*Ferla, Valle dell’Anapo di Ferla – Filiporto – Calcinara (Zona ferlese della Riserva di Pantalica)

Ferla

*Valle dell’Anapo di Ferla – Filiporto – Calcinara
(Zona ferlese della Riserva di Pantalica)


Foto che raffigura un tratto della Riserva di Pantalica appartenente anche a Ferla.

L’area nord occidentale dei Monti Iblei di Ferla è compresa nell’incontaminata area naturalistico – archeologica della Riserva Naturale della Valle dell’Anapo che comprende anche i ruderi della Necropoli di Pantalica, che sorge presso un insieme di due cave iblee solcate dai Fiumi Anapo e Calcinara; quest’ultimo fiume sgorga in territorio ferlese scorrendo nell’omonima cava per poi immettersi nell’Anapo in territorio sortinese fino a scorrere più a valle fino al pianeggiante territorio siracusano, in cui sfocia nel Mare Ionio ricevendo poco prima della sua foce le acque del Fiume Ciane e del Canale Mammaiabica.

La riserva della Valle dell’Anapo facente parte del territorio di Ferla comprende appunto il tratto iniziale del Torrente Calcinara che scorre nella cosiddetta “Cava Grande” (da non confondere con l’omonima cavità in cui scorre il Fiume Cassibile posta nella zona meridionale della provincia siracusana tra i comuni di Noto, Avola e Siracusa) in cui si aprono una moltitudine di grotte carsiche e inghiottitoi scavati dal fiume. Per cui anche se ricade anche nella riserva solcata dal Fiume Anapo, quest’ultimo non tocca minimamente il territorio ferlese, in cui invece è collocato il non meno importante bacino del Torrente Calcinara, le cui sorgenti sono collocate a nord di Ferla presso la Contrada San Giovanni, chiamata così poiché vi sono le rovine di un insediamento monastico bizantino. Da qui il fiume scende verso la confluenza con l’Anapo in territorio sortinese, nel cuore della riserva naturalistico – archeologica, che a dire la verità ricade in gran parte presso il comune di Sortino, non prima di aver attraversato le zone ferlesi di Sant’Antonio, Calanca, Curiazza, San Ranieri – Bruiseri (in cui vi sarebbero anche rovine bizantine – altomedievali di antichi monasteri) nel versante settentrionale della cava; e San Giovanni, Filiporto – Costa di Fico e la Cava Sperone nel versante meridionale. I siti archeologici divisi a metà tra i territori di Ferla e Sortino sono quelli delle Necropoli occidentali di Pantalica (Necropoli Cavetta e Filiporto) e le aree dell’Anaktoron (le presunte rovine del Palazzo del Re Hyblon) e di Giarranauti (in cui vi sono i ruderi di un villaggio bizantino).

Se la Valle del Fiume Anapo è interessata dalla presenza della vecchia Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini (ora grande sentiero percorribile in bici o a piedi), la Cava del Calcinara presenta antiche carraie e mulattiere, ossia vecchie “Trazzere” poste sia sugli altipiani sia a poca distanza dal Torrente Calcinara, che mettevano in comunicazione tra loro i paesi dell’area montana degli Iblei siracusani (Ferla, Cassaro, Buccheri e Buscemi, nonché Pedagaggi) con quelli della costa nord della provincia (Melilli, Augusta, la stessa Siracusa e a sua volta con l’area catanese) mentre con l’area meridionale del siracusano e col ragusano vi erano vecchie strade che, oltrepassato Cassaro si mettevano in comunicazione con Palazzolo Acreide, e da qui con la zona meridionale della Sicilia.

Dal punto di vista naturalistico, la zona ferlese occupata dalla Riserva della Valle dell’Anapo si presenta piena di aree di rimboschimento che si affacciano sulla valle del Fiume Calcinara, ma anche di numerosi tratti di macchia mediterranea autoctona presso buona parte della cava in cui scorre il torrente affluente dell’Anapo. Alberi come il Pino d’Aleppo, il Pino Marittimo, il Bagolaro, il Platano Orientale e il Frassino sono presenti oltre a piantagioni di Olivo e Mandorlo; sono presenti anche Carrubi. Le piante erbacee sono contraddistinte dalla presenza di numerose Orchidee degli Iblei, che crescono in tutta la zona montuosa della Sicilia sudorientale (in particolare presso le zone iblee protette come Pantalica). La fauna presenta invece molte specie animali tra le quali vanno citate la Trota Macrostigma che popola il Torrente Calcinara (così come buona parte del Fiume Anapo) e esemplari di uccelli rapaci tra cui anche Aquile. Da ammirare anche la Tartaruga terrestre che popola gli anfratti più inaccessibili della riserva. Altri animali presenti sono il Porcospino, l’Istrice, la Donnola, il Falco Pellegrino, la Poiana, il Gufo, la Civetta, vari passeriformi (Cardellini, Verdoni ecc…), Serpenti (Biacco, Colubro Leopardino, Biscia dal Collare, Biscia acquatica e in alcuni tratti la velenosa Vipera), Lucertole varie (tra cui anche l’endemica specie degli Iblei), Insetti vari, Rane, Rospi, Gamberi, Lumache e Granchi di Fiume e infine Anguille e Tinche.

Per informazioni più dettagliate visitate la sezione riguardante la “Riserva Naturale Orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande”.

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