Buscemi, Territorio ibleo e Valle dell’Anapo buscemese

Buscemi

Territorio ibleo e Valle dell’Anapo buscemese


Il tratto della Valle dell’Anapo posto all’interno del territorio ibleo di Buscemi.

Il territorio ibleo buscemese è posto presso l’area nord occidentale dei Monti Iblei facenti parte della Provincia di Siracusa, occupando un vasto altopiano intervallato da rilievi di origine vulcanica (area di Guffari) di cui va citata la “Serra Casale” (posta tra le Province di Siracusa e Ragusa) che con i suoi 910 metri d’altezza è la terza vetta dei Monti Iblei, e ovviamente da cave iblee che digradano verso est in cui è collocato il bacino della Valle dell’Anapo (molte di esse sono solcate da piccoli corsi d’acqua alimentati da fonti sotterranee). È uno dei più ricchi dal punto di vista archeologico poiché si presenta molto interessante per la presenza di numerose rovine neolitico – sicule sparse sui rilievi principali (siti sulle Cave San Giorgio, Fosso Nocilla e sulla Valle dell’Anapo a sud di Buscemi presso la zona di Bosco Rotondo), greche tra cui spiccano i ruderi dell’antica e misteriosa città di Casmene posta sul Monte Casale – Erbesso e del tempio rupestre della Costa dell’Oro, paleocristiano – bizantine con la presenza di numerosi oratori rupestri posti nei rilievi che sorgono attorno a Buscemi (Chiesa Rupestre di San Pietro, Poggio Corvo, Collo di Monaco), nonché di antichi Eremi come quello in cui venne ritrovata l’immagine della “Madonna del Bosco” (Santa Patrona di Buscemi) e quello limitrofo di Fra’ Giuseppe (eremita che ha vissuto gran parte della sua vita tra i monti attorno a Buscemi) e medievali come numerose rovine di abitazioni, feudi, mulini, masserie nonché dell’antico castello feudale di Buscemi, posto ad ovest del sito cittadino attuale (che in gran parte sorge sull’antico sito medievale in cui venne creata la primitiva cittadina di Buscemi). A sud di Buscemi vi scorre inoltre il Fiume Anapo, che sgorga tra i territori buscemesi e buccheresi presso l’area nota come Guffari, per poi lambire tutta la zona iblea a sud di Buscemi, facendo da confine naturale col territorio di Palazzolo Acreide. Parte dell’alto corso del fiume fa parte della Riserva della Valle dell’Anapo, lambita dall’ex ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini, che serviva anche Buscemi tramite una stazione ferroviaria ora situata in territorio di Palazzolo presso la Contrada Poi.

Presso l’ampio territorio ibleo di Buscemi, specialmente quello a nord della cittadina iblea, possiamo ammirare delle costruzioni rustiche note come “Neviere degli Iblei”. Esse sono capanne in pietra lavica (i cui blocchi provengono dall’area del Monte Lauro) la cui conformazione è simile a quella ai “Trulli di campagna” pugliesi di forma tronco – conica, ma possono essere anche di forma semicircolare. In entrambi i casi questi edifici, delimitati da una recinzione in pietra a secco chiamata “Zaccanu”, servivano un tempo per immagazzinare la neve che cadeva nei mesi invernali in queste zone montane lontane dal mare. Sono costruzioni uniche in tutto il mondo e tuttora sono poche quelle rimaste in piedi, ma andando nell’interno delle zone di Contrada Guffari, Contessa e Martorana – Monte Pavone, oppure nell’area limitrofa al Castello Requisenz a Buscemi è possibile incontrarne qualcuna in buono stato. Le “Neviere” erano anche di tipo “rupestre” (ve ne sono alcune presso la Contrada Guffari anche se la principale è posta sul Monte Vignitti) formate da varie aperture nella roccia vulcanica, la cui conformazione mineraria fa in modo che raffredda l’aria all’interno di essa (anche in estate) e del medesimo materiale, noto come “Girbinu”, sono formati i blocchi delle “Neviere” poste nelle campagne. Comunque sia esse erano il “frigorifero” di una volta poiché qui venivano conservati cibi come carne, pesce e verdure, ovviamente facilmente deteriorabili con le alte temperature estive siciliane.

 Da ammirare anche la lussureggiante flora mediterranea composta da numerose specie erbacee (dove segnaliamo la presenza delle Orchidee degli Iblei, dei Gigli di Montagna, dell’Avena selvatica, dell’Ortica Iblea priva di peli urticanti, della Rosa Canina, della Coda di Volpe e di numerose piante odorose come Timo, Salvia, Menta selvatica, Cappero e Origano), arbustive (Oleandri, “Spina di Cristo” e Rovi) e arboree (Pini d’Aleppo e marittimi, Querce, Larici, Frassini e Salici). Anche la fauna è ricca di numerose specie di mammiferi (in particolare Volpi, Lepri, Porcospini, Istrici, Faine, Pernici, Donnole e Gatti selvatici), volatili (tra cui vi sono Passeriformi come il Pettirosso, il Cardellino e il Verdone; Rapaci quali il Gufo Reale, l’Allocco, la Civetta, la Poiana e numerose specie di Falchi), rettili (tra cui Lucertole varie e Serpenti innocui quali la Biscia d’Acqua, il Colubro Leopardino e il Biacco; tempo fa vi erano anche numerose Vipere ormai sterminate), insetti (tra cui numerose Farfalle, Grilli, Scarabei, Api e Bombi), presso l’Anapo è possibile anche ammirare pesci (Trote, Tinche, Anguille) e anfibi (Rane e Rospi).

Per poter visitare il territorio ibleo buscemese bisogna seguire le seguenti regole;

  • Avere un buono stato di salute (non avere handicap fisici, malattie osseeneurologiche e cardiovascolari);
  • Avere una buona perizia nel sapersi arrampicare su ogni tipo di parete rocciosa di tipo montano;
  • Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo (per quanto riguarda arrampicate ed esplorazioni su pareti montane);
  • Fare attenzione ai serpenti che siano velenosi o no;
  • Saper attraversare fiumi e torrenti di qualsiasi portata;
  • Visitare i territori iblei nel periodo primaverile o estivomai in autunnoin inverno (periodi piovosi) o dopo un temporale poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi con l’acqua (essendo roccia calcarea è soggette a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
  • Non esplorare mai grotte o ipogei sotterranei durante un temporale poiché vi è il rischio di rimanere soffocati nella grotta causa il riempimento di acqua delle pareti calcaree;
  • Non lasciare rifiuti organici ed inorganici;
  • Non accendere fuochi specialmente in estate poiché potrebbero sorgere focolai incendiari;
  • Si possono fare tranquille scampagnate a patto che i luoghi scelti siano sicuri (da evitare specialmente aree vicino a precipizi);
  • Non molestare la fauna locale;
  • Non danneggiare la flora;
  • Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
  • Non effettuare scavi archeologici non autorizzati dagli enti preposti;
  • Non tagliare alberi;
  • E’ possibile effettuare scampagnate, campeggi o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sovrastanti e soprattutto non montare campeggi nelle aree potenzialmente pericolose da visitare;
  • Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.

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