Cava d’Aliga, Bruca e Arizza (centro urbano, spiagge e aree iblee)

Cava d’Aliga

Bruca e Arizza
(centro urbano, spiagge e aree iblee)

A nord di Cava d’Aliga sono poste le località balneari di Bruca e Arizza, che risultano essere l’appendice settentrionale del centro abitato cavadalgese. Esse sono poste lungo la S.P. 64 Donnalucata – Cava d’Aliga e sono raggiungibili rispettivamente seguendo le indicazioni per “Contrada Bruca” lungo Via delle Isole a nord di Cava d’Aliga, “Contrada Arizza” da Via Ferro di Cavallo (tratto est) presso la rotatoria tra la S.P. 84 Genovese – Arizza per Scicli, e “Lido Arizza” all’incrocio tra la strada per Contrada Piano Conte e il tratto occidentale di Via Ferro di Cavallo.

Queste località originatesi nel periodo compreso tra gli anni 1960, 1970 e 1980 in seguito alla costruzione di villette residenziali e impianti serricoli, si affacciano lungo il litorale sabbioso compreso tra il promontorio costiero che culmina con la scogliera di Punta Bruca (posto a nord di Cava d’Aliga) su cui è arroccato l’omonimo centro abitato, e la sponda meridionale del tratto finale della Fiumara di Modica che sfocia nel Mare Mediterraneo proprio nei pressi dell’area agricola e residenziale di “Lido Arizza”. Esse non possiedono una spiccata identità urbana e si può dire che l’arteria viaria principale è la S.P. 64 Donnalucata – Cava d’Aliga, da cui vi sono varie traverse che conducono lungo le aree agricole e residenziali di queste due contrade, di cui le più importanti sono appunto Via delle Isole per quanto riguarda Bruca, e Via Ferro di Cavallo riguardante Arizza. 

In base a vari rinvenimenti archeologici, sono state scoperte aree abitative e sepolcrali di epoca neolitica che comprendono i resti di un villaggio abitativo posto a nord di Bruca lungo la Via delle Isole, e di una necropoli rupestre comprendente la catacomba nota come “Grotta dei Morti”, ubicata tra i rilievi delle Contrade Cozzo Fondo e Pagliarelli. Altri ruderi del medesimo periodo sono stati rinvenuti presso la scogliera di Punta Bruca. Sicuramente l’area ebbe frequentazioni anche durante i periodi greco – romano, bizantino e medievale, arrivando al periodo compreso tra i secoli 1500, 1600 e 1700. In seguito alle incursioni saracene venne sicuramente costruita una torre di avvistamento in Contrada Camarella (a nord della località di Arizza). Durante il secolo 1800 e la prima metà del 1900 l’area compresa tra le località di Bruca e Arizza era adibita principalmente all’agricoltura e all’allevamento. Dopo il secondo dopoguerra, in seguito all’espansione della serricoltura e alla conseguente urbanizzazione del litorale sciclitano, le aree andarono a comprendere anche abitazioni perlopiù residenziali collocate in mezzo a impianti serricoli specializzati nella coltivazione di varie primizie ortofrutticole (tra cui pomodori, melanzane, zucchine, peperoni, angurie e meloni) e floreali.

Qui vi sono presenti anche due aree umide, il Pantano Bruca che prende il nome dalla limitrofa località collocato in corrispondenza di un breve torrente (che prende anche esso il nome dalla contrada marina sciclitana) collocato a nord del sopracitato promontorio, e il Pantano Arizza posto in prossimità dell’antistante litorale lambito da un altro torrente che si origina a nordest dalla Cava Mata; il tratto terminale della Fiumara di Modica comprende inoltre l’area umida del Pantano Spinasanta.

L’entroterra ibleo di queste contrade va a comprendere invece i rilievi di Cozzo Fondo e Contrada Pagliarelli a sud, la sopracitata Cava Mata e le limitrofe Contrade Scala Marina e Trillalici a nordest, Palmentella e Camarella a nordovest.

Oggigiorno le aree di Bruca e Arizza, anche grazie alla presenza di varie strutture ricettive, durante il periodo estivo risultano piuttosto popolate grazie alla vicinanza dell’ampia spiaggia sabbiosa bagnata dal Mare Mediterraneo, presso la quale come detto in precedenza sfocia l’importante corso d’acqua fluviale della Fiumara di Modica.

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