Il territorio ibleo situato attorno Ferla è uno dei più belli della zona montana della Provincia di Siracusa e non a caso parte di esso, appartenente alla Riserva di Pantalica e della Valle dell’Anapo (l’area attorno al Torrente Calcinara), nel 2005 è stato dichiarato “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco e che comprende anche il Bosco di Giarranauti, in cui vi sono i resti di un villaggio bizantino.
In queste contrade possiamo ammirare affascinanti meraviglie naturali, ma anche numerose tracce del passato vista la presenza di rovine neolitiche, sicule e greche come per esempio l’area di Castel di Lega, popolata sin dall’epoca protostorica fino al terremoto del 1693.
Il territorio ferlese è ricco di numerosi corsi d’acqua quali il Torrente Ferla che, dopo aver raccolto le acque dei Torrenti Arancio e Tre Canali si immette nell’Anapo nei pressi di Cassaro dopo aver lambito buona parte delle rovine medievali dell’antica città ferlese, i torrenti Sperone e Calcinara che scorrono sotto il sito archeologico di Pantalica, e il Torrente Sapillone, che si dirige verso nord immettendosi in territorio carlentinese presso la Valle del Fiume San Leonardo attraversando anch’esso importanti siti archeologici come quello del Monte Santa Venera (a sud di Pedagaggi).
Il più importante sito funerario di Ferla è la necropoli paleocristiana di San Martino, composta da catacombe rupestri collocate all’interno del feudo di Braida, appartenente un tempo alla famiglia Tarallo – Borgia.
Presso le contrade iblee ferlesi possiamo ammirare una lussureggiante flora in cui vi fanno parte alberi secolari (Frassini, Querce, Platani, Olivi, Mandorli e Carrubi) arbusti (Rovi e Oleandri) e anche Orchidee selvatiche; da non sottovalutare le aree di ripopolamento boschivo del Demanio Forestale collocate tra i territori di Buccheri, Carlentini e Sortino. Qui possiamo e osservare una vasta fauna di cui vi fanno parte mammiferi (Volpi, Donnole, Faine e Gatti selvatici), volatili (Passeriformi vari come il Pettirosso e il Cardellino; Rapaci come il Falco, la Poiana e la Civetta e altre specie varie come quelle di cui fanno parte il Merlo, la Gazza, le Tortore, le Quaglie, i Fagiani e i Colombacci), rettili (serpenti innocui come il Colubro Leopardino, la Biscia d’acqua e il Biacco, ma bisogna aver cautela poiché vi possono essere anche Vipere; e altri rettili come il Ramarro), animali acquatici come Trote, Tinche e Granchi d’acqua dolce (che popolano i corsi d’acqua) e insetti (Libellule, Grilli, Cicale e Api).
Per visitare il territorio montano attorno a Ferla dobbiamo seguire le seguenti regole:
- Avere un buono stato di salute (non avere handicap fisici, malattie ossee, neurologiche e cardiovascolari);
- Avere una buona perizia nel sapersi arrampicare su ogni tipo di parete rocciosa di tipo montano;
- Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo (per quanto riguarda arrampicate ed esplorazioni su pareti montane);
- Fare attenzione ai serpenti che siano velenosi o no;
- Saper attraversare fiumi e torrenti di qualsiasi portata;
- Visitare i territori iblei nel periodo primaverile o estivo, mai in autunno, in inverno (periodi piovosi) o dopo un temporale poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi con l’acqua (essendo roccia calcarea è soggette a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
- Non esplorare mai grotte o ipogei sotterranei durante un temporale poiché vi è il rischio di rimanere soffocati nella grotta causa il riempimento di acqua delle pareti calcaree;
- Non lasciare rifiuti organici ed inorganici;
- Non accendere fuochi specialmente in estate poiché potrebbero sorgere focolai incendiari;
- Si possono fare tranquille scampagnate a patto che i luoghi scelti siano sicuri (da evitare specialmente aree vicino a precipizi);
- Non molestare la fauna locale;
- Non danneggiare la flora;
- Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
- Non effettuare scavi archeologici non autorizzati dagli enti preposti;
- Non tagliare alberi;
- E’ possibile effettuare scampagnate, campeggi o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sovrastanti e soprattutto non montare campeggi nelle aree potenzialmente pericolose da visitare;
- Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.
Sottosezioni
- Ruderi Medievali di Ferla – zona occidentale
- Vallone Arancio – Castelverde e Necropoli Sicule
- Cimitero Monumentale di Ferla
- Bosco di Piano Croce ed Edicola Votiva
- Rovine di Contrada Montagna
- Rovine di Contrada Coste della Casa e Fonte della Chiudenda
- Cava del Torrente Ferla e Rovine Archeologiche
- Rovine Archeologiche di Contrada Montitto
- Ruderi Medievali di Ferla – zona orientale
- Rovine del Castel di Lega
- Vallone e Torrente Tre Canali e Ipogei Rupestri
- Abbeveratoio di Contrada Tre Canali
- Feudo Braida e Resti del Monastero Benedettino
(Villa Raudino – Feudo Braida Tarallo – Ex Convento Benedettino di Contrada Braida)
- Zona Archeologica di San Martino – San Sisto – San Leonardo
(Necropoli Siculo – Bizantine di San Martino – Fosso San Martino – San Sisto – Cava San Leonardo)
- Contrada Campanio e Rovine Ellenistico – Romane
- Cava Sapillone e Ipogei Rupestri
- Versante Ferlese del Monte Santa Venera
- Valle dell Anapo di Ferla – Filiporto – Calcinara
(Zona ferlese della Riserva di Pantalica) - Sella di Filiporto – Costa di Fico
- Cava e Torrente Sperone
- Zona Occidentale di Pantalica – Anaktoron – San Micidario – Cavetta
- Cava Grande del Torrente Calcinara
- Bosco e Rovine Bizantine di Contrada Case Giarranauti
- Contrada San Giovanni, Rovine e Sorgente del Torrente Calcinara
- Rovine di Contrada Calanca
- Piano Sant’Antonio
- Ruderi di Contrada Case San Bastiano
- Cava San Ranieri di Ferla e Rovine Medievali
- Rilievi Calcareo – Vulcanici di Contrada Bruiseri
- Area Boschiva Foresta Calcinara
(Bosco di Ferla)