Buccheri, Territorio ibleo buccherese


Foto panoramica di un’area iblea posta in territorio buccherese.

Il territorio ibleo che circonda Buccheri è il più alto dell’intera zona iblea che comprende le tre principali Province della Sicilia sud orientale (Catania, Ragusa e appunto Siracusa). Per certi versi esso si presenta nettamente diverso dalle altre zone iblee presenti nel territorio aretuseo proprio per la sua posizione più elevata che lo rende simile alle zone montane della Sicilia centrale per la folta presenza di boschi e di ampie praterie che in inverno si colmano di neve (a seconda della rigidità del clima).

La zona iblea buccherese è dominata dal rilievo noto come “Monte Lauro” che è il più alto della Sicilia sudorientale considerata come la vetta del Val di Noto. Esso era un antico vulcano così come lo era il Monte Tereo dove tuttora sorge Buccheri. Da questi rilievi nascono due importanti fiumi della provincia siracusana, il Fiume Anapo a sud di Buccheri e il Fiume San Leonardo a nord. Altri rilievi importanti sono il Monte Contessa (posto al confine col territorio di Buscemi) e i Monti Mazzarino e Tallarita (posti a nord tra i territori di Francofonte e Pedagaggi). Nell’area nota come “Casal Gerardo” passava inoltre un ramo della Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini e, in territorio vizzinese sorgono tuttora le rovine della stazione ferroviaria di Buccheri.


Il Monte Tereo su cui è posta Buccheri.


Il Monte Lauro.

 Le zone circostanti a Buccheri inoltre sono colme di rovine archeologiche di cui le più importanti sorgono a nord della città e sono la Grotta di San Nicola, le rovine rupestri presso la Valle del San Leonardo e in particolare le zone attorno alla “Gola della Stretta” (stretta cava in cui passa il tratto iniziale del fiume), la Costa Bausa, il Monte Mazzarino, l’area di Sant’Andrea in cui sorge l’omonima Chiesa medievale, senza contare le numerose rovine di tipo rurale (caseggiati, terrazzamenti ecc…) poste nelle alture circostanti e nelle cave che formano l’alto bacino del San Leonardo.


Le Gole della Stretta.


La Chiesa di Sant’Andrea.

La zona iblea buccherese però è nota per i suoi boschi (alcuni di essi ricavati all’interno di aree demaniali) che la rendono come l’area a maggiore densità boschiva dei Monti Iblei. I boschi principali sono il “Bosco Contessa” a sud di Buccheri confinante con i territori di Buscemi e Giarratana, il Bosco di Santa Maria che sorge ad ovest di Buccheri (di cui fanno parte anche boschi minori posti ai margini della cittadina buccherese), il Bosco Pisano posto a nord ovest di Buccheri e il Bosco Frassino posto a nord est. Un’altro bosco interessante (anche perché al suo interno vi sono delle rovine archeologiche di epoca neolitico – sicula) però posto tra i territori di Ferla, Francofonte, Carlentini e appunto Buscemi è il Bosco Ragameli, che sorge nell’estremità orientale del territorio buccherese.


Il Bosco di Santa Maria di Buccheri.


La Cava Sughereta col suo omonimo bosco.

Nell’entroterra buccherese possiamo inoltre ammirare le cosiddette “Neviere”, costruzioni in pietra in cui veniva immagazzinata la neve che in inverno cadeva sui rilievi circostanti alla cittadina buccherese. La Neviera principale è posta sul Monte Contessa ed è nota come “Neviera Grande”, mentre tutte le altre sono sparse per la campagna limitrofa a Buccheri.


Una caratteristica Neviera posta nei pressi di Buccheri.

C’è da dire che la flora si presenta mista poiché oltre alle classiche piante mediterranee troviamo anche rustiche specie montane resistenti sia al clima torrido estivo, sia a quello estremamente rigido del periodo invernale. Le piante erbacee e arbustive sono rappresentate perlopiù da: Rovi, Mirti, Ortica Iblea (priva di peli urticanti), Gigli selvatici, Graminacee selvatiche (Coda di Volpe, Avena selvatica ecc…), Oleandri, Acanti e piante aromatiche come Asparago, Origano, Salvia, Rosmarino, Cappero, Menta selvatica, “Nepita” (una specie di pianta aromatica simile alla menta), gli Asfodeli (meglio noti con il nome di “Maialuffi”); ma anche le rarissime Orchidee degli Iblei e i caratteristici Fichi d’India; per quanto riguarda le piante arboree, troviamo Carrubi, Olivi, Mandorli, Lecci, Frassini, Conifere (varie specie di Pini, Abeti e Cipressi), Noci, Querce, Roveri e Roverelle, Gelsi, Olmi ecc… Da citare la presenza della rara pianta nota come “Zelkova Sicula” all’interno dell’area boschiva demaniale nota come “Bosco Pisano”.

Per quanto riguarda la fauna, le specie che possiamo trovare sono le seguenti: Volpi, Gatti selvatici, Istrici e Ricci, Conigli selvatici e Lepri, Martore, Donnole, Faine e Topi di Campagna per quanto riguarda i Mammiferi; Lucertole (tra cui il Ramarro), Serpenti (tra cui le seguenti razze: Biscia acquatica, Colubro Leopardino e Biacco, tutte innocue, mentre la pericolosa Vipera, seppur presente, è ormai in via di estinzione a causa del completo sterminio perpetrato contro questa specie a causa della sua pericolosità) per quanto riguarda i Rettili; Rane, Rospi, Trote (tra cui la rara “Trota Macrostigma”), Tinche, Anguille, Lumache e Granchi di fiume per quanto riguarda le specie acquatiche (Anfibi, Pesci, Crostacei e Molluschi) che popolano le acque del San Leonardo; Api, Bombi (una specie di Ape avente il corpo ricoperto da una soffice peluria gialla e nera), Grilli, Cicale e Cavallette, Scarabei, Gerridi (una specie di insetto simile ad una cavalletta, che possiede la possibilità di camminare sulla superficie acquatica grazie alle sue lunghe zampe), Libellule e Farfalle di ogni tipo per quanto riguarda gli Insetti; Passeriformi (Pettirossi, Cardellini, Verdoni, Martin Pescatori ecc…), Rapaci diurni e notturni (Falchi, Poiane, Gufi, Allocchi e Civette), Merli, Gazze, Cornacchie, Tortore, Colombi, Fagiani e Quaglie per quanto riguarda i Volatili. 

Per visitare il territorio ibleo buccherese (di cui fanno parte anche il Monte Lauro e le sorgenti dell’Anapo) dobbiamo però rispettare le seguenti regole per lasciare incontaminato l’ambiente circostante:

  • Avere un buono stato di salute (non avere handicap fisici, malattie osseeneurologiche e cardiovascolari);
  • Avere una buona perizia nel sapersi arrampicare su ogni tipo di parete rocciosa di tipo montano;
  • Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo (per quanto riguarda arrampicate ed esplorazioni su pareti montane);
  • Fare attenzione ai serpenti che siano velenosi o no;
  • Saper attraversare fiumi e torrenti di qualsiasi portata;
  • Visitare i territori iblei nel periodo primaverile o estivomai in autunnoin inverno (periodi piovosi) o dopo un temporale poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi con l’acqua (essendo roccia calcarea è soggette a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
  • Non esplorare mai grotte o ipogei sotterranei durante un temporale poiché vi è il rischio di rimanere soffocati nella grotta causa il riempimento di acqua delle pareti calcaree;
  • Non lasciare rifiuti organici ed inorganici;
  • Non accendere fuochi specialmente in estate poiché potrebbero sorgere focolai incendiari;
  • Si possono fare tranquille scampagnate a patto che i luoghi scelti siano sicuri (da evitare specialmente aree vicino a precipizi);
  • Non molestare la fauna locale;
  • Non danneggiare la flora;
  • Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
  • Non effettuare scavi archeologici non autorizzati dagli enti preposti;
  • Non tagliare alberi;
  • E’ possibile effettuare scampagnate, campeggi o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sovrastanti e soprattutto non montare campeggi nelle aree potenzialmente pericolose da visitare;
  • Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.

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