più a monte della Via San Matteo, arriviamo presso il sagrato dell’ex Chiesa Madre di San Matteo Apostolo in cui, oltre all’edificio sacro ormai sconsacrato, possiamo ammirare anche un ottimo panorama di Scicli. Da qui possiamo ritornare nei quartieri sottostanti oppure continuare ad esplorare la sommità del Colle San Matteo ed in particolare i siti del “Castellaccio” e del “Castello dei Tre Cantoni”, e le Chiese del Santo Spirito e di Santa Lucia.

Torna indietro

Torna alla pagina “Aree collinari del centro storico sciclitano”

Torna alla pagina principale di Scicli