*Carlentini, Parco Archeologico di Leontinoi


Le rovine della città di Leontinoi.

Il Parco Archeologico di Leontinoi, posto ad ovest di Carlentini presso i Colli Metapiccola e San Mauro, comprende le rovine dell’omonima città greca da cui si sviluppò più a nord l’odierna Lentini, anche se la zona principale dell’area archeologica appartiene giuridicamente al territorio di Carlentini poiché ricadente dentro i suoi confini comunali, difatti esso è raggiungibile dalla Via Archeologica, posta a sud di Carlentini.

Leontinoi nasce in seguito allo spostamento di coloni greci provenienti dalla città di Nasso (Giardini Naxos) che popolarono questa vallata ben difendibile grazie alle sue caratteristiche morfologiche; secondo gli antichi greci questa città sarebbe stata fondata dal guerriero Ercole che, dopo aver ucciso un leone (da cui deriverebbe il nome Leontinoi) costruì anche il grande lago in cui oggi possiamo ammirare il Biviere di Lentini. In realtà furono i coloni a conquistare il villaggio di Xoutia (posto sul Colle della Metapiccola) e a costruire più a valle la città di Leontinoi.

Leontinoi fu la culla di molti personaggi storici come il filosofo Gorgia da Lentini e fu anche una città di notevole importanza militare visto che fondò insediamenti militari come Focea (sul Colle Tirone, forse riconducibile alle rovine ellenistiche poste sul Castellaccio), Kirykos (posta sul limitrofo Colle Ciricò ad ovest di Lentini), Brikinnai (che gli storici ritengono situata tra i Colli San Basilio e Castellana, a nord di Lentini) e Euboya (posta tra i territori di Vizzini e Licodia Eubea). Sostenne numerose battaglie contro Gela e Siracusa per poi cadere in mani romane verso il 214 a.C. Durante il periodo romano Leontinoi si contraddistinse per le sue persecuzioni contro i cristiani, in cui furono vittime anche i Santi Alfio, Filadelfo e Cirino, Patroni della limitrofa Lentini. Dopo la caduta di Roma, il sito divenne una grande area sacra in cui gente di origine bizantina praticava l’ascetismo presso le tante grotte rupestri (alcune di esse vere e proprie chiese, come la Chiesa del Crocifisso), fino alla conquista degli Arabi in cui molta gente di origine bizantina (o cristiana) venne allontanata o uccisa, nel frattempo il sito venne man mano abbandonato poiché la popolazione si spostò più a valle verso nord dove sorge l’attuale Lentinoi. Dopo la conquista normanna il sito di Leontinoi si spopolò del tutto.

Gli scavi archeologici condotti agli inizi del 900 dall’archeologo Paolo Orsi e portati avanti da altri archeologi durante gli anni seguenti. Ora come ora il sito non si presenta molto esplorato e servirebbe una nuova campagna di scavi per cercare di riportare alla luce altre rovine.

Le rovine più importanti site sul territorio di Carlentini sono quelle sul Colle della Metapiccola (villaggio rupestre e necropoli), la Necropoli monumentale posta a sud del sito, e parte delle rovine della città comprendenti anche la cosiddetta “Porta Siracusana” comprendente un sistema difensivo “a tenaglia” in grado di intrappolare chiunque volesse conquistare la città, nonché altri ruderi (resti di templi, abitazioni ecc…) che devono ancora essere catalogati e studiati bene. Altre rovine sono poste presso la limitrofa Valle di Sant’Eligio in cui è posta una vasta Necropoli. Altre rovine sono poste presso l’area della Valle Ruccia sotto Carlentini (si tratta di antiche necropoli) e ruderi sparsi sarebbero posti anche presso l’area del Colle Ciricò (anche se si tratterebbe di insediamenti rurali e terrazzamenti). Degno di nota è anche il sentiero che collega l’area di Leontinoi al limitrofo Monte Pancali posto proprio sul Colle Ciricò.

Per visitare il sito archeologico di Leontinoi bisogna rivolgersi al Museo Archeologico di Lentini (+39 095 783 2962). I luoghi pericolosi o faticosi da visitare avranno il titolo affiancato da un asterisco (*).

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