Siracusa
Piana di Siracusa e Territorio ibleo siracusano
Siracusa è stata per tanti anni una città il cui turismo si basava unicamente sui suoi monumenti cittadini, mentre le aree iblee ccn i suoi tesori sono state da tanto tempo trascurate dall’occhio del turismo. Solo oggigiorno si sta cercando di valorizzare questi territori ancora incontaminati che nascondono tuttora molti veri e propri “tesori” (tra cui le rovine greche e romane, i resti di villaggi neolitici e catacombe e necropoli paleocristiane ecc… di cui abbiamo parlato precedentemente e messe a parte vista la ricchezza di siti) che attendono solo di essere visitati.
Oltre alle tracce del passato (tra cui vanno messe anche le tante masserie e i numerosi bunker circolari elevati nel periodo della II guerra mondiale), è consigliabile ammirare i paesaggi e la natura selvaggia tipicamente iblea che il territorio ibleo attorno alla città aretusea offre. Bisogna dire che la vegetazione presenta una folta “macchia mediterranea” comprendente numerose piante erbacee (tra cui citiamo le autoctone piante iblee ed aromatiche come il Giglio degli Iblei, l’Orchidea degli Iblei, l’Ortica Iblea priva di peli urticanti, la Nepita e la Nepitella, il Cappero, l’Origano, la Salvia, l’Avena selvatica, la “Coda di Volpe” ecc…) arbustive (tra cui vanno citate il Pero selvatico o “Pirainu”, la “Spina di Cristo”, il Mirto , il Rovo, l’Oleandro, l’Alaterno, il Rosmarino ecc…) e arboree (tra cui citiamo il Pino Marittimo, il Pino d’Aleppo, il Frassino, la Quercia, il Carrubo, il Mandorlo, l’Olivo, il Terebinto, il Leccio ecc…).
Per quanto riguarda la fauna, possiamo dire che l’intero territorio ibleo siracusano è abitato da numerose specie di mammiferi (tra cui citiamo la Faina, la Volpe, il Topo di Campagna, il Gatto Selvatico, il Coniglio Selvatico e la Lepre, il Porcospino e l’Istrice e infine la Donnola), rettili (tra cui citiamo la presenza di numerose lucertole come il Ramarro, la Tartaruga di terra e di numerose specie di serpenti innocui tra cui citiamo il Biacco, la Biscia acquatica, il raro Colubro Leopardino e infine la pericolosa Vipera, che però è a forte rischio di estinzione a causa della dissennata uccisione a cui questa specie è stata ed è tuttora soggetta), volatili (tra cui numerosi uccelli come il Pettirosso, il Verdone, il Cardellino, il Passero, la Tortora, la Cornacchia, la Gazza, il Merlo, la Capinera, il Piccione e numerosi rapaci come il Falco di Palude, la Poiana, il Gufo Reale, l’Allocco e la Civetta) e infine numerose specie di insetti (tra cui Api, Bombi, Scarabei, Libellule e numerose varietà di Farfalle multicolori). Per quanto riguarda la fauna acquatica (pesci, insetti, anfibi e volatili) visita i link riguardanti la Riserva del Fiume Ciane e le zone balneari di Siracusa.
Infine, per poter visitare le aree iblee appartenenti al territorio comunale di Siracusa bisogna rispettare le seguenti regole:
- Avere un buono stato di salute (non avere handicap fisici, malattie ossee, neurologiche e cardiovascolari);
- Avere una buona perizia nel sapersi arrampicare su ogni tipo di parete rocciosa di tipo montano;
- Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo (per quanto riguarda arrampicate ed esplorazioni su pareti montane);
- Fare attenzione ai serpenti che siano velenosi o no;
- Saper attraversare fiumi e torrenti di qualsiasi portata;
- Visitare i territori iblei nel periodo primaverile o estivo, mai in autunno, in inverno (periodi piovosi) o dopo un temporale poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi con l’acqua (essendo roccia calcarea è soggette a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
- Non esplorare mai grotte o ipogei sotterranei durante un temporale poiché vi è il rischio di rimanere soffocati nella grotta causa il riempimento di acqua delle pareti calcaree;
- Non lasciare rifiuti organici ed inorganici;
- Non accendere fuochi specialmente in estate poiché potrebbero sorgere focolai incendiari;
- Si possono fare tranquille scampagnate a patto che i luoghi scelti siano sicuri (da evitare specialmente aree vicino a precipizi);
- Non molestare la fauna locale;
- Non danneggiare la flora;
- Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
- Non effettuare scavi archeologici non autorizzati dagli enti preposti;
- Non tagliare alberi;
- E’ possibile effettuare scampagnate, campeggi o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sovrastanti e soprattutto non montare campeggi nelle aree potenzialmente pericolose da visitare;
- Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.
Sottosezioni
- Tempio di Giove Olimpo
- Necropoli Tardoellenistica di Contrada Rinaura
- Insediamenti e Necropoli neolitico – siculo – greche di Cozzo Pantano
- Torre Landolina
- Vallone Cavadonna e Canale Mammaiabica
- Insediamento Rupestre Romano di Contrada Iancarossa – Magrantino
- Necropoli di Contrada Fusco – Regina
(Necropoli del Fusco – Tor di Conte) - Necropoli di Contrada Fusco – Canalicchio
(Galere di Fusco – vera Tomba di Archimede?)
- Masseria Bonanno
- Ex Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini
(tratto siracusano – Stazioni di Fusco e Giustiniani)
- Feudo Beneventano – Cifalino
- Cava Capo Corso – Anapo e Rovine Archeologiche
- Masseria Pezza – Muragliamele
- Vallone Cifalino e Masserie
- Cava Case Bianche – Anapo
- Area rurale Rigiliffi – Tivoli – Benali
- Feudo Impellizzeri – Benali
(Villa Impellizzeri) - Ponte Vecchio di Contrada Case Monterosso
- Cava Monasteri e rovine archeologiche
(Cava Tamburo – Monasteri – Grotta Monasteri – Rovine Neolitico – Siculo – Ellenistico – Bizantine – Feudo Bonanno) - Ex Feudo Monasteri di Sopra – Morreale – Bonanno
- Feudo Monasteri di Sotto – Bonanno – Catalano (Campo da Golf “Monasteri”)
- Feudo Cavadonna – Nava
- Case Diego – Cugno Trappetazzo e rovine archeologiche
- Cugno Punteruolo e rovine rupestri neolitiche
- Cava Spinitelli e rovine bizantine
- Area rupestre Grotte Chiusazza e Genovese
(Grotte Chiusazza – Genovese 1, 2 – Cugno Galera – Quartararo)