Chiaramonte Gulfi

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Chiaramonte Gulfi
(Villaggio Gulfi – Donnagona – Piano dell’Acqua – Roccazzo – Sperlinga)

Mappa di Chiaramonte Gulfi e del suo territorio


Mappa di Chiaramonte Gulfi (per ingrandire la mappa clicca qui).

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Cenni principali su Chiaramonte Gulfi

Chiaramonte Gulfi (o semplicemente Chiaramonte) è una cittadina montana della Provincia di Ragusa, che ricopre il ruolo di principale centro urbano dell’area nordoccidentale dei Monti Iblei del ragusano (nella quale si trovano anche le cittadine di Giarratana e Monterosso Almo).

Essa è situata a circa 28 dal capoluogo ragusano posta su di un’altura nota come “Colle Baglio” che domina un vasto bacino idrografico formato da un altopiano, delimitato dai due principali corsi d’acqua dell’area occidentale della Provincia di Ragusa, i Fiumi Dirillo e Ippari (quest’ultimo che si origina proprio in territorio chiaramontano), comprendendo di conseguenza i vari torrenti che confluiscono presso di essi.

Questi corsi d’acqua solcano quello che viene considerato un vero e proprio “corridoio” che collega la Provincia di Ragusa col resto della Sicilia, nel quale sono state costruite varie importanti strade di comunicazione, di cui va citata la SS 514 Ragusa – Catania detta proprio “di Chiaramonte”, a cui dovrebbe affiancarsi la futura Superstrada “Ragusa – Catania” (provvista di uno svincolo per collegarsi alla cittadina chiaramontana).

Chiaramonte Gulfi è il secondo comune più alto della Provincia di Ragusa con i suoi 668 metri di altezza sul livello del mare (il primo è rappresentato dalla vicina Monterosso Almo).

Non a caso questa cittadina è nota anche come “Balcone di Sicilia”, proprio perché è posta in un’ottima area panoramica da cui si può godere di un’ottima visuale dell’area sudoccidentale della Provincia di Ragusa ubicata presso la Piana di Vittoria bagnata dal Fiume Ippari.

Da qui si possono anche ammirare le zone nordoccidentali dei Monti Iblei solcate dal Fiume Dirillo poste nell’area della vicina Provincia di Catania nota come “Calatino”, il cui centro più importante è Caltagirone.

Non indifferente la visuale sull’area iblea chiaramontana in cui spicca uno dei rilievi più alti dei Monti Iblei, il Monte Arcibessi (alto 906 metri sul livello del mare), il cui versante è interamente ricoperto dalla folta “Pineta di Chiaramonte” che va a formare l’area boschiva più importante della Provincia di Ragusa.

Chiaramonte Gulfi è raggiungibile dalla sopracitata SS 514 “Ragusa – Catania” tramite lo “Svincolo di Coffa” (dal nome della contrada facente parte del territorio comunale chiaramontano in cui è ubicato) da cui si può raggiungere la cittadina iblea.

La S.P. 7 “Comiso – Chiaramonte” permette il collegamento con la vicina città comisana e quindi anche all’importante Aeroporto “Pio La Torre” (di cui una piccola parte ricade in territorio chiaramontano), mentre più a sud la medesima strada si collega a Vittoria e di conseguenza anche alla limitrofa area di Gela (CL) tramite la SS 115.

Chiaramonte Gulfi è ben collegata anche alle aree di Modica e del siracusano sempre tramite la sopracitata SS 514 (collegata al tratto della SS 115 “Ragusa – Modica”), mentre tramite la S.P. 10 “Ragusa – Chiaramonte” la cittadina è collegata al capoluogo Ragusa.

Un tempo Chiaramonte Gulfi era collegata alla rete ferroviaria “Siracusa – Ragusa – Vizzini” chiusa nel 1956.

L’area urbana di Chiaramonte Gulfi è divisa in due zone ben distinte:

  • la zona “pianeggiante” nota come “Villaggio Gulfi” (posta a poca distanza dalla SS 514 “Ragusa – Catania”) collocata nel luogo in cui vi erano poste un tempo prima la città greca di “Akrillai” e successivamente quella medievale di “Gulfi” distrutta nel 1299 durante le “Guerre del Vespro” (vedi più sotto);
  • la zona “montana” in cui è posta l’odierna città di “Chiaramonte Gulfi”, costruita nel 1343 sulla sommità del Colle Baglio ad opera di Manfredi I Chiaramonte Conte di Modica per ridare ai sopravvissuti del sopracitato massacro un luogo in cui vivere.

E proprio dal cognome dei primi Conti di Modica deriva l’attuale nome della città.

In dialetto siciliano, la città di Chiaramonte Gulfi è nota come “Ciaramunti”.

Paradossalmente l’area del Villaggio Gulfi (solcata dalla S.P. 7 per Comiso che si mette in collegamento con la SS 514) è la più moderna della città chiaramontana per la presenza di moderne palazzine e capannoni industriali, mentre la costruzione più antica è rappresentata dal settecentesco Santuario della Beata Vergine di Gulfi (detto anche di “Santa Maria La Vetere”).

Proseguendo per la S.P. 7 andiamo poi in direzione della cittadina iblea di Chiaramonte Gulfi oltrepassando una serie di tornanti.

Da qui si entra all’interno del perimetro cittadino posto sull’area collinare del Baglio, caratterizzata da un reticolo di strade formate da un asse viario principale formato dai Corsi John Fitzgerald Kennedy, Europa e Umberto I, che conducono all’interno del centro storico cittadino.

Il centro storico di Chiaramonte Gulfi è uno dei meno estesi della Sicilia meridionale, ma è allo stesso tempo considerato come uno dei più interessanti della medesima area geografica (occupata dalla Provincia di Ragusa).

Esso è formato da pittoreschi vicoletti noti localmente come “Carrugghi”, scalinate, portici e sottopassaggi di epoca medievale noti come “Catoi”, delimitati da un “asse viario” composto dal Corso Umberto I (che è l’arteria viaria principale del centro storico chiaramontano) e dalle Vie Roma, Costanzo Ciano, Angelo Maiorana, Tommaso Chiavola, Vittorio Emanuele e Gulfi che delimitano i vari quartieri o “Borghi” in cui esso è suddiviso.

Nel cuore del centro storico è posta la Piazza Duomo in cui è collocata la Chiesa Madre di Santa Maria La Nova, anche se il punto principale della città era collocato presso la poco distante Piazza di San Giovanni in cui era posto un tempo il Castello fatto erigere dai Conti di Modica nel 1300 e crollato in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693. 

La città è colma di ottimi punti panoramici su tutti quello posto all’interno della Villa Comunale, dando modo a questa piccola ma bella cittadina di essere denominata appunto “Balcone di Sicilia”.

Chiaramonte Gulfi è anche nota per la bellezza delle sue chiese di cui, oltre alla Chiesa Madre di Santa Maria La Nova e al Santuario della Beata Vergine di Gulfi, vanno citate le Chiese di San Giovanni Battista, San Vito Martire, San Giuseppe, Santa Teresa d’Avila, San Francesco, Santissimo Salvatore, Sacra Famiglia, San Filippo di Agira e di Santa Maria di Gesù.

Tra gli edifici nobiliari vanno citati i Palazzi Ventura, Cultrera, Nicastro, Rizza, Melfi e soprattutto il Palazzo Montesano, sede di ben cinque musei (Casa Museo Liberty, Museo Ornitologico, Museo dell’Olio, Museo degli Strumenti Etnico – Musicali e Pinacoteca “Giovanni De Vita”) che si aggiungono ad altri tre siti museali (Museo dei Cimeli Storico – Militari e Museo di Arte Sacra posti all’interno dell’ex Convento di Santa Caterina e il Museo del Ricamo e dello Sfilato siciliano).

Tutti questi musei formano un ampio “spazio museale” ubicato all’interno del centro storico di Chiaramonte Gulfi.

Vanno citate anche le numerose feste e manifestazioni di vario tipo (sagre enogastronomiche, rassegne culturali, escursioni nelle limitrofe aree iblee e passeggiate all’interno del centro storico chiaramontano) che attirano a Chiaramonte Gulfi un buon numero di turisti.

Le festività principali sono il Carnevale Chiaramontano e le solennità consacrate alla “Madonna di Gulfi” e a “San Vito” che ricoprono il ruolo di “Santi Patroni” cittadini, a cui si aggiunge la festa consacrata a “San Giovanni Battista”.

Attorno a Chiaramonte Gulfi è posta una vasta area iblea di cui va citata la “Pineta di Chiaramonte” che ricopre il Monte Arcibessi.

Questo monte,che con i suoi 906 metri di altezza rappresenta il secondo rilievo più alto della Provincia di Ragusa dopo il Monte Lauro (posto tra i territori di Giarratana nel ragusano, di Buccheri nel siracusano e di Vizzini nel catanese – calatino).

Vi sono inoltre anche varie aree rurali colme di eleganti tenute feudali appartenenti un tempo alla nobiltà locale.

L’area iblea chiaramontana è inoltre solcata da vari corsi d’acqua di cui i più importanti sono i Torrenti Para, Arancio, Sperlinga e Ganzeria.

A sud invece troviamo il tratto iniziale della valle in cui scorre il Fiume Ippari in cui sono collocati vari mulini.

Inoltre in questa zona sono poste le Chiese di Santa Maria delle Grazie e di Santa Lucia.

A Chiaramonte Gulfi, oltre al Villaggio Gulfi, appartengono anche le frazioni di “Donnagona” e “Piano dell’Acqua” poste nell’area settentrionale del territorio comunale chiaramontano.

Oltre ad esse va citato il centro abitato di “Roccazzo” che è la principale frazione amministrativa di Chiaramonte Gulfi posta nell’area occidentale del suo territorio comunale, situata presso l’estrema propaggine settentrionale della “Piana di Vittoria”.

Nel territorio di Roccazzo è posto il sito archeologico di Scornavacche facente parte di un centro abitato di origine greca riconducibile alla presenza della città di Akrillai, posto in prossimità della valle solcata dal Fiume Dirillo.

A poca distanza vi è la frazione nota come “Sperlinga” ubicata nell’area nordoccidentale del territorio comunale chiaramontano (a poca distanza da Roccazzo) presso la quale è posta la “Villa Fegotto”, elegante tenuta feudale utilizzata come set cinematografico per varie produzioni televisive tra cui quella del telefilm “Il Commissario Montalbano”.

Presso le sopracitate frazioni comunali chiaramontane vi sono varie tenute feudali e interessanti aree rurali ed archeologiche.

Un tempo anche la frazione comisana di Pedalino faceva parte del territorio comunale chiaramontano.

La principale risorsa economica di Chiaramonte Gulfi e di conseguenza della sua principale frazione Roccazzo, è basata sulla produzione di olio extravergine di oliva.

Esso è considerato uno dei migliori prodotti in Sicilia tanto che Chiaramonte Gulfi viene chiamata “La Città dell’Olio” facendo parte dell’omonima associazione nazionale (www.cittadellolio.it) e all’Unione dei Comuni “Ibleide” assieme alle cittadine di Monterosso Almo e Giarratana (sito web www.unioneibleide.it). 

Dal punto di economico è fiorente anche la produzione di vino (tra cui anche il “Cerasuolo di Vittoria”), formaggi e ottimi salumi e insaccati (anch’essi tra i migliori prodotti in Sicilia) a base di carne di maiale proveniente da animali allevati all’interno del vasto territorio ibleo chiaramontano.

La città di Chiaramonte Gulfi è gemellata con quella francese di Clermont su l’Oise, dato che in quest’ultima è indicata come il luogo di nascita di Manfredi I Chiaramonte (fondatore dell’attuale città chiaramontana).

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Statistiche generali

  • Nome in siciliano: “Ciaramunti”;
  • Abitanti: chiaramontani;
  • Popolazione abitante: 8201 abitanti;
  • Comuni confinanti: Ragusa, Acate, ComisoGiarratanaMonterosso Almo, Vittoria (RG), Licodia Eubea, Mazzarrone (CT);
  • Fiumi e torrenti limitrofi: Fiume Dirillo, Fiume Ippari, Torrente AranciTorrente CanicaraoTorrente Cava dei Diavoli, Torrente Cava del Fico, Torrente Cava Piana, Torrente Cava Porcara, Torrente Coffa – Fontana Volpe, Torrente Ferriero, Torrente Ganzeria, Torrente Mazzarronello, Torrente Morana, Torrente Para, Torrente Paratore, Torrente Rossura, Torrente Santa Lucia, Torrente Sperlinga, Torrente Sugarello – Donnagona, Torrente Vallone Oscura;
  • Monti e rilievi limitrofi: Colle Baglio, Monte Arcibessi, Monte San Marco, Monte Scannalupi, Cozzo Carbonaro, Rocca Palomba, Serra Berretta, Serra Burgio, Serra Ricotta;
  • Clima: freddo e secco in inverno con eventuali nevicatecaldo in estate con venti di ponente o scirocco mitigati dalla posizione montanamite e umido con eventuali piogge e nebbia in autunno e primavera;
  • Santo Patrono: Santa Maria di Gulfi e San Vito Martire (Chiaramonte Gulfi), Santa Maria Immacolata (Roccazzo);
  • Altri Santi venerati: San Sebastiano, San Giuseppe, Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Battista, San Filippo di Agira, Santissimo Salvatore, Santa Lucia, Sacra Famiglia (Donnagona – Piano dell’Acqua), Santa Rita (Sperlinga);
  • Economia chiaramontana: agricoltura, allevamento, produzione di olio extravergine di oliva, produzione di salumi e insaccati di suino, lavorazione del legnameturismo, settore commercialeeconomia commerciale a conduzione familiare, commercio agroalimentare, settore ricettivo;
  • Prodotti tipici e specialità gastronomiche: Olio Extravergine di Oliva di Chiaramonte, salumi e insaccati, funghi e tartufi, formaggi e latticini, cereali, legumi, prodotti ortofrutticoli di vario tipo, pane e focacce caserecce, conserve, dolciumi tipici, vino;

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Come raggiungere Chiaramonte Gulfi

Via Auto

  • Per chi proviene dall’Italia peninsulare e da Messina, Catania e rispettive province: immettersi sull’Autostrada A 18 Messina – Catania, dopodiché percorrere la Tangenziale di Catania e immettersi sull’Autostrada Catania – Siracusa – Gela (in esercizio fino a Rosolini) e uscire allo svincolo “Lentini – Carlentini” (con indicazione anche per Ragusa), per poi immettersi sulle SS 194 Lentini – Vizzini e SS 514 Vizzini – Ragusa per poi uscire allo svincolo “Chiaramonte – Comiso” e da qui percorrere la S.P. 7 Comiso – Chiaramonte in direzione della città chiaramontana;
  • Per chi proviene da Palermo, Caltanissetta, Enna e Trapani e rispettive province: immettersi sull’Autostrada A 19 Palermo – Catania ed uscire allo svincolo “A 18 Tangenziale di Catania – Ragusa – Siracusa” ed immettersi prima nella tangenziale, dopodiché sull’Autostrada Catania – Siracusa e uscire allo svincolo “Lentini – Carlentini” e seguire le indicazioni sopracitate;
  • Per chi proviene da Gela e Agrigento: immettersi sulla SS 115 fino a Comiso e entrare da qui imboccare la S.P. 7 Comiso – Chiaramonte Gulfi in direzione della città chiaramotnana;
  • Per chi proviene da Siracusa: immettersi sull’Autostrada A 18 Siracusa – Gela in direzione sud (Gela) uscendo allo svincolo di Rosolini, percorrendo la SS 115 oltrepassando Ispica e Modica per poi immettersi sulla SS 514 Ragusa – Catania arrivando allo svincolo per Chiaramonte Gulfi, oppure uscire allo svincolo “Lentini – Carlentini” dell’Autostrada Siracusa – Catania percorrendo le SS 194 e 514 in direzione Ragusa uscendo poi allo svincolo “Chiaramonte – Comiso” seguendo la S.P. 7 in direzione della città chiaramontana.

Via Treno

  • Sul sito www.trenitalia.com compilare il modulo con le città di partenza e le città di arrivo (in questo caso Ragusa e Vittoria) per conoscere giorni, orari e durata del viaggio.

Via Aereo

  • Gli aeroporti più vicini a Chiaramonte Gulfi sono quelli di Comiso (Aeroporto “Pio La Torre” www.aeroportodicomiso.eu) e di Catania (Aeroporto Fontanarossa “Vincenzo Bellini” www.aereoporto.catania.it), sui siti controllate gli orari dei voli, e sui siti delle autolinee controllate gli orari degli autobus che dagli aeroporti di Catania e Comiso conducono a Chiaramonte Gulfi (controllate le Autolinee AST, Interbus, Giamporcaro.

Via Autobus

Via Mare

  • Chiaramonte Gulfi è raggiungibile via mare dagli scali di Pozzallo (RG), Catania, Messina, Milazzo (ME), Termini Imerese (PA), Palermo e Trapani (per le informazioni stradali vedere paragrafi soprastanti); per saperne di più visitate il sito www.traghettilines.it.

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Storia di Chiaramonte Gulfi

Dal periodo protostorico (2100 a.C.) al “Massacro di Gulfi” (1299)

Il territorio di Chiaramonte Gulfi venne abitato a partire dal periodo neolitico – siculo con la presenza di vari insediamenti rurali sparsi nel territorio la cui datazione risale tra i secoli XXI a.C. (2100 – 2001 a.C.), XIX a.C. (1900 – 1801 a.C.), XIV a.C. (1400 – 1301 a.C.) e XIII a.C. (1200 – 1101 a.C.)  tra le età del rame e del bronzo.

Essi andavano a formare piccoli villaggi di cui quelli più antichi posti lungo la Valle del Fiume Dirillo (Contrade Piano Arceri e Piano dell’Isola), mentre quelli relativamente più moderni erano posti nelle aree limitrofe alle attuali aree abitate di Villaggio Gulfi e Roccazzo (Contrade Morana – Piano Conte e Mazzarronello).

Alcuni di essi molto probabilmente erano ubicati sulle alture collocate a ridosso dell’odierna città chiaramontana (in particolare il Monte Arcibessi e la Serra Burgio oltre ai rilievi a ridosso delle valli dei Fiumi Ippari e Dirillo, e presso le cave iblee dell’entroterra solcate da vari torrenti, alcuni di essi affluenti dei già citati fiumi).

Durante il periodo noto come “età del ferro” (a partire dal 1100 a.C.) alcuni di questi villaggi vennero fortificati assumendo l’aspetto di “castellieri” composti da abitazioni in pietra protette da arcaiche mura difensive. A poca distanza da questi villaggi vi erano posti dei siti funerari.

Terminato il periodo protostorico il territorio chiaramontano, abitato da popolazioni di origine sicula, ebbe un notevole sviluppo rurale e molto probabilmente anche commerciale dato che l’area era molto “trafficata” in quanto fungeva (e funge) da ottima via di collegamento tra l’attuale Provincia di Ragusa e il resto della Sicilia, in particolare le aree del calatino, del siracusano e delle Piane di Lentini e Catania.

Questa zona infatti venne popolata in epoca greca dai coloni provenienti dalla città di Siracusa che fondarono la cittadina di Akrillai nel periodo posto tra la fine del 600 a.C.  e l’inizio del 500 a.C. (molto probabilmente nel 598 a.C.) a poca distanza dall’insediamento di “Hybla Heraia” (attuale Ragusa) e le cui rovine sono poste nell’area del Villaggio Gulfi (in particolare le aree di Contrada Piano Grillo, Piano Conte, Morana e Ganzeria raggiungibili dalla S.P. 6 “Gulfi – Prete Paolo – Pantaleo” andando in direzione del ristorante Villa Bacchus).

Si trattava di una cittadina rurale che ospitava una guarnigione militare posta lungo quella che era chiamata “Via Selinuntina” che collegava la città di Akrai (sempre fondata dai siracusani, le cui rovine sono collocate presso Palazzolo Acreide nella provincia aretusea) a quella di Kamarina passando per la città di Kasmenai (le cui rovine sono collocate tra Giarratana in Provincia di Ragusa e Buscemi in Provincia di Siracusa).

Questa strada proseguiva verso Selinunte in direzione sudovest oltrepassando un altro abitato sempre fondato dai siracusani le cui rovine sono state rinvenute presso la Contrada Scornavacche (a nordovest della frazione chiaramontana di Roccazzo) lungo la riva orientale del Fiume Dirillo (noto anche come “Achates”, da cui deriva il nome “Acate” dato alla limitrofa cittadina), il cui nome, come vedremo in seguito, deriverebbe proprio dal nome di questa cittadina. 

Akrillai e il vicino sito abitativo di Scornavacche di cui non si conosce l’esatto nome originario, basarono la loro economia sull’agricoltura, l’allevamento e la produzione di manufatti ceramici in quanto presso i due siti archeologici sono state rinvenute varie fornaci (“Carcare” ) per la “cottura” del vasellame prodotto in questi centri abitati, che però vennero distrutti nel 406 a.C. in seguito alle incursioni cartaginesi in Sicilia meridionale, ma venendo ricostruiti grazie all’opera del tiranno siracusano Timoleonte.

Nel 280 a.C. il sito di Scornavacche venne definitamente distrutto dai cartaginesi, mentre Akrillai (anch’esso gravemente compromesso a causa delle incursioni dell’esercito cartaginese) passò poi sotto la dominazione romana nel 213 a.C. dopo una battaglia vinta dal console romano Marcello contro il tiranno siracusano Ippocrate.

Durante il periodo romano Akrillai venne chiamata “Acrillae” e mantenne la sua funzione militare e commerciale per tutto il periodo dell’impero romano.

Negli ultimi secoli della dominazione romana in Sicilia si sviluppò il Cristianesimo anche presso questa piccola cittadina.

In questo periodo venne eretta la prima chiesa che venne consacrata alla “Madonna”, divenendo poi sede dell’attuale Santuario di Santa Maria di Gulfi.

Secondo la tradizione locale questa chiesa venne visitata dal futuro Papa Gregorio I Magno.

Al termine del 476 d.C. con la fine ufficiale dell’Impero Romano di Occidente, il territorio di Acrillae venne popolato dai bizantini che costruirono vari luoghi sacri, andando a stabilirsi presso le aree montuose limitrofe alle valli dei Fiumi Dirillo e Ippari creando insediamenti rupestri con i relativi oratori; ciò avvenne per buona parte dell’alto medioevo.

Nel 827 la Sicilia sudorientale venne conquistata dagli arabi durante la conquista araba dell’isola, per cui Acrillae venne rasa al suolo dall’esercito arabo capitanato dal generale Asad Ibn Al Furad.

La città venne ricostruita più a sud tra i Torrenti Aranci e Para venendo ribattezzata “Gulfi”,

termine di origine turco – araba “Gul” che significava “Rosa” o meglio ancora “Fioritura di Rose” (indicante la fertilità dei limitrofi campi e la natura rigogliosa che circondava la cittadina medievale).

Il limitrofo Fiume Dirillo venne chiamato “Wadi Ikrilu” (“Fiume di Acrillae”) e proprio da questo termine arabo deriverebbe l’attuale toponimo di questo importante corso d’acqua che solca l’area nordoccidentale dei Monti Iblei.

Durante il periodo del basso medioevo, cominciato dopo l’anno 1000 che vide prima la conquista normanna della Sicilia con la cacciata degli arabi avvenuta nel 1091 e la formazione del Regno di Sicilia nel 1101, che dai normanni passò poi agli svevi nel 1198, la città di Gulfi andò ad espandersi e acquisì una buona importanza dal punto di vista rurale e commerciale.

Alla fine del periodo svevo, la Sicilia passò alla stirpe di origine francese degli angioini nel 1266.

Durante la dominazione angioina la Sicilia risultava mal governata e vessata da esosi tributi oltre che da soprusi vari compiuti da nobili e militari di stirpe angioina.

Tutto ciò causò la rivolta dei “Vespri Siciliani” che iniziò il 30 Marzo 1282 causando le due “Guerre del Vespro” che si sono compiute in Sicilia tra angioini e aragonesi (di origine ispanica e pretendenti al trono di Sicilia in quanto si proclamavano legittimi eredi della casata sveva) rispettivamente tra il 1282 e 1302, e tra il 1313 e il 1372.

Proprio nel corso delle “Guerre del Vespro” nel 1299 avvenne il “Massacro di Gulfi” che comportò la distruzione dell’omonima città e l’uccisione di buona parte dei suoi abitanti.

La città di Gulfi, che in quel periodo passò dalla signoria di Nicolò Rosso (appartenente all’omonima famiglia baronale di discendenza normanna) a quella di Manfredi I Chiaramonte (primo esponente dell’omonima famiglia a ricoprire la carica di “Conte di Modica”, col passaggio della città sotto la giurisdizione di quest’ultima), era assediata dagli eserciti angioini resistendo ai loro attacchi.

Secondo a quanto cita lo storico palermitano Giuseppe Pitrè nel suo libro “Proverbi Siciliani” del 1880, le città limitrofe di Ragusa, Palazzolo Acreide, Buscemi e Vizzini dopo vari combattimenti si arresero agli angioini (capitanati da Ruggero di Lauria), mentre Gulfi non aveva intenzione di arrendersi in quanto fedele agli aragonesi.

Tre cavalieri provenienti da Vizzini, Giovanni Callari, Giovanni Landolina e Tommaso D’Alia (protagonisti di una rivolta anti aragonese scoppiata presso la città vizzinese), convinsero gli abitanti di Gulfi ad arrendersi garantendo loro una pace onorevole.

Non fu così, e non appena Gulfi si arrese l’esercito angioino rase al suolo la città e ne massacrò gran parte della popolazione (tra cui anche donne e bambini) e solo 174 donne illese scamparono all’assedio (alcune di loro si rifugiarono presso la vicina Comiso).

Secondo la memoria storica tramandata dai superstiti, furono i vizzinesi a compiere tutti questi massacri e da allora i chiaramontani odiarono in maniera viscerale la vicina città di Vizzini e gran parte della sua popolazione.

Oggigiorno il forte quanto inutile campanilismo tra Chiaramonte Gulfi e Vizzini è cessato e tra coloro che popolano queste due cittadine sui Monti Iblei non vi sono più screzi.

Su questo massacro vi è inoltre una curiosa leggenda popolare in cui, i soldati angioini trucidarono all’interno dell’antica Chiesa dell’Annunziata coloro che in quel momento assistevano alla messa; la sera dopo il massacro le anime di coloro che vennero massacrati comparvero ai soldati ipnotizzandoli e conducendoli presso le rovine della chiesa danneggiata dopo il massacro riprendendo la messa dal momento in cui venne interrotta; alla fine della funzione si aprì una voragine nel terreno in cui i soldati caddero morendo.

Dal 1300 alla distruzione dell’11 Gennaio 1693 giorni nostri

Dopo il Massacro di Gulfi, il territorio limitrofo della diruta città ricadente all’interno della Contea di Modica (istituita il 25 Marzo 1296), era rimasto disabitato e dell’antica città restavano ben poche tracce.

L’allora Conte di Modica Manfredi I Chiaramonte decise di far ricostruire la nuova Gulfi su un rilievo ibleo poco distante la cui sommità era nota come “Baglio”.

Qui venne ricollocata la nuova città che venne ripopolata dai superstiti del massacro effettuato nel 1299. Nel frattempo Manfredi I morì e a lui subentro Giovanni II Chiaramonte.

Il 25 Maggio 1343 venne ufficialmente fondata la nuova città che però venne chiamata “Chiaramonte” dal nome dell’omonima famiglia dei Conti di Modica che, nella persona del Conte Manfredi II Chiaramonte (figlio del Conte Giovanni II), che fu il primo Conte di Modica a visitare e a dimorare presso la nuova città. 

La città chiaramontana venne dotata di un inespugnabile castello da cui si poteva scorgere gran parte del Val di Noto e della catena dei Monti Iblei facendo della città un importante punto strategico – militare, attorno al quale si sviluppava il nucleo cittadino protetto da poderose mura i cui unici accessi erano la “Porta della Piazza” a nord (attuale Arco dell’Annunziata) e la “Porta di Ragusa” a sud. Chiaramonte divenne una delle città meglio difese della Contea di Modica assumendo il ruolo di vera e propria “roccaforte militare” avente anche importanti funzioni agricolo – pastorali e commerciali.

Nel 1366 la ricostruzione della città venne completata arrivando a contare circa un migliaio di abitanti.

Venne inoltre ricostruito il Santuario di Santa Maria di Gulfi posto la dove un tempo era posta l’antica omonima città, mentre all’interno del nuovo tessuto urbano vennero ricostruiti palazzi e chiese, di cui la Chiesa Madre nota come “Santa Maria La Nova”.

Durante il periodo aragonese (1400) e spagnolo – asburgico (1500) in cui la Contea di Modica venne retta dalle famiglie Cabrera ed Enriquez – Cabrera, la città di Chiaramonte fece parte stabilmente della suddetta contea andandosi ad espandere man mano al di fuori delle mura difensive. A questo periodo risalirebbe la collocazione della statua della “Madonna di Gulfi” all’interno dell’omonimo santuario, e l’elevazione di “San Vito Martire” al ruolo di “Patrono” della città in seguito alla miracolosa scomparsa di un’epidemia di peste.

Comunque sia la “Madonna di Gulfi” veniva sempre venerata come “Patrona” mantenendo di fatto due “Santi Patroni”.

Vennero comunque costruiti i quartieri del “Salvatore” e del “Borgo” (meglio noto come “Santa Maria la Nova) a nord della città nelle aree al di fuori della cerchia muraria trecentesca, che però molto probabilmente venne completata con una cinta muraria esterna che cingeva l’intera città.

Difatti in seguito alle invasioni saracene cinquecentesche, la città venne certamente dotata di nuove opere difensive e di una guarnigione armata addetta alla difesa di Chiaramonte e della Contea di Modica.

Le attività economiche (agricoltura, allevamento e artigianato) erano in un certo senso piuttosto fiorenti. 

Nel frattempo il barone Liberante Mulè fece edificare in Contrada Cicogne una masseria feudale da cui si sviluppò l’odierna frazione comisana di Pedalino che apparteneva un tempo al territorio di Chiaramonte Gulfi assieme alla vicina Roccazzo, oltre a vari casali da cui si svilupparono le aree di Donnagona, Piano dell’Acqua e Sperlinga. 

Per buona parte del 1600 all’interno della città di Chiaramonte, dopo un periodo in cui in tanti emigrarono verso la più “moderna” Vittoria (fondata il 24 Aprile 1607 dalla contessa Vittoria Colonna), si ebbe una relativa tranquillità anche se carestie ed epidemie varie non mancarono.

Nel 1644 ci fu l’elevazione di “Santa Maria di Gulfi” a “Patrona” cittadina assieme a “San Vito Martire” (che aveva la carica di “Patrono” sin dal 1500), istituendone in maniera ufficiale i festeggiamenti in suo onore. 

Ma l’11 Gennaio 1693 un terribile terremoto distrusse completamente l’attuale territorio della Provincia di Ragusa (e gran parte del sud est siciliano) distruggendo per la seconda volta la città di Chiaramonte (erede dell’antica Gulfi distrutta nel 1299) causando un grande numero di vittime facendo crollare le chiese, il castello e i palazzi abitativi.

Cessava così l’esistenza della medievale Chiaramonte.

Dal 1700 ai giorni nostri

Dopo il sisma dell’11 Gennaio 1693, in seguito alla ricostruzione del “Val di Noto”, le famiglie nobiliari di Chiaramonte Gulfi (i Melfi, eredi della famiglia Mulè, i Ventura, i Cultrera e i Nicastro) fecero ricostruire la città di Chiaramonte sul preesistente sito in cui venne fatta erigere dal Conte Manfredi I riedificando sulle macerie del centro urbano crollato chiese e palazzi in stile barocco settecentesco.

L’urbanistica della città venne comunque ridisegnata collocando un’importante arteria urbana a nord di essa in cui venne costruita la maggior parte degli edifici nobiliari cittadini, adiacente agli antichi quartieri storici posti più a sud che vennero man mano ricostruiti assieme alle principali chiese cittadine.

Al centro della città venne edificata la Piazza Duomo con la limitrofa Chiesa di Santa Maria la Nova, mentre più a sud sul sito del castello, venne riedificata la Chiesa di San Giovanni Battista.

La città di Chiaramonte, divisa in quattro principali settori (“Salvatore”, “Matrice – Santa Maria la Nova”, “San Giovanni” e “San Vito” a seconda delle chiese che man mano vennero ricostruite assieme ai loro limitrofi quartieri), tornò di nuovo a vivere e le numerose attività economiche vennero man mano riavviate.

Nel 1764 a Chiaramonte vennero tolte alcune contrade poste a sudovest dell’attuale area in cui è collocata l’ex frazione di Pedalino corrispondente all’area di Bosco Piano e ad alcune zone a ridosso dell’area del “Pino d’Aleppo” lungo il Fiume Ippari, che vennero inglobate nel territorio della limitrofa Vittoria causando diversi dissapori tra le comunità delle due città che però in nome di “San Giovanni Battista” vennero risolti.

Ciò sarebbe dovuto anche grazie al fatto che a Vittoria vi abitavano i discendenti dei chiaramontani che nel 1607 si trasferirono nella città fondata da Vittoria Colonna, e molto probabilmente per evitare disagi nei loro confronti venne ritenuto giusto chiarire questa questione di tipo “territoriale”.

Comunque sia tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 la Contea di Modica cessò di esistere, e Chiaramonte cominciò a far parte del Regno delle Due Sicilie retto dai Borboni di Napoli a partire dal 1817 assieme all’attuale territorio ragusano (facente prima parte del Regno di Sicilia). 

Nel 1800 anche a Chiaramonte si sono avuti fervori risorgimentali anche se ben poca cosa rispetto a ciò che avvenne nelle vicine città (in particolare a Comiso in cui era posta un’attiva società segreta antiborbonica), continuando a svolgere sempre attività di tipo agricolo – rurale ed artigianale.

Comunque sia nel 1861 Chiaramonte fece parte del Regno d’Italia trovandosi a far parte dell’allora Circondario di Modica facente parte della Provincia di Siracusa.

 Nell’ultima metà del 1800 la città chiaramontana vide una nuova espansione urbana e il netto miglioramento di opere cittadine e fondiarie e va citata la costruzione dell’attuale Villa Comunale da cui si può ammirare un ottimo panorama, che diede alla città di Chiaramonte l’appellativo di “Balcone di Sicilia”.

Nel 1881 al nome della città (Chiaramonte) venne aggiunto il toponimo “Gulfi” venendo così chiamata con l’attuale nome di “Chiaramonte Gulfi”.

Inoltre tra la fine dell 1800 e gli inizi del 1900 cominciarono a delinearsi gli isolati urbani di Roccazzo (che divenne la principale frazione extraurbana di Chiaramonte) e delle limitrofe aree rurali note come Sperlinga, Donnagona e Piano dell’Acqua, mentre Pedalino fece parte del limitrofo territorio comisano.

Nei primi anni del 1900 la città di Chiaramonte venne dotata di notevoli migliorie (rete idrico – fognaria ed elettrica) e le attività rurali specializzate nella produzione di olio, vino, ortaggi, latte (e quindi anche formaggi e latticini) e carne (da cui si ottenevano e si ottengono tuttora ottimi salumi) e il settore artigianale legato alla produzione di ghiaccio all’interno delle limitrofe “Neviere” e alla produzione di manufatti lignei, litici e metallici, andò a crescere dando alla città una certa prosperità economica data anche dal collegamento ferroviario con la Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini aperta al traffico nel 1915.

Nonostante ciò, i chiaramontani più poveri cominciarono ad emigrare verso l’America.

A questo periodo risalgono i primi scavi archeologici condotti dall’archeologo Paolo Orsi condotti presso i siti di Akrillai, Scornavacche e Gulfi.

Quindici anni più tardi con lo scoppio della I guerra mondiale, la città subì un duro colpo poiché i giovani chiaramontani, che rappresentavano la la principale forza lavoro nelle attività rurali e artigianali, vennero inviati a combattere in Italia settentrionali presso i confini di Austria e Iugoslavia.

Molti di loro perirono in battaglia mentre i superstiti nel migliore dei casi tornavano gravemente feriti presso le proprie case.

Passato il periodo della I guerra mondiale, a partire dal 1920 con l’avvento del fascismo, Chiaramonte Gulfi, alternò una certa ripresa economica anche grazie alla nascita della nuova Provincia di Ragusa (dal 4 Agosto 2015 “Libero Consorzio Comunale di Ragusa”) il 2 Gennaio 1927 in seguito al decreto del politico ragusano Filippo Pennavaria comprendendo i comuni facenti parte dell’ex Circondario di Modica (facente parte della Provincia di Siracusa).

A questo periodo risale  completamento totale delle migliorie fondiarie e cittadine che si alternò a forti repressioni contro coloro contrari alla dittatura fascista.

In questi anni risale la costruzione della “Casa del Fascio” presso la Piazza Duomo, collocata nel sito in cui era posto l’ex Convento di Santa Caterina.

Nell’estremità meridionale del territorio chiaramontano venne inoltre a trovarsi una parte dell’Aeroporto militare “Vincenzo Magliocco”, costruito nel 1939 dal regime fascista come base dell’aviazione militare italiana di allora.

Un anno più tardi scoppiò la II guerra mondiale e il territorio di Chiaramonte Gulfi, anche grazie alla vicinanza con il limitrofo aeroporto militare, si trovò coinvolto in bombardamenti ed azioni militari che ebbero il culmine nel 1943 con lo “Sbarco in Sicilia” effettuato dall’esercito angloamericano avvenuto il 10 Luglio del medesimo anno.

Molti cittadini morirono sotto i bombardamenti e tantissimi chiaramontani chiamati alle armi perirono combattendo e coloro che si salvarono rimasero nella maggior parte dei casi gravemente feriti.

Anche Chiaramonte Gulfi aderì ai moti del “Non si parte” attuati in Sicilia a partire dal 1944, in cui durante una nuova “chiamata alle armi” in molti rifiutarono di andare a combattere dando vita anche a proteste represse duramente (una di questa portò alla formazione della “Repubblica di Comiso).

Tutto ciò avvenne fino al termine del conflitto avvenuto il 25 Aprile 1945.

Dopo la II guerra mondiale la città di Chiaramonte venne restaurata e le attività economiche rifiorirono nuovamente durante gli anni 1950, 1960 e 1970 anche se in molti emigrarono in altre aree d’Italia e d’Europa in cerca di migliori condizioni lavorative e di vita in generale.

Comunque sia va detto che nel 1956 anche grazie al crescente sviluppo della rete viaria, la Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini venne chiusa al traffico e smantellata, facendo in modo che anche Chiaramonte Gulfi perdesse così la sua importante fermata ferroviaria.

Durante il ventennio 1980 e 1990 e gli anni 2000 il territorio chiaramontano e la stessa città anche grazie al miglioramento delle vie di comunicazione e delle tecnologie in generale, ebbero un’ulteriore slancio economico andando a comprendere anche la creazione di piccole realtà industriali che, affiancandosi all’agricoltura, all’allevamento e all’artigianato, favorì una buona crescita a livello economico di Chiaramonte Gulfi.

Ciò ha favorito anche il movimento turistico verso la città, le aree naturalistiche ed archeologiche attorno ad essa oltre alla località rurale di Roccazzo, citando infine la presenza del vicino Aeroporto “Pio La Torre” (collocato la dove era posto lo scalo militare “Vincenzo Magliocco” che ospitò la base americana della NATO in cui erano poste batterie di missili a lungo raggio con testate nucleari, ormai smantellate) posto in territorio comisano ma a poca distanza dalla città chiaramontana e dalle principali arterie viarie della Provincia di Ragusa, in cui nacque l’area industriale e commerciale del “Villaggio Gulfi”.

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Chiaramonte Gulfi oggi; economia, turismo, personaggi famosi

Economia

Oggi la città di Chiaramote Gulfi è considerata come la principale dell’area iblea posta nella parte settentrionale della Provincia di Ragusa (comprendente anche i comuni di Giarratana e Monterosso Almo) essendo quella più popolata e più vicina alle principali vie di comunicazione della provincia ragusana (di cui la SS 514 “Ragusa – Catania” è la principale) sviluppando la sopracitata area industriale – commerciale posta presso il Villaggio Gulfi.

Mentre all’interno della “Chiaramonte” vera e propria vi sono vari piccoli esercizi commerciali molto vitali per l’economia locale, oltre a strutture ricettive e locali di ritrovo.

La principale fonte economica cittadina è comunque basata sull’agricoltura e sull’allevamento.

Nei campi posti presso il vasto territorio chiaramontano vengono coltivati ortaggi da campo aperto (patate, zucche, finocchi, lattuga, spinaci, carciofi, cipolle, broccoli ecc…), da serra (pomodori, zucchine, peperoni, melanzane), leguminose (fave, fagioli, piselli, fagiolini, lenticchie, ceci), cereali di cui frumento duro (oltre a varietà di “Grani Antichi” siciliani) e altri tipi di granaglie (avena, orzo ecc…) oltre a vari tipi di frutta fresca (angurie, meloni, pesche, pere, arance, limoni, uva da tavola della varietà “Vittoria”, prugne ecc..) e secca (mandorle, nocciole, noci, carrube). Diffusa la raccolta di Fichi d’India, funghi e tartufi locali oltre che di varie specie di verdura selvatica (di cui gli asparagi selvatici e la borragine).

Grazie al Mercato Ortofrutticolo posto presso la frazione di Roccazzo molti di questi prodotti vengono venduti all’ingrosso dando vita ad una grossa fonte di reddito per il territorio locale.

Una menzione a parte meritano la raccolta delle olive locali da cui si ottiene un ottimo olio extravergine di oliva considerato tra i migliori della Sicilia che da l’appellativo di “Città dell’Olio” e (facendo parte dell’omonima associazione nazionale) e dell’uva da vino la cui lavorazione da vita ad importanti vini del territorio di cui il più importante è il “Cerasuolo di Vittoria”.

Per quanto riguarda l’allevamento di bovini e ovini da latte, va citata la produzione di latte fresco da cui si ottengono formaggi (provole, mozzarelle ecc… e il formaggio “Ragusano DOP”) e latticini (“Tuma” e ricotta) di altissima qualità così come la carne proveniente da questi animali.

L’allevamento suino invece è specializzato nell’allevamento di maiali autoctoni (di cui la specie del “Maiale Nero”) la cui carne viene utilizzata per la creazione di salumi ed insaccati di maiale di ottima qualità, questi ultimi il vero e proprio “prodotto di eccellenza” della cittadina chiaramontana.

Sono infine diffusi gli allevamenti di polli da carne, galline ovaiole, cavalli, asini, muli, conigli e vari animali da cortile (tacchini, anatre, oche, pavoni ecc…).

Il settore industriale chiaramontano è specializzato nella trasformazione dei prodotti agricoli in conserve alimentari di alta qualità oltre che nella produzione di olio, vino, formaggi e salumi; infatti è diffusa la presenza di piccole aziende alimentari specializzate nella produzione di conserve sott’olio e prodotti da forno (pane, focacce, dolci ecc…).

Sono diffuse anche piccole industrie metalmeccaniche, agricolo – zootecniche ed edili.

Turismo

Il turismo presso Chiaramonte Gulfi e la limitrofa Roccazzo è diffuso grazie alla salubrità dell’ambiente circostante (circondato da folti boschi), alle bellezze architettoniche cittadine, alle rovine archeologiche e soprattutto alle tante feste e manifestazioni popolari organizzate all’interno della cittadina e presso la sua frazione come il Carnevale Chiaramontano e le Feste di Santa Maria di Gulfi, Santa Maria delle Grazie, San Giovanni Battista, Santissimo Salvatore, San Vito e del Natale. 

Quello praticato a Chiaramonte Gulfi e nei suoi dintorni non è un vero e proprio “turismo di massa”, essendo quindi caratterizzato dalla presenza di gente che preferisce mete alternative e “poco trafficate” rispetto alle tradizionali mete siciliane o ai sempre più affollati “Luoghi di Montalbano” della Provincia di Ragusa di cui però anche il territorio chiaramontano fa parte comprendendone la “Villa Fegotto” posta a poca distanza da Roccazzo (in cui sono stati girati alcuni episodi del noto telefilm ambientato perlopiù in Provincia di Ragusa).

Da non sottovalutare neanche la valenza del turismo enogastronomico, etnografico e naturalistico che questa città e i suoi dintorni offrono permettendo così al turista di visitare il centro storico medievale chiaramontano.

A ciò si aggiunge la possibilità di compiere escursioni (organizzate e no) nei suoi dintorni (in particolare presso la limitrofa pineta o sul Monte Arcibessi), potendo inoltre degustare anche vari prodotti all’interno di varie attività commerciali, ricettive o agroalimentare del territorio chiaramontano.

Personaggi famosi

Chiaramonte Gulfi è nota per essere stata fondata da Manfredi I Chiaramonte e per aver dato i natali allo scultore Benedetto Cultraro, allo studioso Corrado Melfi, all’antropologo e poeta Serafino Amabile Guastella, ai pittori Simone Ventura, Giovanni De Vita e Gaetano Di Stefano, all’eroe di guerra nonché vittima del nazismo Salvatore Cutelli, all’archeologo Antonino Di Vita, e allo scrittore Vincenzo Rabito.

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Guida turistica di Chiaramonte Gulfi
(clicca sui link per visualizzare i luoghi da visitare)

Dalla SS 514 Ragusa – Catania, uscendo dallo svincolo per Chiaramonte Gulfi, troviamo immediatamente l’area residenziale e commerciale di Villaggio Gulfi, caratterizzata da un moderno centro abitato e un’interessante area iblea. Questa zona è posta presso il sito archeologico della medievale città di Gulfi, distrutta nel 1299 dalle truppe angioine durante la Guerra del Vespro e di cui oggi restano poche ma significative rovine. La moderna area urbana del villaggio (frazione di Chiaramonte Gulfi) è posta attorno al Viale Dottore Giuseppe Nicosia in cui è posto un centro commerciale, il locale palazzetto dello sport e la Chiesa di San Nicola, sede dell’omonima parrocchia. Ad ovest del Villaggio Gulfi è collocata l’elegante Villa Cassì, una delle più belle tenute di campagna del territorio chiaramontano, mentre ad est è collocato il Viale Santuario Maria Santissima di Gulfi in cui sono posti gli impianti sportivi chiaramontani e alcuni ruderi dell’antica città di Gulfi, ma soprattutto il Santuario di Santa Maria di Gulfi che è uno dei più importanti luoghi di culto della Provincia di Ragusa, consacrato alla “Patrona” della città di Chiaramonte Gulfi comprendente anche il limitrofo Eremo e la Chiesa Rupestre della Natività in cui si conserva la presunta impronta di “San Gregorio Magno”. A sudovest del Villaggio Gulfi è collocata l’area iblea di Coffa solcata dall’omonimo torrente, mentre a sudovest scorre il Torrente Para che, dopo esser stato alimentato dalle acque provenienti dal bacino idrico formato dai Torrenti Aranci, Morana e Ganzeria in cui si vi sono sorgenti, mulini, ponti e masserie feudali, scorre verso sudovest in direzione del Fiume Dirillo in cui si immetterà presso il sito archeologico di Scornavacche (vedi più sotto). Questi corsi d’acqua lambiscono il sito archeologico di Akrillai, antico insediamento greco posto nell’area nota come “Piano Grillo” che è considerato come il primo vero e proprio insediamento di tipo urbano sorto nel territorio chiaramontano. Limitrofe ad esso sono la tenuta feudale di Piano Grillo e la Villa di Piano Grillo. A nord vi è posta la particolare area iblea di Contrada Lago, formata da un’area paludosa comprendente anche un’importante risorsa idrica, che da vita ad un pantano durante forti piogge oltre ad essere anche stata un’importante area feudale. A nordovest è collocata l’area rurale di Contrada Prete Paolo – Poggio Gallo comprendente abbeveratoi ed edifici rurali di cui il più importante è la Villa Morso – Prete Paolo, elegante tenuta feudale in stile neogotico.

Dal Villaggio Gulfi tramite la S.P. 8 raggiungiamo la vera e propria città di Chiaramonte Gulfi il cui centro urbano e storico risulta collocato sulla sommità del Colle Baglio in posizione panoramica. Lungo questa strada possiamo ammirare l’Edicola Votiva della Croce, l’Edicola Votiva delle Quattro Cappelle e l’Edicola Votiva di San Giorgio. Entriamo quindi dentro Chiaramonte Gulfi tramite l’asse urbano formato dai Corsi John Fitzgerald Kennedy e Europa, potendo ammirare dalla Via Alcanata un’ottima vista panoramica sull’area a nord della città. Entriamo quindi presso il centro storico chiaramontano presso il Quartiere “Borgo Maddalena” posto a nordovest della città in cui possiamo ammirare la Villa Comunale e il Belvedere Panoramico da cui si gode di una delle viste panoramiche panorami più interessanti della Sicilia potendo ammirare la Piana di Vittoria che si affaccia sul Golfo di Gela lambita dai Fiumi Ippari e Dirillo con le città limitrofe circondata dalle propaggini occidentali dei Monti Iblei; qui è posto anche la Chiesa e il Convento Carmelitano della Sacra Famiglia. Da qui inizia il Corso Umberto I, la principale strada di accesso del centro storico chiaramontano in cui possiamo ammirare il Palazzo Ventura, il Centro Giovanile “Andrea Mercorillo”, la Piazzetta con la statua di “San Pio da Pietrelcina”, il Palazzo Fontanazza, la Chiesa e l’ex Convento di Santa Teresa d’Avila, il Palazzo Rosso, il Palazzo Melfi, l’elegante Municipio di Chiaramonte Gulfi con l’ex Chiesa di San Francesco all’Immacolata e il Palazzo Ventura di Intorrella. A nord vi è posto il Quartiere “Salvatore” in cui sono posti la Piazza Santissimo Salvatore con la bella Chiesa del Santissimo Salvatore. A nordest è posto il caratteristico Quartiere “Borgo Fontana” chiamato così perché è posto presso una fonte posta poco al di fuori della città lungo la strada che conduce all’area iblea di Santa Lucia (vedi più sotto). Immediatamente a sud del Corso Umberto I è collocato il Quartiere “Santa Maria La Nova” posto nel cuore della città in cui possiamo ammirare la Via Roma col Palazzo Cannizzo, la Piazza Papa Giovanni XXIII con la settecentesca Chiesa di San Filippo di Agira e la retrostante Chiesa Sconsacrata posta presso la Via Annunziata, la Via Angelo Maiorana in cui si affaccia l’elegante Palazzo Cultrera di Montesano sede di ben cinque musei (Museo dell’Olio, Casa Museo Liberty, Museo Ornitologico, Museo degli Strumenti Etnico – Musicali e Pinacoteca “Giovanni De Vita”) arrivando quindi presso la centrale Piazza Duomo (raggiungibile anche dal Corso Umberto I tramite Via Santa Caterina) che è la principale della città di Chiaramonte Gulfi in cui possiamo ammirare l’elegante Palazzo della Società Operaia Umberto I (appartenuto ai Baroni Rizza), la bella Chiesa Madre di Santa Maria La Nova in stile barocco che è il principale luogo di culto cittadino provvista anche di un elegante porticato posto presso la casa canonica, Il Palazzo della Società Operaia Vittorio Emanuele III e infine l’Ex Convento di Santa Caterina sede di due musei (Museo dei Cimeli Storico – Militari e Museo di Arte Sacra). A poca distanza lungo la Via Guglielmo Marconi possiamo ammirare la settecentesca Chiesa di San Giuseppe e la Piazza Maggiore Salvatore Cutelli; in Via Corallo ammiriamo il Circolo di Conversazione dei Cavalieri. Imboccando la Via San Paolo raggiungiamo l’omonima piazzetta in cui sono posti interessanti edifici (di cui una casa bastionata) da cui possiamo andare ad ammirare il barocco Palazzo Cultrera (sede della biblioteca comunale “Saverio Nicastro”) ed imboccare la Via Vittorio Emanuele III con la Piazza Alcide De Gasperi (con cui si fa ritorno presso il Corso Umberto I) in cui è collocato l’elegante Palazzo Iannizzotto. A sud è posto il Quartiere “Baglio – San Giovanni” posto nel nucleo medievale cittadino in cui possiamo ammirare l’elegante Palazzo Guastella (in cui nacque lo scrittore Serafino Amabile Guastella), la pittoresca Via San Giovanni con la sua scalinata che passa sotto l’Arco dell’Annunziata ossia l’antica “Porta della Piazza” che un tempo fungeva da accesso alla trecentesca città chiaramontana al fianco della quale è posta l’Ex Chiesa di Santa Maria Annunziata (ora ospitante un auditorium teatrale) e a poca distanza i è posto il Museo del Ricamo e dello Sfilato Siciliano. Alla fine della scalinata nel punto più alto di Chiaramonte Gulfi è posta la Piazzetta di San Giovanni da cui si può godere di un’ottima vista panoramica sul Monte Arcibessi in cui è posta la slanciata ed importante Chiesa di San Giovanni Battista (la seconda per importanza collocata all’interno della città chiaramontana) adiacente ai pochi Ruderi del Castello di Chiaramonte Gulfi in cui un tempo vi erano la sede del governo cittadino e la residenza chiaramontana dei Conti di Modica. A sudest della città è posta l’area occupata dal Quartiere “Borgo Cuba – Piano Gesù”, un’altra importante zona medievale cittadina in cui possiamo ammirare la Chiesa col Convento di Santa Maria di Gesù e il Cimitero di Chiaramonte Gulfi. A sud è posto il pittoresco e panoramico Quartiere “Borgo Ferriero – San Silvestro” posto a strapiombo sulla Cava del Torrente Para che alimenta la sottostante sorgente di Contrada Ferriero che da il nome a questa zona del centro storico chiaramontano in cui è posta anche la piccola ma interessante Chiesa di San Silvestro. A sudest è collocato il Quartiere “Borgo San Vito” posto su un’area posta sempre a strapiombo sul sopracitato sito ibleo della Cava del Torrente Para solcato dalla pittoresca Via San Vito e dalla Via Gulfi in cui possiamo ammirare il Palazzo Nicastro (il più grande edificio nobiliare della città chiaramontana) e l’interessante Monumento del Calvario. Tramite Via Conte Manfredi scendiamo presso l’area di Via Gaetano Martino e Piazza Filippo Turati (da cui si può ritornare presso il Corso John Fitzgerald Kennedy) in cui è collocata la bella ed importante Chiesa di San Vito Martire, consacrata al “Santo Patrono” della città di Chiaramonte Gulfi.

Chiaramonte Gulfi è circondata dal suo vasto territorio ibleo posto a ridosso del Monte Arcibessi. In questa zona possiamo ammirare la Fontana del Ferriero con la limitrofa area iblea e le vicine contrade Camparao e Cassarella. A sudovest è posto il tratto chiaramontano della Valle del Fiume Ippari delimitato dalla Regia Trazzera Comiso – Chiaramonte Gulfi comprendente le sorgenti di Serra Burgio e San Marco, i vari Mulini ad acqua di cui il più importante è il “Mulino Soprano”, l’area iblea di Poggio Malo e la sorgente di Contrada Cifali. A sud è posto il rilievo montano noto come Serra Burgio in cui sono poste importanti aree rurali, archeologiche e naturalistiche. A nord del territorio di Chiaramonte vi sono la Fontana ed il Torrente di Santa Lucia con la limitrofa area iblea, in cui è collocata la Chiesa Rupestre di Santa Lucia, importante luogo di culto consacrato alla “Santa Siracusana”. L’area iblea nordorientale di Chiaramonte Gulfi comprende la Cava del Fico, la Cava Porcara, la zona in cui è posta la Chiesa Rupestre di Santa Margherita e la Cava dei Diavoli. L’area settentrionale del territorio ibleo chiaramontano comprende l’area iblea di Contrada Muti contraddistinta dalla presenza di una grande quercia secolare, la residenza feudale nota come Villa Montesano (appartenente un tempo all’omonima famiglia), le aree di Cava Piana – Ganzeria – Bardaro – Passamonte e Cava Sugarello – Buzzolera. Ad est di Chiaramonte Gulfi è posto il Monte Arcibessi, uno dei più alti rilievi dei Monti Iblei coperto dalla vasta Pineta di Chiaramonte in cui sono posti vari ruderi ma soprattutto le antiche Neviere in cui un tempo veniva immagazzinata la neve. Sulle pendici di questo monte è posto il Parco Forestale “Pineta di Chiaramonte Gulfi” che è la più grande area boschiva della Sicilia meridionale in quanto ricopre oltre al Monte Arcibessi e alla Serra Burgio anche gran parte dell’area iblea chiaramontana, comprendente anche un’interessante area attrezzata posta in Contrada Manciameli. A sudest di Chiaramonte Gulfi è posto l’importante Santuario di Santa Maria delle Grazie consacrato all’omonima “Madonna” molto venerata nella città chiaramontana, e adiacente vi è l’Ex Albergo La Pineta. L’estrema area meridionale del territorio ibleo chiaramontano è contraddistinto dall’area iblea formata dalle Contrade Santissimo – Maltempo – Cava Volpe comprendente anch’essa vari siti rupestri e antiche Neviere, il Monte Scannalupi, il tratto chiaramontano della Cava dei Modicani e infine la vecchia Stazione Ferroviaria di Chiaramonte Gulfi posta in mezzo alla dimessa tratta ferroviaria Siracusa – Ragusa – Vizzini che si collegava a Giarratana e al capoluogo ragusano.

A nord del territorio chiaramontano è posta l’area iblea in cui sono poste le località rurali di Donnagona e Piano dell’Acqua contraddistinte da un piccolo centro abitato col limitrofo territorio ibleo. Qui possiamo ammirare le aree rurali delle Contrade Chiavola col suo omonimo vallone e di Tramostera, la Tenuta Feudale Rizza, l’Edicola Votiva di Piano dell’Acqua, la moderna Chiesa della Sacra Famiglia, la Villa Ventura, L’area iblea e il sito archeologico di Contrada Paraspola posto presso la cava in cui scorre il Torrente Donnagona, il Torrente Piano dell’Acqua – Sperlinga, il Vallone Filo Zingaro, l’area rurale di Contrada Dicchiara – Calvara e infine la borgata feudale di Casa Dicchiara.

Nell’area occidentale del territorio chiaramontano è posta la principale frazione di Roccazzo, posta in un’area ad alta densità agricola contraddistinte dal moderno centro abitato e dal limitrofo territorio ibleo. Qui possiamo ammirare la Villa Guastella, la moderna Chiesa di Santa Maria Immacolata, la settecentesca Villa Zottopera, la limitrofa area di Contrada Zottopera – Piante, la Villa Iannizzotto, l’area di Ponte Bivieri, la località rurale e le tenute feudali di Mortilla, l’area di Contrada Mandredonna – Senia – Coffitello, l’elegante Villa Colombo, l’area di Serravalle, la Villa Bertini, la Tenuta Serravalle, l’area di Piano di Mola – Cifali antistante all’Aeroporto “Pio La Torre” di Comiso, l’importante Torrente Paratore con la Diga di Mazzarronello e la confluenza presso il Fiume Dirillo, l’area iblea di Contrada Fossa Rotonda in cui sono posti il Mercato Ortofrutticolo di Roccazzo e due eleganti tenute feudali, la Villa dei Baroni Cultrera di Montesano e la Villa dei Baroni Cultrera di Fontanazza. L’estremità occidentale del territorio di Roccazzo presenta l’area di Contrada Piraino – Fontanazza e l’importante sito archeologico di Scornavacche, in cui vi sono le rovine di un importante insediamento abitativo di epoca greca. Infine va citato il tratto chiaramontano della Valle del Fiume Dirillo, colmo di importanti aree naturalistiche, rurali ed archeologiche.

Poco più a nord di Roccazzo è posta la frazione chiaramontana di Sperlinga, che col suo centro abitato con la limitrofa area iblea comprende anche le aree di Mazzarronello e Fegotto. Qui possiamo ammirare la moderna Chiesa di Santa Rita mentre limitrofe all’area abitata vi sono le aree di Contrada Cattivo – Colombo – Cicimia – Serra Berretta, Gerardo, del Torrente Sperlinga e le sue adiacenti zone rurali ed archeologiche, di Mazzarronello col suo omonimo torrente oltre all’area feudale e alle vicine zone rurali ed archeologiche, l’area iblea di Contrada Fegotto in cui è posta la Villa Fegotto che è una delle più eleganti ed interessanti dimore nobiliari della Sicilia sudorientale, mentre infine a nord è collocata la Contrada Pantaleo solcata dal Torrente Oscura.

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Elenco completo dei luoghi da visitare

Villaggio Gulfi – Akrillai

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Centro urbano di Chiaramonte Gulfi

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Territorio ibleo chiaramontano, Valle del Fiume Ippari, Parco Forestale, Monte Arcibessi

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Donnagona – Piano dell’Acqua

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Roccazzo, Scornavacche e Valle del Fiume Dirillo

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Sperlinga – Mazzarronello – Fegotto

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I luoghi il cui titolo è affiancato da un asterisco (*) sono pericolosi da visitare per vari motivi. Inoltre molti edifici storici, fabbricati e aree al di fuori del centro abitato potrebbero essere di proprietà privata, e senza relativi permessi (da parte dei rispettivi proprietari) non vanno assolutamente visitate al loro interno e l’accesso non consentito è severamente vietato e perseguito a norma di legge.

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Geolocalizzazione dei luoghi da visitare

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Feste e tradizioni religiose e popolari
(clicca sui link per visualizzare le feste e le tradizioni)

Chiaramonte Gulfi, assieme alle sue limitrofe frazioni di Donnagona – Piano dell’Acqua, Roccazzo e Sperlinga, è nota per l’abbondanza di festività che vengono celebrate durante tutto l’arco dell’anno, in particolare quelle consacrate al culto mariana facendo di Chiaramonte Gulfi uno dei maggiori centri siciliani devoti al culto mariano.

La più importante di tutte le feste chiaramontane è quella consacrata a “Santa Maria di Gulfi”, la “Patrona” della cittadina iblea che viene celebrata la prima Domenica dopo Pasqua venendo portata in processione dal suo Santuario di Villaggio Gulfi fino alla Chiesa Madre di Santa Maria La Nova nella quale rimarrà per circa nove giorni in cui si terranno molti eventi e manifestazioni di vario genere all’interno di Chiaramonte Gulfi; al termine di questi nove giorni la “Madonna” verrà riportata presso il suo Santuario. “Santa Maria di Gulfi” viene celebrata anche l’11 Gennaio e dall’1 al 15 Agosto.

Un’altra importante festività mariana è quella di “Santa Maria delle Grazie”, molto simile a quella della “Madonna di Gulfi” che si celebra la Domenica dell’Ascensione in cui la statua della “Madonna” viene condotta in Processione dal suo Santuario a ridosso del Monte Arcibessi verso Chiaramonte Gulfi venendo collocata presso la Chiesa di Santa Maria la Nova in cui resterà per nove giorni, al termine dei quali farà ritorno presso il suo Santuario.

La seconda festività sacra più importante è la festa di “San Vito Martire” consacrata al “Compatrono” della città chiaramontana, che viene celebrata in forma liturgica il 15 Giugno e in forma esterna l’ultima Domenica di Agosto.

Altre importanti feste sacre comprendenti Processioni ed eventi di vario tipo sono quelle di “San Giovanni Battista” celebrata il 24 Giugno che comprende la festa in onore di “Santa Maria della Misericordia” e la rassegna “Carrugghiu in Festa”, e del “Santissimo Salvatore” celebrata la Domenica successiva al 6 Agosto (o il 6 Agosto stesso se ricadente di Domenica).

Da citare anche la “Pasqua Chiaramontana” ed il “Natale Chiaramontano”, comprendenti interessanti riti sacri ed eventi di vario tipo. eventi sacri .

Altre importanti solennità religiose sono le feste di “San Sebastiano Martire”, “San Biagio Martire”, “Santa Apollonia Martire”, “Santa Maria di Lourdes”, “San Giuseppe”, “San Filippo di Agira”, “Sant’Antonio di Padova”, “Santa Maria del Carmine”, “Santa Chiara di Assisi”, “San Raffaele Arcangelo”, “San Francesco di Assisi” e “Santa Maria del Rosario”.

Degne di menzione sono la Commemorazione di tutti i Defunti e la Festa di San Martino.

Da citare anche il Carnevale Chiaramontano che è uno dei principali a svolgersi all’interno della Provincia di Ragusa comprendente sfilate di carri allegorici, spettacoli musicali e degustazioni di vari prodotti tipici che di solito si tiene tra Gennaio e Febbraio, e la vivace “Rassegna Zuppà” che funge anche da “Carnevale Estivo”, organizzata di solito il primo fine settimana di Settembre.

Presso le frazioni di Villaggio Gulfi, Roccazzo, Sperlinga e Donnagona – Piano dell’Acqua si tengono rispettivamente la “Pasqua di Roccazzo, Sperlinga e Piano dell’Acqua”, la “Festa di Santa Rita da Cascia” a Piano dell’Acqua e le Feste di “San Nicola” a Villaggio Gulfi, “Santa Maria Immacolata” a Roccazzo e della “Sacra Famiglia” a Piano dell’Acqua (comprese all’interno del “Natale Chiaramontano”).

Vanno citate infine le tante tradizioni popolari chiaramontane.

Elenco delle feste e tradizioni popolari di Chiaramonte Gulfi

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Eventi, sagre e rassegne enogastronomiche

Estate insieme a Chiaramonte

Si tratta del contenitore estivo di tutti gli eventi che si tengono presso la città di Chiaramonte Gulfi e nelle sue frazioni amministrative comprendendo spettacoli musicali, danzanti, cabarettistici, mostre artistiche, sagre in cui avvengono degustazioni di vari prodotti tipici locali, rassegne ed eventi culturali e ovviamente escursioni presso le limitrofe aree iblee o all’interno della Pineta di Chiaramonte Gulfi.

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Sagra dei Sapori Tipici Chiaramontani (Villaggio Gulfi)

L’11 Agosto di ogni anno, (penultimo giorno della “Quindicina alla Madonna di Gulfi” che si tiene nel medesimo mese) presso la frazione chiaramontana di Villaggio Gulfi, a partire dalle ore 20.00 viene organizzata la “Sagra dei Sapori Tipici Chiaramontani”.

Si tratta di un’importante rassegna enogastronomica organizzata dall’Associazione Culturale “Villaggio Gulfi” in cui è possibile degustare alcuni prodotti tipici del territorio quali carne locale arrostita alla brace, specialità a base di olive chiaramontane, vari piatti della tradizione locale e ovviamente l’ottimo Olio Extravergine di Oliva di Chiaramonte Gulfi.

Oltre alle degustazioni vi sono stand in cui si possono degustare altri prodotti tipici del territorio e ovviamente spettacoli curati da artisti locali oltre ad eventi di vario tipo che allietano questa importante manifestazione enogastronomica.

Per saperne di più visita la pagina facebook dell’Associazione Culturale “Villaggio Gulfi”.

Sagra dell’Uva (Roccazzo)

Il terzo fine settimana di Settembre (Sabato e Domenica) presso la frazione chiaramontana di Roccazzo, all’interno del locale Mercato Ortofrutticolo di Contrada Fossa Rotonda a partire dalle ore 18.00 si tiene la “Sagra dell’Uva”, il principale evento enogastronomico della frazione agricola chiaramontana che viene organizzato dall’Associazione Giovanile Roccazzo.

In questa sagra si valorizza l’uva locale prodotta presso i vigneti collocati presso le aree di Roccazzo, Sperlinga, Fegotto, Mazzarronello, Piano dell’Acqua, Donnagona e Villaggio Gulfi (facenti parte del territorio comunale chiaramontano) nelle versioni “da tavola” (della varietà “Vittoria”) e “da vino”.

Durante lo svolgimento di questa vivace sagra si possono degustare dolciumi a base di mosto d’uva quale la “Mostarda” (un dolce al cucchiaio ottenuto tramite una speciale bollitura e lavorazione del mosto, cosparso con abbondanti mandorle tritate), i “Cuddureddi” (una pasta dolce cotta nel mosto d’uva) oltre alle “Frittelle” (palline ii cui impasto è a base di semola di grano duro che vengono fritte nell’olio bollente) e ai gustosi panini con salsiccia locale di Chiaramonte Gulfi (oltre a patatine fritte e altri piatti).

Nelle due serate della sagra ci sono vari tipi di stand espositivi in cui quelli dove degustare altri prodotti tipici del territorio (conserve, vino, salumi, formaggi, dolciumi ecc…).

Inoltre a partire dalle ore 21.00 vi sono spettacoli musicali nelle serate del Sabato e della Domenica curati da importanti artisti.

Per informazioni più dettagliate visita la pagina facebook della Sagra dell’Uva.

Passeggiate sotto le Stelle

Le “Passeggiate sotto le Stelle” sono molto probabilmente il principale evento legato alla scoperta e alla valorizzazione del patrimonio storico – culturale di Chiaramonte Gulfi e del suo vasto territorio che si tengono tutti i Venerdì di Settembre.

Le Passeggiate sotto le Stelle, organizzate dal 2011 dallo studioso e storico chiaramontano Giuseppe Cultrera e da lui curate, sono vere e proprie “escursioni” guidate all’interno della città chiaramontana e di alcune sue importanti aree tra spiegazioni dettagliate di ciò che si ammira, narrazione di varie leggende e aneddoti legati al territorio chiaramontano e intrattenimenti di tipo musicale con l’esecuzione di brani della locale tradizione musicale.

Il centro storico chiaramontano con le sue chiese e i suoi palazzi, l’area delle “Neviere”, antichi siti archeologici e aree rurali saranno il teatro di questa interessante rassegna legata alla profonda valorizzazione del territorio chiaramontano.

Per informazioni più dettagliate visitate la pagina facebook delle “Passeggiate sotto le Stelle”.

NOTA BENE! Le varie festività religiose e gli eventi citati nella corrente pagina possono variare ed eventualmente non essere organizzati in base alla programmazione annuale cittadina, per cause di forza maggiore e in base a fattori di vario tipo. 

Per qualsiasi informazioni riguardanti gli eventi che si tengono a Chiaramonte Gulfi, Villaggio Gulfi, Donnagona – Piano dell’Acqua, Roccazzo e Sperlinga – Mazzarronello – Fegotto visitate i siti www.comune.chiaramonte-gulfi.gov.it e la relativa pagina facebook, www.unioneibleide.itwww.italreport.itwww.lettera32.org, e le pagine facebook Pro Loco di Chiaramonte Gulfi e Chiaramonte Gulfi il fascino e la storia.

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Prodotti tipici chiaramontani

L’Olio Extravergine di Oliva di Chiaramonte Gulfi

Il nome di Chiaramonte Gulfi è legato all’abbondante produzione di olio extravergine d’oliva di ottima qualità che è considerato come uno dei migliori della Sicilia e d’Italia, tanto che la cittadina chiaramontana fa parte dell’associazione nazionale “Città dell’Olio” di cui fanno parte i centri abitati italiani in cui viene prodotto olio di ottima qualità.

L’olio extravergine d’oliva chiaramontano proviene da varietà locali di olive (tra cui va citata l’autoctona “Tonda Iblea”) che trovano nel territorio chiaramontano il clima adatto per poter sviluppare particolari qualità organolettiche che rendono l’olio chiaramontano uno dei migliori d’Italia.

Grazie a ciò in queste aree vi sono molte aziende olearie che hanno ottenuto anche importanti riconoscimenti nazionali ed internazionali.

La produzione dell’olio extravergine chiaramontano comincia dalla raccolta delle olive effettuata rigorosamente “a mano” in cui vengono staccate dall’albero senza subire ulteriori danni che comprometterebbero il frutto (e quindi anche l’olio) e anche l’albero.

Le olive raccolte vengono poste in grandi teloni collocati sotto gli alberi che poi vengono convogliati presso l’azienda olearia in cui avviene la lavorazione delle olive tramite moderni macchinari che separano i frutti dalle impurità, li schiacciano rendendoli simili ad una poltiglia che viene schiacciata tramite apposite presse in cui avviene la “spremitura a freddo” (che è il procedimento per ottenere un ottimo olio extravergine) dopodiché tramite la centrifugazione e altre lavorazioni fuoriesce finalmente l’olio che verrà posto dentro grandi recipienti per “raffinare” ed essere quindi imbottigliato e pronto al consumo alimentare.

Tutto ciò in passato avveniva manualmente ed è documentato tramite appositi “musei” allestiti all’interno del Palazzo Cultrera di Montesano e presso la Villa Fegotto.

Vi sono vari tipi di olio extravergine di oliva di Chiaramonte Gulfi, a seconda dell’azienda produttrice o del tipo di olio più o meno forte o aromatizzato.

Anche se in genere l’olio chiaramontano è tutto ottimo e adatto ad insaporire vari piatti tipici locali a base di verdure (crude o cotte), legumi (zuppe di legumi singoli o misti, oppure il “Maccu” a base di fave secche), pesce, carne ecc…

Inoltre con l’olio chiaramontano si possono insaporire anche sughi per pasta, focacce, pizze e ovviamente le fette del tipico pane chiaramontano noto come “Ranza” assieme ad ingredienti vari (di solito sale, peperoncino, origano, formaggio, acciughe sotto sale ecc…).

Ovviamente con l’olio di Chiaramonte Gulfi si preparano ottime conserve di verdure quali i pomodori secchi interi (“Ciappi ri Pummaroru” ) o “Capuliati” (tritati), melanzane, zucchine, peperoni, carciofini ecc… (anche grigliati) oltre alle immancabili olive intere o schiacciate poste dentro barattoli colmi di olio locale ed aromi vari (aglio, peperoncino, erbe aromatiche ecc…) e ai funghi commestibili raccolti presso la Pineta di Chiaramonte Gulfi.  

La pasta casereccia di Chiaramonte Gulfi

Presso la città di Chiaramonte Gulfi vi è una grande tradizione riguardante la preparazione della “pasta casereccia”, ossia vari formati di pasta di farina di semola di grano duro, utilizzando anche farine provenienti da varie varietà di “Grani Antichi” siciliani coltivate anche nell’entroterra ragusano (e quindi anche nei dintorni della cittadina chiaramontana).

Dopo la preparazione rigorosamente a mano questa pasta viene lasciata a seccare all’aria per un determinato periodo di tempo.

I formati principali sono i “Cavati”, un formato di pasta che viene richiuso su se stesso col pollice e l’indice che possono essere lisci o rigati (noti anche come “Cavatieddi” ), i “Maccarruni” che vengono formati grazie all’ausilio di un lungo filo di ferro e possono essere di diverse lunghezze, e vari formati di pasta lunga (tagliatelle, tagliolini ecc…).

Da menzionare anche i ravioli ripieni di ricotta (a base di latte ovino).

La pasta chiaramontana è ottima condita con sugo al pomodoro con carne a pezzi o salsiccia  di maiale nero locale oppure o “Fintu” (senza carne), con legumi (ceci, fave fresche o col “Maccu” di fave secche), verdure, funghi ecc…

La carne chiaramontana e le sue preparazioni

Chiaramonte Gulfi deve la sua fama gastronomica alla bontà delle carni provenienti da allevamenti locali (alcuni appartenenti a ristoranti e ad agriturismi) in cui gli animali si cibano di alimenti naturali e mangimi di ottima qualità stando a contatto con la natura incontaminata del territorio chiaramontano.

La lavorazione della carne è sempre stata una fonte di ricchezza per la cittadina chiaramontana in cui vi erano e vi sono tuttora masserie specializzate nell’allevamento di varie specie animali da carne, anche la specie più allevata è quella suina.

Negli allevamenti suini chiaramontani vengono allevate varie specie di maiale di cui il “Maiale Nero” originario dei Monti Nebrodi (posti nell’area settentrionale della Sicilia) ma ampiamente allevato anche in Sicilia sudorientale.

Da questi maiali si ricava carne di ottima qualità i cui “tagli” vengono consumati freschi dando vita a molte gustose ricette di cui quella più tipica è rappresentata dalle “Costate Ripiene” (ossia la costata di maiale farcita con vari ingredienti, di solito carne di maiale macinata, salame chiaramontano a pezzi, uova e caciocavallo ragusano, venendo poi cotta in padella).

Va citata la preparazione del tradizionale “Sugo di Carne” (a base di pezzi magri e grassi di carne di maiale a cui si aggiunge anche la cotenna e talvolta anche la salsiccia, il tutto cotto dentro una grande pentola aggiungendo conserva di pomodoro).

Oltre a ciò va menzionata quella che viene considerata la principale “ricetta” a base di carne di maiale, la “Gelatina”.

Essa è ottenuta dopo la bollitura di vari tagli di carne suina che avviene assieme agli stinchi, alle orecchie e ad una testa intera di maiale oltre ad arance amare, limoni, aceto, alloro, peperoncino e sale divenendo un ottimo “antipasto” o “contorno” piuttosto ricercato (per saperne di più clicca qui).

Con la carne suina chiaramontana, oltre a varie ricette (carne alla griglia, cotolette, arrosti, involtini, spiedini ecc…), si preparano anche ottimi insaccati freschi e stagionati (vedi prossimo paragrafo).

Anche le carni bovine (di cui quella di bufalo), ovine, equine (in particolare di asino) e il pollame (polli e tacchini) sono di ottima qualità e sono adatte a molte ricette locali come ad esempio il “Falsomagro” (arrotolato di carne bovina farcito con ingredienti vari) o le “Mpanate” pasquali (focacce al cui interno vi sono pezzi di carne di agnello, oppure di pollo o tacchino) oltre a vari “preparati” di diverso tipo (involtini, cotolette, sfilacci, hamburger ecc…) molto buoni e facili da cucinare.

La “Salsiccia di Chiaramonte Gulfi” ed insaccati di vario tipo

A Chiaramonte Gulfi vi sono botteghe familiari (ma anche ristoranti e agriturismi) specializzate nella produzione di insaccati e salumi di maiale che utilizzano tagli di carne suina di prima scelta proveniente da animali che, come detto in precedenza pascolano in totale libertà nell’incontaminata area iblea chiaramontana, cibandosi con alimenti naturali e con mangimi di ottima qualità.

La carne più pregiata per la preparazione di queste specialità tipiche chiaramontane proviene in prevalenza da “Maiali Neri” originari dei Nebrodi ma allevati anche in territorio chiaramontano.

La carne suina da insaccare viene tagliata “a punta di coltello” assieme a pezzi di grasso (sempre suino), insaporita con sale, peperoncino, semi di finocchio selvatico e vino locale, venendo poi posta dentro budella a seconda della pezzatura  e posta dentro budella di diverse dimensioni con cui viene formata la prelibata “Salsiccia di Chiaramonte Gulfi”.

Essa è ottima fresca per essere cucinata alla griglia, infornata o cotta in padella con verdure varie, cotta nel sugo di carne suina con cui si condiscono i formati di pasta casereccia (“Cavateddi”, “Maccarruni”, Ravioli di ricotta ecc…) e ovviamente come “ripieno” di focacce tipiche quali “Scacce” e “Pastirieddi”.

La salsiccia chiaramontana è ottima anche “secca”, venendo lasciata ad essiccare e, dopo una breve “stagionatura” divenire un vero e proprio “salume”.

Un altro particolare insaccato è il “Sanguinaccio” (“U Sancieli” ) a base di sangue di maiale posto dentro spesse budella che viene fatto essiccare, che può essere “salato” o “dolce” a seconda della preparazione desiderata.

I Salumi di maiale di Chiaramonte Gulfi

Oltre alla salsiccia fresca o secca, Chiaramonte Gulfi è nota anche per la fiorente produzione di veri e propri “salumi” di maiale che prevedono sempre la stagionatura di particolari “insaccati”.

I primi che vanno doverosamente citati sono i “Salami Chiaramontani” a sezione rotonda o leggermente schiacciata (simile ad una soppressata) in cui vari tagli di carne di maiale mista a grasso suino (il tutto tagliato a punta di coltello) insaporita con aromi vari (peperoncino, finocchio selvatico ecc…) o arricchita con pistacchi interi, il tutto posto dentro budelli che vengono lasciati a stagionare per un determinato periodo di tempo (alcuni di essi insaporiti con vino locale ottenuto da uva del tipo “Nero d’Avola”).

Oltre ai salami vanno citati anche i gustosi “Capocolli” ossia la parte anteriore del maiale che viene distesa, salata, avvolta su se stessa venendo poi legata formando la classica “coppa” che viene lasciata a stagionare per diverso tempo. 

Da citare anche la produzione di mortadelle, prosciutti, porchette, bresaole e speck, tutti con carne proveniente da suini chiaramontani.

Tutti i salumi chiaramontani stagionati a base di carne suina locale sono ottimi per essere consumati come antipasto o all’interno di due fette di “Pane di Casa” chiaramontano appena sfornato (da soli o insieme a formaggi locali a pasta dura) o per particolari preparazioni gastronomiche.

I salumi di asino e bufalo chiaramontani

A Chiaramonte Gulfi vi è la produzione di particolari salumi a base di carne di asino e di bufalo di cui salami (stagionati) e mortadelle (cotte) dal gusto particolare dato da queste tipologie di carne la cui produzione è circoscritta in territorio chiaramontano.

Questi salumi speciali, insaporiti con vari aromi che conferiscono loro un ottimo sapore, sono ottimi per la preparazione di ricercati “antipasti”.

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Formaggi e latticini

Nei dintorni di Chiaramonte Gulfi vi sono varie aziende agricole specializzate nella produzione di formaggi e latticini di ottima qualità utilizzando latte bovino o ovino proveniente da animali che pascolano presso le incontaminate aree iblee a ridosso della cittadina chiaramontana.

In queste zone vi è una fiorente produzione di vari formaggi a base di latte bovino di cui vanno citati il “Ragusano” (avente certificazione “DOP” ossia “Denominazione di Origine Protetta”) noto localmente come “Cosacavaddu” che è un particolare formaggio dalla forma a parallelepipedo e a pasta semidura che viene fatto stagionare diversi mesi legato ad una robusta corda.

Un altro formaggio tipico è “U Tumazzu” di forma tondeggiante che può essere semplice o arricchito con pepe nero o peperoncino.

Inoltre va citata la “Provola Ragusana”, un particolare formaggio a sezione tonda sempre a base di latte bovino leggermente più morbido del “Ragusano” che come esso viene stagionato venendo tenuto sospeso da una fune. 

Da citare anche le varie forme di “Pecorino” a base di latte ovino semplici o insaporiti con pepe nero o peperoncino, la cui durezza della pasta (e quindi anche il gusto) varia a seconda del tipo e del tempo di stagionatura.

Particolarmente diffusa la produzione di Ricotta di latte ovino che avviene tramite la bollitura del latte da cui fuoriesce prima la “Tuma” (formaggio a pasta morbida) e poi la “Ricotta” vera e propria, ottima se mangiata “calda” (accompagnata con fragrante “Pane di Casa”) o utilizzata per la produzione dei tipici dolciumi siciliani (“Cassate” e “Cannoli” su tutti).

I Funghi e i Tartufi del territorio ibleo chiaramontano

All’interno della Pineta di Chiaramonte Gulfi o presso le limitrofe alture iblee si può avere la possibilità di trovare ottimi funghi commestibili (che ovviamente si possono raccogliere avendo l’apposito tesserino rilasciato dalle autorità competenti).

Tra le varie specie commestibili (ottime cotte in umido o arrostite) va citato il “Fungo di Carrubo” (“Funcia ri Carrua” ) che cresce in prossimità degli alberi di carrubo presentandosi come una massa spugnosa di colore rosacea o gialla.

Si tratta di un pregiato fungo la cui cottura consigliata è in umido con pomodoro, cipolla e olio d’oliva (volendo con il sugo ottenuto dalla cottura di questi funghi si ci può anche condire vari formati di pasta, tra cui i caserecci “Cavati” ).

Ovviamente se si ha intenzione di andare a raccogliere questi funghi bisogna innanzitutto avere il patentino per saper riconoscere quelli commestibili da quelli velenosi, e ovviamente chiedere le dovute autorizzazioni presso le istituzioni locali per poterli raccogliere; anche se molti di essi si possono tranquillamente trovare in commercio freschi (nel periodo autunnale) o conservati, e ovviamente si possono mangiare all’interno di ristoranti specializzati nella loro lavorazione, preparazione e cottura.

Oltre ai funghi, nelle aree iblee di Chiaramonte Gulfi è possibile anche trovare alcune varietà di tartufi, che vengono utilizzati per varie preparazioni.

La ricerca e la commercializzazione di questi tartufi ancora non è ancora molto sviluppata.

L’uva e il vino del territorio chiaramontano

Le campagne ad ovest di Chiaramonte Gulfi poste tra le aree di Villaggio Gulfi, Prete Paolo, Zottapera, Serravalle, Mortilla, Donnagona, Piano dell’Acqua, Roccazzo, Sperlinga, Mazzarronello, Fegotto, Dicchiara, Fossa Rotonda e Scornavacche a ridosso delle valli dei Fiumi Ippari e Dirillo, presentano grandi distese di vigneti in cui vengono coltivate varietà di uva da tavola e da vino.

L’uva da tavola chiaramontana (di cui va citata la varietà “Vittoria” ad acino bianco) oltre ad essere compresa all’interno del perimetro comprendente l’area in cui viene coltivata l’Uva da Tavola di Mazzarrone, che è la principale coltivata in Sicilia nell’area a ridosso del piccolo centro abitato mazzarronese posto nell’estrema area meridionale della Provincia di Catania, al confine con il territorio ragusano (e quindi anche col territorio chiaramontano) delimitato dal Fiume Dirillo.

Questa è un’uva di ottima qualità piuttosto dolce la cui raccolta comincia nei mesi di Agosto essendo anche la materia prima per la produzione di dolciumi quali “Mustata” e “Cuddureddi”.

Invece per quanto riguarda l’uva da vino, va detto che nei vigneti presenti in territorio chiaramontano sono coltivate molte varietà della medesima di cui vanno citate le uve “Nero d’Avola”, “Frappato”, “Syrah” (rosse), “Inzolia”, “Carricante” e “Albanello” (bianche) ecc… con cui vengono prodotte varie varietà di vino.

Tra esse vanno citati il “Nero d’Avola” e il “Cerasuolo di Vittoria” oltre a vari ottimi vini con le uve sopracitate, che si accompagnano a vari piatti tipici della tradizione gastronomica siciliana e ragusana.

Va detto che nel territorio chiaramontano è stato prodotto anche un particolare vino noto come “Ora da Re” che è considerato come uno dei migliori vini siciliani (vedi prossimo paragrafo).

Il Vino “Ora da Re” del Barone Jacona della Motta

Il particolare vino noto come “Ora da Re” commercializzato dalla ditta “Cantina dei Feudi”, venne ritrovato all’interno di alcune botti rimaste presso la masseria rurale nota come “Fattoria della Motta” posta in Contrada Mazzarronello (nell’area limitrofa alla frazione di Sperlinga facente parte del territorio comunale di Chiaramonte Gulfi. Si tratta di uno dei migliori (e rari) vini siciliani esistenti sul mercato.

Questo vino venne prodotto dal Barone Nicolò Jacona della Motta nel 1932 ma rimase all’interno di queste botti invecchiando per circa 53 anni, fino a quando esse vennero rinvenute nel 1985.

Grazie al prolungato periodo di invecchiamento questo vino (che doveva essere prodotto con uva locale di tipo “Nero d’Avola”, la stessa utilizzata per la produzione del “Cerasuolo di Vittoria”) assumendo con il passare del tempo particolari caratteristiche organolettiche.

Questo vino, i cui diritti vennero acquisiti dalla ditta bergamasca “Cantina dei Feudi”, venne quindi imbottigliato e venduto col nome di “Ora da Re”.

Il vino “Ora da Re” è di colore rosso scuro ed ha profumo e sapore entrambi molto particolari, non a caso è uno dei vini più preziosi della Sicilia, adatto a “veri intenditori”.

Comunque sia questo vino non sembrerebbe adatto per essere consumato assieme ad altri cibi proprio per la sua particolarità, ma per essere degustato nel pieno del suo sapore per poterne apprezzare a pieno le sue particolari qualità.

Per saperne di più visitate il sito www.cantinadeifeudi.it.

Il Pane di Casa e la “Ranza Cunzata” di Chiaramonte Gulfi

A Chiaramonte Gulfi viene prodotto un ottimo pane casereccio localmente noto come “Pane di Casa” (“U Pani i Casa” ) che può essere a impasto duro o soffice a base di semola di farina di grano duro locale tra cui anche qualche varietà autoctona di “Grano Antico” siciliano.

Questo pane viene cotto rigorosamente in appositi forni il cui calore viene alimentato dalla combustione di legna di olivo o carrubo che conferisce anche un particolare aroma al pane in cottura.

Il formato più tipico è la cosiddetta “Ranza” che, appena sfornata viene tagliata in due e “Cunzata” ossia condita di solito con olio extravergine di oliva, sale, erbe aromatiche e peperoncino (e anche altri ingredienti quali pomodori secchi, formaggio, acciughe salate, salumi ecc…).

Comunque sia il pane chiaramontano in generale è molto fragrante ed è ottimo per accompagnare diversi piatti tipici.

Focacce e pizze tradizionali

Presso Chiaramonte Gulfi possiamo trovare le tradizionali “focacce” del ragusano note come “Scacce”, “Mpanati” e “Pastirieddi” oltre a vari formati di pizze, il cui impasto è a base di ottima farina di frumento.

Le “Scacce” sono particolari focacce farcite ripiegate su se stesse diffuse in gran parte della Provincia di Ragusa, i “Mpanati” sono di forma tondeggiante o a mezzaluna mentre i “Pastirieddi” (o “Tomasini” ) hanno la forma di pagnotta o rosetta.

Questi tre tipi di focacce possono essere farciti con vari ingredienti a seconda della fantasia di chi le prepara tra cui vanno citati (in ordine sparso): sugo di pomodoro, pomodorini freschi o secchi, cipolla, prezzemolo, salsiccia di maiale chiaramontana, fave, piselli, patate, ricotta, formaggio “Ragusano”, broccoletti locali, spinaci o bietole selvatiche, carciofi, carne, pesce (acciughe o baccalà) ecc…

Durante il periodo pasquale è usanza preparare i “Mpanati” farcite con pezzi di carne di agnello o in alternativa di pollo o tacchino.

Da citare anche la preparazione di ottime pizze condite con ingredienti di vario tipo che possono essere casarecce o che si possono trovare presso panifici, rosticcerie e pizzerie.

Inoltre è diffusa la preparazione di focacce dolci durante il periodo pasquale note come “Cassateddi”, farcite con ricotta dolce e cannella.

Le Frittelle e “U Pisci r’Ova”

Presso Chiaramonte Gulfi vengono preparate due particolari “fritture”: le “Frittelle” e “U Pisci r’Ova”.

Le “Frittelle” (in dialetto “Fritteddi” note anche come “Crispelle”) sono di palline a base di impasto di farina di semola di grano duro che vengono preparate a Chiaramonte Gulfi durante la festività di “San Martino” che ricade l’11 Novembre di ogni anno.

Queste frittelle, che vengono fritte in abbondante olio, possono essere semplici o farcite con vari ingredienti salati o dolci (e quindi anche essere cosparse con abbondante zucchero o miele) magari venendo inzuppate nel miele o nel “vino cotto” (che è uno sciroppo ottenuto dalla particolare lavorazione e bollitura sia di mosto di uva che delle carrube).

Va detto che presso la frazione chiaramontana di Sperlinga, durante la festa in onore di “Santa Rita da Cascia” vengono preparate particolari frittelle “alle rose”.

Affini alle “Frittelle” sono le “Mitilugghie”, che ne condividono impasto e preparazione, essendo però più grosse grosse e quindi simili ad una “pagnotta”, che può essere sempre dolce o salata. La preparazione delle “Mitilugghie” è diffusa anche in alcune famiglie di Chiaramonte Gulfi e delle sue frazioni limitrofe.

Un’altra frittura tradizionale è quella dei “Pisci r’Ova”, ossia gustose frittate di uova sbattute con formaggio (di solito ricotta), fave, piselli e asparagi selvatici (che vengono raccolti presso le aree iblee chiaramontane) il cui significato letterale è “Pesce di uovo” perché anticamente questa frittata sostituiva i tranci di pesce quando non si potevano acquistare per vari motivi.

La preparazione dei “Pisci r’Ova” è tradizionalmente legata all’ultimo giorno di festa in onore di “Santa Maria di Gulfi” in cui coloro che assistevano alla processione in cui la statua da Chiaramonte ritornava presso il suo santuario prendevano posto e mangiavano queste frittate preparate durante la mattinata.

La tradizione viene ancora osservata e in tanti mangiano il “Pisci r’Ova” durante la processione della “Madonna” oppure a casa propria sia a pranzo che a cena (per saperne di più vedi il link riguardante la “Festa di Santa Maria di Gulfi”).

I dolci di Chiaramonte Gulfi

Presso Chiaramonte Gulfi è diffusa la preparazione di molti dolciumi tradizionali che vengono mangiati durante le principali festività.

Tra essi citiamo i pani dolci tipici delle festività di cui i primi sono i Pupi cu l’Ovu” tipici del periodo pasquale che sono veri e propri pani dolci di forme varie arricchiti in superficie con zuccherini colorati e recanti all’interno uova sode intere (simboleggiando la “Resurrezione di Cristo), “U Cuccidatu” che è un pane dolce farcito preparato per la festività della “Madonna Immacolata” farcito con frutta secca (uva passa, fichi secchi, scorze di agrumi candite, mandorle ecc…) dalla caratteristica forma a ciambella “merlata” che viene chiamata “U Stellariu” dato che raffigura la corona di stelle della “Madonna Immacolata”, e infine i “Mustazzoli” ossia pani dolci a base di mandorle e miele tipici del Natale,

Tra i biscotti vanno citati  le “Ossa di Morto” noti anche come “Pasti Fuorti” a base di farina, cannella e chiodi di garofano (di cui la versione pasquale è nota come “I Palummeddi” ), i “Mucatoli” a base di frutta secca, gli “Affuca Parrini” bolliti e insaporiti con semi di anice e vari tipi di biscotti al miele, alle mandorle e al cioccolato.

Tra i dolci a base di pasta di mandorla vanno citati  l’Agnello Pasquale preparato durante la Settimana Santa, la “Frutta Martorana” e i “Pupi ri Zuccuru” entrambi tipici del periodo dei “Morti”.

Come altri tipi di dolciumi citiamo  i Cassateddi” di Pasqua che sono focaccine di forma tonda farcite con ricotta zuccherata, “A Cubaita” che è il torrone a base di miele e semi di sesamo, la “Mustata” ossia la Mostarda di mosto d’uva ottenuta dopo una lunga bollitura del di mosto d’uva che può essere o morbida (e quindi cosparsa con mandorle tritate) o secca, i “Cuddureddi” che è un formato di pasta dolce (simili ai “Cavatieddi” ) cotti nel mosto d’uva (tipici dell’area di Roccazzo), la “Pignolata” formata da palline di farina di grano fritte e cosparse con abbondante miele e zucchero colorato, la “Cutugnata” che è la tipica confettura dura a base di mele cotogne, e le “Chiacchiere di Carnevale” formate da sfoglie fritte e cosparse con abbondante zucchero a velo.

Da menzionare infine i vari dolciumi della tradizione siciliana che vengono preparati anche nelle pasticcerie chiaramontane come “Cannoli”, Cassate”, pasticcini, biscotti, torte, granite, gelati ecc… tutti di ottima qualità.

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Artigianato chiaramontano

La tessitura e il “Punto Chiaramonte”

L’arte della tessitura a Chiaramonte Gulfi praticata dalle donne chiaramontane si tramanda da molti secoli di generazione in generazione tanto che la cittadina chiaramontana era un tempo uno dei principali centri specializzati nella produzione di eleganti drappi ricamati col “Punto Chiaramonte”, un particolare tipo di ricamo formato da fiori ricamati concatenati tra loro che abbelliscono vari tipi di drappeggi (tende, copriletti, tovagliette ecc…).

Il “Punto Chiaramonte” consiste in una serie di ricami di tipo geometrico – floreale posti su di un’area quadrettata del drappo da ricamare, in cui possono essere ricamati motivi decorativi grandi o piccoli a seconda dell’area del drappo da decorare.

Un esempio di come decorare col “Punto Chiaramonte” lo si può ammirare cliccando qui.

Il “Punto Chiaramonte” abbellisce ancora vari drappeggi che vengono ancora ricamati dalle donne chiaramontane, mentre i più antichi di essi sono esposti presso il Museo del Ricamo e dello Sfilato Siciliano posto all’interno della città chiaramontana al numero civico 4 di Via Lauria (a poca distanza dalla scalinata di Via San Giovanni).

L’olivicoltura in territorio di Chiaramonte Gulfi

Il territorio di Chiaramonte Gulfi si presenta quasi per intero occupato da distese di oliveti i cui alberi producono ottime olive utilizzate per la produzione di olio extravergine (o per essere conservate in vari modi ed essere mangiate da sole o utilizzate per la preparazione di vari piatti tipici).

La coltivazione dell’olivo a Chiaramonte Gulfi è diffusa anche grazie alla rusticità delle piante autoctone in grado di resistere all’eccessivo calore dei mesi caldi e al freddo invernale (che a Chiaramonte Gulfi provoca anche copiose nevicate a seconda delle temperature raggiunte).

I contadini locali grazie ad antiche e particolari tecniche di coltivazione per preservare gli alberi e migliorarne la qualità dei frutti.

Grazie a ciò le olive chiaramontane producono un ottimo olio di oliva facendo di Chiaramonte Gulfi uno dei centri italiani facenti parte dell’associazione nazionale “Città dell’Olio”.

La lavorazione artistica del legno a Chiaramonte Gulfi

Chiaramonte Gulfi è nota per la bravura dei suoi falegnami ed ebanisti.

La disponibilità di legname nei dintorni della città chiaramontana ha reso fiorente l’arte della lavorazione del legname e un tempo vi erano molte botteghe artistiche, mentre oggi sopravvive quella del signor Sebastiano Catania, ebanista noto per la realizzazione di vere e proprie opere d’arte in legno.

In passato all’interno della città chiaramontana vi erano moltissime botteghe specializzate nella lavorazione del legno (in particolare di olivo, di pino o di agrume) con cui venivano realizzati artistici manufatti (statue, opere d’arte intagliate o intarsiate) o vari oggetti  in particolare stoviglie e mobili.

Oggi il legno viene perlopiù utilizzato per vari lavori di carpenteria edilizia mentre, all’interno della bottega del signor Sebastiano Catania (posta nei pressi della Piazza Duomo) sono esposti vari manufatti in legno.

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Strutture ricettive chiaramontane

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Fotogallery di Chiaramonte Gulfi

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