Palazzolo Acreide, Zona Archeologica di Bibbinello

Palazzolo Acreide

Zona Archeologica di Bibbinello

La zona iblea di Bibbinello, ricca di bellezze naturalistiche e rovine archeologiche.

 Dalla SS 124 Palazzolo – Solarino – Floridia costeggiamo l’ampia vallata in cui scorre il Fiume Anapo, nella quale si immette la piccola ma interessante Cava di Bibbinello, raggiungibile dalla traversa Bibbinello posta dopo l’ingresso alla villa feudale della famiglia Messina. Da questa traversa (in costeggiamo diverse masserie che ancora svolgono la loro funzione agricola) vi è un sentiero circondato da una folta vegetazione da cui si raggiunge la Base Scout intitolata al prete Don Paolo Ruta, che qui veniva in meditazione; dalla base scout si scende poi verso il fondo della Cava di Bibbinello, in cui inizia la vasta zona archeologica di questo tratto della Valle dell’Anapo adiacente all’area dell’omonima riserva naturale in cui ricade la Necropoli di Pantalica.

L’area archeologica di Bibbinello è formata da questa piccola cava iblea solcata dal Torrente Bibbino, piccolo corso d’acqua che si origina presso la Contrada Santolio (sorgente Cazzaresi) tra i territori palazzolesi e canicattinesi, scendendo verso nord ovest in cui si origina la piccola cava che si immette presso la Valle dell’Anapo di fronte alle zone di Buscemi (Fosso Nocilla) e Cassaro (Giambra Inferiore) divenendo quindi emissario dell’omonimo grande fiume in una zona piuttosto ricca di organismi vegetali ed animali.

Nelle pareti di questa cava vi è posta una vasta necropoli paleocristiana con tombe che probabilmente hanno origini più antiche (neolitico – sicule) data la vicinanza col sito di Pantalica essa potrebbe esserne una continuazione. Le rovine più importanti sono comunque quelle della Chiesa Rupestre di Bibbinello di epoca bizantina. Pochissimi studi archeologici sono stati fatti in quest’area ma si sa che questa era una zona di passaggio in epoca tardosicula e che qui vi era anche un sentiero che metteva in comunicazione l’antica Siracusa sia con il sito di Pantalica, sia con il sito di Akrai (antica Palazzolo) il cui inizio è posto presso la zona di Porticaletto. Molto probabilmente su questo antico sentiero è stata costruita in epoca medievale la “Trazzera di Bibbinello”, di cui è rimasto parzialmente integro il tratto palazzolese.

Nelle pareti di questa cava vi sono una moltitudine di piccole caverne dentro le quali vi venivano riposti i defunti. Dentro queste caverne possiamo ammirare ancora le nicchie in cui venivano tumulati i corpi senza vita (negli anni passati vi sono stati ritrovati alcuni piccoli frammenti ossei appartenenti ad individui umani, ma ora non vi è più presenza di residui ti tipo organico appartenenti a resti umani). Sotto la Necropoli vi è una grotta naturale risalente al VII secolo d.C. (601 – 700 d.C.) adibita dai Bizantini ad Oratorio Rupestre, che sia la cosiddetta “Tomba del Re” citata anche nella Leggenda di “Pauluzzu” (vedi link “Feste e tradizioni di Palazzolo Acreide”), scambiata erroneamente per un grande sepolcro appartenuto a qualche lontano re del passato?. Qui durante il periodo che va dal 1300 al 1690 vi vennero a predicare numerosi Eremiti che passarono la loro vita in modo ascetico nella Chiesetta Rupestre.

Altre tombe rupestri sono poste nelle zone di Valle Fame, Costa Fredda (“Cozzu Friddu” ), Cava del Signore (che è una piccola cavità iblea posta nei pressi della confluenza tra il Torrente Bibbino e il Fiume Anapo, anch’essa percorsa da un piccolo corso d’acqua), Cavetta e Fondi e sono di epoche molto differenti (sicule, neolitiche, bizantine). Si dice che in queste nicchie vi venivano deposti anche ricchi corredi funerari (e quindi tutta questa zona è sotto vincolo archeologico e non è possibile scavare o prelevare materiale di qualunque tipo), e infatti le leggende palazzolesi parlavano sempre di tesori nascosti in questa zona (sempre la “Leggenda di Pauluzzu”) da sempre avvolta in un alone di mistero.

Successivamente l’area di Bibbinello divenne parte del grande Feudo di Bibbia, appartenente alla famiglia palazzolese Messina; difatti nell’altopiano che sovrasta l’area di Bibbinello vi sono varie masserie e ville feudali appartenenti alla suddetta famiglia. Una parte dell’area di Bibbinello però apparteneva anche alla famiglia dei Baroni Musso.

La zona iblea di Bibbinello è poi importante dal punto di vista geologico – naturalistico per le formazioni rocciose della cava e dell’area circostante, circondate da una lussureggiante vegetazione di tipo ibleo, favorita anche da una buona ricchezza di acque di scorrimento.

Il sito archeologico di Bibbinello è antropizzato solo in pochi tratti, per cui bisogna fare attenzione nel visitarlo poiché le pareti scoscese risultano pericolose per chi non abbia esperienza in speleologia o in arrampicate. Bisogna dire anche che è sconsigliata la discesa a chi soffre di malattie ossee o cardiovascolari.

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