Cassaro, Territorio ibleo e Valle dell’Anapo di Cassaro

Il Territorio ibleo cassarese è uno dei più interessanti di tutta la provincia siracusana per la presenza di curiosità naturali e di varie rovine archeologiche. Esso offre grandiosi panorami sulla Valle dell’Anapo e sulle vallate circostanti formate da alte cave iblee ricoperte da folta macchia mediterranea (che arriva a formare veri e propri boschi) su cui sono poste particolarissime formazioni rocciose venutesi a formare grazie all’azione erosiva dei corsi d’acqua che solcano l’area attorno a Cassaro (il Fiume Anapo e i Torrenti Ferla, e Fosso Nocilla), ma anche numerose rovine sicule, greche, bizantine e arabe poste negli anfratti, nelle alture e, addirittura dentro terreni agricoli. La zona iblea di Cassaro è inoltre una delle aree più salubri della Sicilia intera anche se i segni dell’uomo sono ben visibili, anche se buona parte di quest’area ricade all’interno della Riserva Naturale della Valle dell’Anapo che, al suo interno, racchiude il poco distante sito archeologico di Pantalica. Oltre alla riserva della Valle dell’Anapo, Cassaro è nota anche per l’unico sentiero in Sicilia intitolato al religioso Piergiorgio Frassati (a cui sono intitolate numerose aree rurali e naturalistiche italiane) che costeggia zone naturalistiche ed archeologiche raggiungendo poi ad ovest la cittadina iblea di Buscemi.

 In tutto il territorio ibleo di Cassaro la vegetazione è caratterizzata come detto prima da una folta macchia mediterranea formata da arbusti (tra cui troviamo il Rovo, la “Spina di Cristo”, il Rosmarino, l’Oleandro e la Salvia) orchidee, graminacee e alberi (Olivi, Querce, Carrubi e Mandorli nonché Larici, Frassini, Bagolari ecc…) che diviene più fitta scendendo verso il corso del Fiume Anapo. La fauna è caratterizzata dalla presenza di molti mammiferi (tra cui il Gatto selvatico, la Volpe, la Donnola, la Faina e il Topo di campagna), rettili (lucertole e serpenti quali il Biacco, la Biscia acquatica e il Colubro leopardino; rare le Vipere, sterminate negli anni passati ma comunque presenti presso le zone fluviali), insetti (tra cui la Libellula) e infine volatili (Colombi, Gazze, Cardellini, Pettirossi, Fagiani, Falchi, Poiane e Gufi; nei mesi caldi è possibile ammirare anche qualche esemplare di Aquila).

Bisogna dire inoltre che vi sono alcune aree piuttosto difficoltose da andare a visitare, ma soprattutto bisogna rispettare alcune regole:

  • Avere un buono stato di salute (non avere handicap fisici, malattie osseeneurologiche e cardiovascolari);
  • Avere una buona perizia nel sapersi arrampicare su ogni tipo di parete rocciosa di tipo montano;
  • Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo (per quanto riguarda arrampicate ed esplorazioni su pareti montane);
  • Fare attenzione ai serpenti che siano velenosi o no;
  • Saper attraversare fiumi e torrenti di qualsiasi portata;
  • Visitare i territori iblei nel periodo primaverile o estivomai in autunnoin inverno (periodi piovosi) o dopo un temporale poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi con l’acqua (essendo roccia calcarea è soggette a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
  • Non esplorare mai grotte o ipogei sotterranei durante un temporale poiché vi è il rischio di rimanere soffocati nella grotta causa il riempimento di acqua delle pareti calcaree;
  • Non lasciare rifiuti organici ed inorganici;
  • Non accendere fuochi specialmente in estate poiché potrebbero sorgere focolai incendiari;
  • Si possono fare tranquille scampagnate a patto che i luoghi scelti siano sicuri (da evitare specialmente aree vicino a precipizi);
  • Non molestare la fauna locale;
  • Non danneggiare la flora;
  • Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
  • Non effettuare scavi archeologici non autorizzati dagli enti preposti;
  • Non tagliare alberi;
  • E’ possibile effettuare scampagnate, campeggi o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sovrastanti e soprattutto non montare campeggi nelle aree potenzialmente pericolose da visitare;
  • Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.

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