Giarratana
Territorio ibleo giarratanese
Cenni generali sul territorio ibleo di Giarratana
Il territorio ibleo a ridosso di Giarratana è interamente solcato dal tratto iniziale del Fiume Irminio, importante fiume della Provincia di Ragusa che si origina presso le pendici sudoccidentali del Monte Lauro, la vetta più alta dei Monti Iblei con i suoi 987 metri posto nell’area di confine tra la provincia ragusana (territorio appunto appartenente a Giarratana) e quella siracusana (territorio di Buccheri).
L’area iblea giarratanese è piuttosto vasta e comprende una serie di rilievi di cui vanno citati il colle di Terravecchia in cui un tempo era posta la medievale città di “Cerretanum” ormai ridotta ad un cumulo di rovine che forma un’interessante area archeologica, la Serra Casale (alto circa 910 metri e terza vetta più alta dei Monti Iblei dopo il Monte Contessa e il Monte Lauro) e il limitrofo Monte Difisi dominante la conca di Contrada Guffari in cui si origina un altro importante fiume dei Monti Iblei, l’Anapo (che scorre in territorio siracusano); da citare anche i limitrofi Monti “Cortese” e “Casale” (da non confondere con la già citata “Serra Casale”), quest’ultimo noto anche come “Monte Erbesso” e su cui sono collocate le rovine dell’antica città greca di Casmene.
Oltre a questi alti rilievi vi sono anche le aree rurali a ridosso del Fiume Irminio e dei vari corsi d’acqua (Torrenti Miele, Cuccovio, Tiracavalli, Fosso di Margi, Liequa ecc…) ancora popolate da contadini e pastori. Anche qui vi sono poste varie aree rurali ed archeologiche (in ordine sparso) di cui citiamo le aree di Piano Pozzi, Serra Muraglia, Casal Gerardo, Orto Marchese, Piano Manna, Margi e Rabbuina. Queste zone sono la principale risorsa agricola giarratanese in cui vi sono le coltivazioni di varie colture di cui la famosa “Cipolla di Giarratana”.
Le aree naturalistiche più importanti sono rappresentate dai boschi di Contrada Marchesa (posto a nordest di Giarratana a ridosso del Monte Lauro) e di Calaforno (collocato a sudovest della cittadina giarratanese tra i territori di Monterosso Almo e Ragusa) che è sede di un sito archeologico di epoca neolitica.
Va detto inoltre che il territorio ibleo giarratanese è attraversato dalla dimessa Ferrovia Siracusa – Ragusa Vizzini in quanto presso la Contrada Ulbisate (a nord di Giarratana) vi era la biforcazione per le città di Siracusa ad est, Ragusa a sud e la cittadina iblea di Vizzini a nord. Oggi di questa ferrovia rimangono sentieri sterrati o asfaltati che sono stati riutilizzati come strade di campagna.
La flora del territorio giarratanese, oltre a quella presente nelle aree agricole, è rappresentata da varie piante erbacee (timo, salvia, menta selvatica, borragine, senape dei campi, avena selvatica, gigli e orchidee selvatiche, asparagi, “Spina di Cristo” ecc…) e arboree (olmi, bagolari, pini marittimi o d’Aleppo, querce, platani orientali ecc…) oltre a varie distese di canneti lungo i corsi d’acqua.
La fauna è varia e presenta varie specie tra insetti (farfalle, gerridi ossia insetti che camminano a pelo d’acqua, api e bombi ecc…), rettili (lucertole di cui specie autoctone iblee oltre a serpenti quali biacco, colubro leopardino e biscia dal collare, poco presenti le vipere), anfibi (rane e rospi), varie specie ittiche nei corsi d’acqua (granchi di fiume, lumache di acqua dolce e trote lungo il Fiume Irminio) e infine mammiferi (volpi, faine, donnole, conigli selvatici, lepri, porcospini, istrici, gatti selvatici ecc…).
Per poter ammirare il territorio ibleo di Giarratana bisogna seguire le regole seguenti:
- Avere un buono stato di salute (non avere handicap fisici, malattie ossee, neurologiche e cardiovascolari);
- Avere una buona perizia nel sapersi arrampicare su ogni tipo di parete rocciosa di tipo montano;
- Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo (per quanto riguarda arrampicate ed esplorazioni su pareti montane);
- Fare attenzione ai serpenti che siano velenosi o no;
- Saper attraversare fiumi e torrenti di qualsiasi portata;
- Visitare i territori iblei nel periodo primaverile o estivo, mai in autunno, in inverno (periodi piovosi) o dopo un temporale poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi con l’acqua (essendo roccia calcarea è soggette a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
- Non esplorare mai grotte o ipogei sotterranei durante un temporale poiché vi è il rischio di rimanere soffocati nella grotta causa il riempimento di acqua delle pareti calcaree;
- Non lasciare rifiuti organici ed inorganici;
- Non accendere fuochi specialmente in estate poiché potrebbero sorgere focolai incendiari;
- Si possono fare tranquille scampagnate a patto che i luoghi scelti siano sicuri (da evitare specialmente aree vicino a precipizi);
- Non molestare la fauna locale;
- Non danneggiare la flora;
- Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
- Non effettuare scavi archeologici non autorizzati dagli enti preposti;
- Non tagliare alberi;
- E’ possibile effettuare scampagnate, campeggi o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sovrastanti e soprattutto non montare campeggi nelle aree potenzialmente pericolose da visitare;
- Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.
Sottosezioni
- Area iblea di Contrada Presti – Pianazzo
(Cozzo San Bartolomeo) - Corso del Torrente Tiracavalli
- Ex Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini
(Ex Stazione di Giarratana, Tratto Giarratana – Palazzolo Acreide – Buscemi e Giarratana – Bivio Giarratana; Ex Stazione Bivio Giarratana, Tratti Monterosso Almo – Vizzini e Chiaramonte Gulfi – Ragusa) - Area iblea delle Contrade Ulbisate – Donna Marina
(Ulbisate – Sorgente Donna Marina e Torrente Fosso di Margi) - Masseria Feudale Cocuzza
- Area iblea di Contrada Gazzena
(Poggio Fungitello) - Area iblea di Contrada Montagna
Case Marchesa – Poggio Cantarello – Sorgente Favara) - Sito Archeologico di “Terravecchia”
(Collina di Terravecchia e rovine dell’antica città di Giarratana – Area iblea di Contrada Garavellina, Cava del Torrente Miele, Confluenza col Fiume Irminio e Area iblea di Contrada Canalotto – Portella)
- Valle del Torrente Liequa
(Area iblea delle Contrade Gagliano – Liequa – Poggio del Lupo – Santo Spirito – Confluenza col Fiume Irminio) - Area iblea di Santa Margherita – Poggi – Mandrevecchie e Masserie feudali
- Area iblea e Necropoli di Piano Pozzi
- Monte Cortese
- Monte Casale – Erbesso e Sito Archeologico di Casmene
- Monte Difisi, Serra Casale e Area iblea di Guffari
(Sorgente occidentale del Fiume Anapo – Area boschiva) - Area Iblea e Bosco di Contrada Marchesa
(Area Attrezzata “Monte Lauro”) - Monte Lauro
- Area iblea di Contrada Volparo – Casal Gerardo – Doratra
(Torrente Casa Grande) - Sorgenti e Valle del Fiume Irminio
(Tratto a nord di Giarratana: Sorgenti Berlinga e Favara – Bosco Marchesa – Portella – Neviera Grande, Confluenza col Torrente Miele, Contrada Canalotto, Contrade Cascarano – Scenza e ex Ferrovia SR – RG – Vizzini, Confluenza col Torrente Liequa; Tratto a sud di Giarratana: Gagliano – Vignazza – Piano del Conte – Mulino Dronco, Confluenze con i Torrenti Cuccovio e San Giorgio, Diga e Lago di Santa Rosalia) - Area iblea e sito archeologico di Contrada Monterotondo
- Poggio Giallupo
- Cava del Torrente Cuccovio
(Sorgenti e Cava del Torrente Cuccovio, Cozzo Sant’Antonio e Sentiero Giarratana – Chiaramonte Gulfi, Area iblea e rovine di Contrada Matricella – Cozzo Ripa, Confluenza col Fiume Irminio) - Area archeologico – boschivo – naturalistica “Bosco di Calaforno”
(Fontana dell’Uccello, Area iblea di Case Cafici – Donna Scala, Necropoli e Ipogei di Donna Scala – Mastro Carmine, Area iblea e rovine di Contrada Piano Manna, Bosco di Calaforno – Ipogeo – Cava San Giorgio e Mulini)
- Piano del Conte e Abbeveratoio
- Area iblea di Contrada Orto Marchese
- Area iblea di Contrada Rabbuina, bosco e rovine archeologiche
- Area iblea di Contrada Margi e rovine archeologiche
(Piana di Contrada Margi, Villa Romana, Area iblea di Cozzo Ferraro – Serra Margi)