Belvedere, Territorio ibleo belvederese

Belvedere

Territorio ibleo belvederese

Il piccolo ma interessante territorio ibleo di Belvedere è uno dei più facilmente visitabili vista la massiccia antropizzazione della zona sorta in seguito alla costruzione di villette e quartieri extraurbani che però non hanno assolutamente intaccato l’ambiente di tipo ibleo e le rovine archeologiche facenti parte di queste zone poste tra l’Anapo, il Parco delle Mura Dionigiane e il capoluogo aretuseo.

La zona iblea di Belvedere (escludendo le zone facenti parte del Parco delle Mura Dionigiane) è posta a sud della frazione siracusana (anche perché immediatamente a nord di Belvedere si entra in zona melillese in particolare nella frazione nota come Città Giardino) e comprende tre grandi contrade note come Sinerchia, Carancino – Grottone e Tremilia, ricche di curiosità naturali e archeologiche ancora poco conosciute al turismo. 

La Contrada Sinerchia, senza ombra di dubbio quella più antropizzata, è ubicata a sud – sud ovest di Belvedere. Qui vi sono alcune rovine greche tra cui vanno citati: le fondamenta di alcuni edifici, un piccolo tratto delle Mura Dionigiane ma soprattutto quel che resta del tratto aretuseo del cosiddetto “Acquedotto Galermi”, maestosa condotta idrica che convogliava nell’antica Siracusa le limpide acque dell’Anapo provenienti da Pantalica. Nella zona vi sono i resti di Necropoli sicule, greche e bizantine.

La Contrada Carancino – Grottone è ubicata ad ovest di Belvedere tra l’Autostrada A 18 SR – Gela e l’inizio del tratto finale del Fiume Anapo è senza dubbio la vera e propria località di tipo ibleo per la presenza di rilievi montani di una certa imponenza e di cave iblee, nonché di aree poco contaminate in cui vi sono particolari aree naturalistico – archeologiche. Qui vi è un’interessante cava iblea chiamata “Vallone Carancino” dove scorre il Fiume Anapo, in cui sono poste alcune rovine in attesa di catalogazione oltre che a tracce di Necropoli e resti di un insediamento rupestre di epoca bizantina. Da ammirare le Necropoli Neolitico – Sicule delle Contrade Biggemi – Villa Monteforte, Grottone e Case Molino. Qui possiamo ammirare una notevole vegetazione mediterranea in cui prevalgono molte piante autoctone tipiche delle zone iblee.

La Contrada Tremilia, ubicata a sud est di Belvedere, si presenta caratterizzata da un costone roccioso che scende dolcemente verso la sponda sinistra del Fiume Anapo caratterizzato da fitti limoneti. Qui sono state rinvenute alcune rovine di epoca greca tra cui: un tratto delle Mura Dionigiane, le rovine di un piccolo tempietto, i resti di una piccola Latomia e alcune Necropoli aventi tombe a fossa. Bisogna dire che qui vi sorgeva la Basilica Paleocristiana di San Pietro ad Baias e vi è posto anche il Feudo della famiglia Bonanno, reggente di Belvedere, che in origine era un grande Convento Benedettino. Oltre a queste rovine possiamo ammirare anche la splendida Villa Cocuzza, ex convento seicentesco caratterizzato a un ampio giardino e da fini lampioni in ferro battuto, ora adibito a sala ricevimenti.

Per visitare il territorio ibleo di Belvedere vanno seguite le seguenti regole:

  • Avere un buono stato di salute (non avere handicap fisici, malattie osseeneurologiche e cardiovascolari);
  • Avere una buona perizia nel sapersi arrampicare su ogni tipo di parete rocciosa di tipo montano;
  • Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo (per quanto riguarda arrampicate ed esplorazioni su pareti montane);
  • Fare attenzione ai serpenti che siano velenosi o no;
  • Saper attraversare fiumi e torrenti di qualsiasi portata;
  • Visitare i territori iblei nel periodo primaverile o estivomai in autunnoin inverno (periodi piovosi) o dopo un temporale poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi con l’acqua (essendo roccia calcarea è soggette a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
  • Non esplorare mai grotte o ipogei sotterranei durante un temporale poiché vi è il rischio di rimanere soffocati nella grotta causa il riempimento di acqua delle pareti calcaree;
  • Non lasciare rifiuti organici ed inorganici;
  • Non accendere fuochi specialmente in estate poiché potrebbero sorgere focolai incendiari;
  • Si possono fare tranquille scampagnate a patto che i luoghi scelti siano sicuri (da evitare specialmente aree vicino a precipizi);
  • Non molestare la fauna locale;
  • Non danneggiare la flora;
  • Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
  • Non effettuare scavi archeologici non autorizzati dagli enti preposti;
  • Non tagliare alberi;
  • E’ possibile effettuare scampagnate, campeggi o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sovrastanti e soprattutto non montare campeggi nelle aree potenzialmente pericolose da visitare;
  • Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.

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